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Archive for aprile 2011

LA  STRAORDINARIA  GENEROSITA’  DI  MADRE  NATURA

 

 La ricerca che pubblico con piacere e con grande riconoscenza sul blog, è opera di una ragazzina di nome Giulia, che era presente come assistente e coordinatrice (assieme alla mamma Mery da Moggio Udinese e all’amica tolmezzina Beatrice) alla conferenza di Tolmezzo di ieri 21 Aprile 2011, che tanto successo di attiva partecipazione ha riscontrato.

Ho il piacere di metterla a disposizione dei lettori e delle lettrici. Non solo per l’area di Tolmezzo, ma per tutta Italia, certo che apprezzeranno l’iniziativa, la bravura e lo spirito sociale di questa eccezionale fanciulla e della sua famiglia.

Lo ritengo una perla scientifica, ma anche un prezioso regalo di Pasqua, capace di spingere la gente a pretendere cibo vivo e non-crudele, non solo per le feste pasquali, spesso rovinate da usanze aberranti, ma anche per il tempo che verrà.

Valdo Vaccaro

                                                

MESSAGGIO DELL’AUTRICE

Il mio lavoro è una risposta al dogma della carne, del latte e delle uova, che imprigiona la mente dell’intera umanità. Una risposta a tutti coloro che non vogliono capire la grandezza dei doni naturali messi a nostra disposizione dal nostro Divino Creatore e da nostra Madre Natura.

In questi frutti, che ho elencato e descritto, non manca davvero niente.

Troviamo in essi tutte le sostanze utili a farci vivere serenamente ed in piena armonia con l’universo. Troviamo in essi la salute, la pace e il benessere.

A dimostrazione di quanto assurdo, crudele, barbaro e vampiristico sia l’atteggiamento di chi va a cercare sostentamento nel sangue di creature innocenti, animate e titolari per diritto divino di vivere al pari di noi medesimi. Giulia V.     (civerci@gmail.com)

 FRUTTA FRESCA

Frutta fresca: Si consiglia di mangiarne almeno cinque pasti sazianti il giorno, da mezz’ora prima dei pasti principali a un’ora dopo i pasti crudisti, due ore da quelli cotti, e tre ore dalla frutta secca ad eccezione della mela della papaia e dell’ananas. Attenzione solamente al non mescolare melone e anguria e agrumi con altra frutta. Da mangiare sempre con la buccia. Ottimi anche i centrifugati. Ovvio che i frutti facili da consumare al naturale, tipo kiwi, kaki, uva, ciliegie, fragole, fichi, frutti di bosco, è preferibile mangiarli come stanno. I centrifugati so concepiti principalmente per i tuberi e le radici, che richiederebbero lunga e faticosa masticazione per essere consumati. L’aggiunta di frutti come la mela, l’ananas e la papaia (tutti frutti non fermentanti) è intesa a rendere il mix più dolce e gradevole al palato.

Albicocca: è composta in gran parte da acqua (85% circa), proteine in minima parte, glucidi e fibra alimentare; buona la presenza di minerali, soprattutto il potassio cui fanno seguito calcio, fosforo, sodio e ferro. Per quanto riguarda le vitamine da sottolineare la presenza in buona percentuale della vitamina A, C e PP; due etti di albicocche forniscono il fabbisogno giornaliero di vitamina A per una persona adulta.

Premettiamo che grazie all’alto contenuto di vitamina A e vitamina C in unione con l’abbondanza di potassio e di fibre alimentari, l’albicocca, grazie anche alla sua buona digeribilità, è senza dubbio un frutto con buone proprietà dal punto di vista nutrizionale. Infatti, la sua assunzione è particolarmente indicata per chi ha problemi di anemia o di spossatezza cronica, per le persone convalescenti, per gli anziani e per i bambini nell’età della crescita. La vitamina A è altresì utile per lo sviluppo delle ossa e per il corretto funzionamento di tutti i tessuti del nostro organismo, mentre, l’alta percentuale di potassio presente nell’albicocca è in grado di prevenire vari disturbi a livello nervoso e muscolare. Sempre a proposito della vitamina A ricordiamo che essa è in grado di stimolare la produzione di melanina, la sostanza responsabile dell’abbronzatura e della protezione della pelle. Il sorbitolo invece conferisce all’albicocca leggere proprietà lassative.

Ananas : Il 90% dell’ananas è costituito da acqua, mentre per il resto troviamo: zuccheri, olio essenziale, bromelina, acido ossalico, citrico e malico, vitamine A, B e C, aminoacidi, proteine, minerali, tra i quali vi sono lo iodio, il manganese, il calcio, il potassio e il fosforo.

Gli acidi organici contenuti nell’ananas, grazie alle loro proprietà, hanno una funzione diuretica in grado di contrastare efficacemente la ritenzione idrica; per questo motivo l’ananas è il frutto più consigliato nelle diete per combattere o prevenire la cellulite.

Da non sottovalutare i suoi effetti benefici sulla pelle; la vitamina C, il betacarotene e il manganese, in unione con le sostanze antiossidanti, aiutano a mantenere una pelle luminosa ed elastica, rallentando così la formazione delle rughe.

Una caratteristica, legata alle proprietà della bromelina, è quella antinfiammatoria. E’ inoltre stata dimostrata la sua azione antitrombotica e la capacità di rendere solubili le placche dell’arteriosclerosi. Ricordiamo che la bromelina è sensibile al calore e perde ogni sua proprietà con la cottura.

Anguria : L’anguria è composta principalmente da acqua (94% circa), una piccolissima percentuale di proteine e fibra alimentare, glucidi, minerali: sodio, potassio, ferro fosforo e calcio, vitamine A e C, niacina (vitamina PP), riboflavina (vitamina B2) e tiamina (vitamina B1). La presenza di licopene conferisce all’anguria il tipico colore rosso, allo stesso modo dei pomodori che ne sono particolarmente ricchi; il licopene è una sostanza antiossidante e come tale ha proprietà utili nella prevenzione dei tumori, alla prostata per gli uomini e al seno per le donne.

Grazie alle sue proprietà, tra cui l’assoluta assenza di grassi, l’anguria, insieme all’ananas, è uno degli alimenti più efficaci per contrastare e combattere gli inestetismi della cellulite.

Ricordiamo in ultimo che il cocomero ha altresì proprietà benefiche e protettive nei confronti del fegato e delle vie respiratorie. Da mangiare non in concomitanza con il resto della frutta. Va bene per i digiuni di sola frutta al posto dell’acqua!

Arancia : Le arance sono un’ottima fonte di vitamine, soprattutto C e A, seguite da buona parte delle vitamine del gruppo B (in particolare Tiamina, Riboflavina e Niacina).
Il consumo quotidiano di 2 o 3 arance consente di coprire il fabbisogno giornaliero di vitamina C. Grazie al noto ruolo della vitamina C nel contribuire all’efficienza del sistema immunitario, un adeguato consumo di arance nei mesi invernali può essere un ottimo coadiuvante nella prevenzione degli episodi delle malattie da raffreddamento, che colpiscono tipicamente le prime vie aeree. Le arance sono caratterizzate inoltre da un elevato contenuto in bioflavonoidi, sostanze che, assieme alla vitamina C, ricoprono un importante ruolo nella ricostituzione del collagene del tessuto connettivo. Per tale ragione le arance possono favorire il rafforzamento di ossa, denti, cartilagini, tendini e legamenti.
Anche il connettivo delle pareti dei vasi sanguigni, soprattutto dei capillari, trae beneficio dall’associazione fra i bioflavonoidi e la vitamina C contenuta nelle arance. Ciò si traduce in una riduzione della fragilità capillare e della formazione di edemi. Il consumo di arance può quindi essere importante per combattere alcune patologie causate da difficoltà circolatorie come la cellulite, le vene varicose e le emorroidi. In particolare l’arancia a polpa rossa è ricca di antocianine, caratterizzate da un potente effetto nei confronti della fragilità capillare e un elevato valore nel trattamento degli stati infiammatori. La vitamina C contenuta nelle arance presenta inoltre proprietà antianemiche, perché in grado di favorire l’assorbimento del ferro, utile per la formazione dei globuli rossi.
I fumatori sono una categoria di persone che può trarre un particolare beneficio dall’assunzione della vitamina C e degli antiossidanti contenuti nelle arance.
L’agrume è anche particolarmente ricco di terpeni che, assunti regolarmente in una dieta ricca di frutta e verdura, si rivelano efficaci nella prevenzione dei tumori del colon, del retto e della mammella. Tra i terpeni una particolare menzione merita il limonene, contenuto nella buccia delle arance, dei limoni e dei pompelmi che, grazie la sua capacità di contrastare gli effetti degli estrogeni, sembra efficace nel proteggere dal cancro alla mammella.

Avocado : L’avocado è un frutto molto ricco di proteine e di grassi, questi ultimi presenti in percentuale quasi paragonabile a quella delle olive. Molto ricco di vitamina A, B1, B2, B6, D, E, K, PP.

Molto abbondante la presenza di minerali, in particolar modo il potassio, paragonabile in quantità a quello contenuto in tre banane. Presenti, anche se in quantità minore, fosforo, zolfo, magnesio e calcio.

Oltre all’acqua, che naturalmente rappresenta l’elemento principale (76 %), abbiamo anche la presenza di fibra solubile e insolubile, carboidrati, e amido.

La proprietà principale dell’avocado e i suoi conseguenti benefici sono da ricondursi prevalentemente alla presenza di acido grasso linoleico e Omega 3, cioè i cosiddetti grassi “benefici” in grado di stimolare la produzione di colesterolo buono (HDL) e inibire invece il deposito del colesterolo cattivo (LDL). Queste proprietà dell’avocado sono quindi in grado di diminuire la presenza del colesterolo nel sangue e le varie patologie legate alla circolazione del sangue a salute del cuore.

Un altro aspetto positivo derivante dall’assunzione dell’avocado sono i benefici legati alla presenza di sostanze antiossidanti che sono in grado di aiutare le cellule a liberarsi dalla presenza dei tanti temuti radicali liberi e di rallentarne così l’invecchiamento. In particolare la vitamina A e la vitamina E sono due potenti antiossidanti le cui proprietà aiutano la pelle a mantenere la sua elasticità e ne rallentano l’invecchiamento. L’avocado è un alimento utile anche nel contrastare la depressione e il morbo di Alzheimer ed ha inoltre buone proprietà antinfiammatorie in grado di apportare benefici a diversi organi del corpo umano.

Mangiare maturo a cubetti nelle insalate, o spalmare su panini vegani. Si possono fare ottime salse con l’avocado.

 

Banana : La polpa della banana è ricca di vitamine A, B1, B2, C, PP, B6, di sali minerali (calcio, fosforo, ferro e potassio), zuccheri, carboidrati e soprattutto di potassio importantissimo per il corretto funzionamento del sistema cardiovascolare. La banana contiene una discreta quantità di carboidrati, è ricca di fibre, vitamina C e potassio. Da rilevare che non contiene grassi, colesterolo e sodio che sappiamo sono sostanze nocive per il nostro organismo. Altre vitamine che troviamo nella banana sono la vitamina A, B1, B2, PP e oltre al potassio contiene calcio, fosforo e ferro. Molto importante la presenza di potassio, indispensabile per il funzionamento del sistema cardiovascolare, cui apporta parecchi benefici. Studi condotti in Irlanda, i cui risultati sono pubblicati sull’International Journal of Cancer, dimostrano che il regolare consumo di banane sia positivamente relazionato con una riduzione dell’incidenza del tumore renale. Questo grazie all’elevato contenuto di potassio. Una banana al giorno, o quasi, per allontanare il rischio di cancro al rene.

La banana contiene alti quantitativi di elementi antiossidanti e tra l’altro, aiuta ad abbassare la pressione sanguigna, regolare le funzioni cardiache e provvedere alla salute delle ossa e della vista. Essendo ricca di fibra ha un’azione positiva sulla flora intestinale. Inoltre, grazie alle sue proprietà nutritive, ha un effetto stimolante e rigenerante per la pelle.

La banana si può usare come addensante per dolci, al posto dell’uovo.

Caco : Il caco è un’eccellente fonte di beta-carotene, di vitamina C e di potassio. Acerbo è ricco di tannino che gli conferisce un sapore molto astringente, per questo si mangia solo a completa maturazione. Quando raggiunge la maturazione il frutto è molto zuccherino: esso contiene un’elevata quantità di zuccheri allo stato di glucosio e di proteine.
Ha proprietà lassative e diuretiche ed è particolarmente consigliato a chi soffre di fegato. È molto indicato per depurare il fegato e per l’apparato nervoso. Il caco non ancora completamente maturo si presta a essere essiccato e conservato per diversi mesi e consumato saltuariamente. Il frutto sbucciato deve essere tagliato in otto spicchi, denocciolato e messo a essiccare al sole o in un essiccatore ad aria calda sino a quando la sua consistenza diventa gommosa e in superficie si forma un leggero strato bianco zuccherino, mantiene così tutte le sue proprietà organolettiche. Si possono fare strudel di cachi o crostate vegane di cachi, ovviamente non serve lo zucchero.

Cedro: Le sue qualità spaziano dall’azione di contrasto dei radicali liberi, a quella antitumorale relativamente al tratto del colon, all’azione preventiva nei riguardi dell’obesità e di alcune patologie cardiovascolari. In particolare le ormai accertate e straordinarie proprietà antiossidanti del cedro, dovute alla quantità e qualità di flavonoidi presenti nell’agrume, hanno fatto divenire questo frutto l’emblema della “Giornata nazionale del malato oncologico”.Oltre a queste proprietà riconosciute, il cedro è ricco di sali minerali e di tanta vitamina C e svolge un’azione disinfettante sia esterna che interna, sull’intestino in particolare: per questo risulta molto utile per chi soffre di colite, soprattutto se il disturbo è su base virale. La sua virtù più interessante è però il fatto che sia un naturale regolatore dell’ipertensione: infatti, se consumato al mattino (anche sotto forma di succo), il cedro aiuta a tenere sotto controllo la pressione e i relativi sbalzi. Ovviamente per sfruttare le virtù terapeutiche di questo agrume, l’ideale è utilizzare il frutto fresco, sotto forma di spremuta

 

Ciliegie : Le ciliegie sono composte per l’80% circa da acqua, zuccheri, proteine (piccola percentuale), vitamine A e C, potassio, fosforo, calcio, ferro, sodio e magnesio. Da evidenziare la presenza del levulosio, uno zucchero che non ha controindicazioni per i diabetici che quindi può approfittare dell’occasione per mangiare qualcosa di dolce e salutare. In ultimo rileviamo la presenza di flavonoidi che, come sappiamo, sono sostanze molto utili nella lotta ai “pericolosi” radicali liberi e soprattutto svolgono un ruolo primario nel processo che rallenta l’invecchiamento delle cellule del nostro organismo. La ciliegia fresca ha proprietà depurative e disintossicanti, oltre a quelle diuretiche e lassative che fanno della ciliegia un frutto molto utile in caso di gonfiore a livello addominale. Grazie alla presenza dei flavonoidi, in combinazione con le vitamine A e C, l’assunzione di ciliegie stimola la produzione di collagene, apportando così innumerevoli benefici alla nostra pelle. Da rilevare la presenza di acido malico, che, con le sue proprietà, è in grado di favorire la digestione degli zuccheri e l’attività epatica. Negli ultimi tempi le ciliegie sono state oggetto di studio da parte dell’Università del Texas, perché si ritiene che abbiano proprietà in grado di favorire il sonno; pare infatti che la melatonina, presente nelle ciliegie in buona quantità, abbia appunto questa proprietà.

In ultimo ripetiamo gli importanti benefici che il consumo di ciliegie apporta al cuore e al sistema circolatorio in generale. é stato infatti confermato, in base ad esperimenti su topi (aimè) svoltisi nel Michigan (USA), che il loro consumo ridurrebbe di molto la percentuale di colesterolo nel nostro organismo grazie alla presenza di sostanze antiossidanti.

Cocco : Per quanto riguarda le proprietà nutrizionali, la noce di cocco è ricca di potassio ed è per questo il frutto estivo ideale per reintegrare i sali minerali persi; è inoltre ricca di proteine e di grassi. Il latte al suo interno è molto dolce, ricco di zuccheri, sali minerali e vitamine (in particolare B e C); è quindi utile nel trattamento dei disturbi urinari, di costipazione, nervosismo e debolezza generale. La noce di cocco è molto nutriente, ottima se si vuole aumentare di peso e se si è debilitati. Perché non si rancidisca appena aperto metterlo in acqua fresca.

Fichi : Il fico è composto come tutta la frutta in genere, principalmente da acqua (80 % circa); in piccola percentuale e precisamente nella misura dello 0,4% troviamo la presenza di proteine. Seguono i grassi, gli zuccheri (19 %) e le fibre nella misura del 3,3 %. I minerali presenti nei fichi sono rappresentati dal calcio, potassio, ferro, sodio e dal fosforo, mentre, le vitamine, sono rappresentate dalla provitamina A, B6, C e la PP. E’ grazie alla presenza di queste sostanze che ai fichi sono riconosciute buone proprietà terapeutiche e nutritive riconosciute e apprezzate fin dall’antichità. La discreta presenza di vitamina A, in abbinamento al potassio, al ferro e al calcio risulta avere proprietà benefiche e rinforzanti nei confronti di ossa e denti; anche la vista e la pelle sono in grado di trarre benefici dalle citate sostanze.
Buono il quantitativo di calcio organicato, minerale essenziale nella formazione delle ossa, aumenta la densità ossea e ne facilita il corretto sviluppo.
Dei fichi è quella lassativa dovuta principalmente alla presenza nei fichi di fibre e mucillagini. Mangiarlo con la buccia!

Fichi d’india : Tra le più importanti proprietà del ficodindia si segnala quella depurativa, ottima per aiutare l’espulsione dei calcoli renali, e quella coadiuvante nella cura dell’osteoporosi grazie alla quantità di ferro, calcio e fosforo contenuti in questo frutto Il ficodindia è inoltre indicato anche quale integratore nelle diete dimagranti per il suo grande apporto di fibre, che danno un senso di sazietà, e come reidratante e rivitalizzante per chi svolge attività fisica intensa, sia sportiva sia lavorativa. Contrariamente poi a quello che si pensa e spesso si fa, il frutto del ficodindia può essere consumato interamente: grazie alla minore percentuale di glucosio rispetto alla polpa e a una maggiore di cellulosa e proteine, la famosa buccia di questo frutto possiede un alto valore nutritivo.

Fragola : Le fragole contengono vitamine in abbondanza: vitamina C, molto utile per rafforzare le difese immunitarie dell’organismo, vitamina E, B e K; discreta anche la presenza di sali minerali quali ferro, sodio, potassio, calcio, fosforo e magnesio.

Da sottolineare il fatto che le fragole sono un’ottima fonte di acido ellagico che pare essere una delle sostanze con provate proprietà antitumorali. Presenti, in piccole quantità, l’acido ossalico, folico (vitamina B9) e malico.

Grazie alla presenza di sostanze antiossidanti le fragole aiutano a combattere i tanto temuti “radicali liberi” e rallentano il naturale processo di invecchiamento delle cellule del nostro organismo.

Oltre a questa le fragole possiedono molte altre proprietà: svolgono un’azione rigeneratrice nei confronti delle cellule sanguigne, questo grazie alle proprietà dell’acido folico che apporta benefici anche alla memoria agendo sul cervello tramite il liquido spinale. Sono rinfrescanti, rimineralizzanti, diuretiche e soprattutto hanno proprietà disintossicanti e depurative dell’organismo, soprattutto se mangiate a stomaco vuoto.

Da non trascurare, a quanto pare, i benefici che le fragole avrebbero sul miglioramento dell’umore, grazie alla loro capacità di stimolare la produzione di serotonina e melanina nel nostro organismo.

Guava : Dal punto di vista nutrizionale  questo frutto contiene una buona quantità di  acqua, fibre, ed è un’inesauribile fonte di vitamina A o C (circa otto volte maggiore rispetto all’arancia) , potassio e fosforo. Grazie all’abbondanza di queste due vitamine ed altri antiossidanti naturali, il guava sembra avere importanti proprietà anticancerogene, prevenendo soprattutto il tumore al seno. Ai frutti di questa pianta sono inoltre attribuite proprietà ipocolesterolizzanti, astringenti e antibatteriche.

 

Kiwi : La composizione del kiwi, ha circa l’85% acqua, proteine, grassi in minima quantità, zuccheri, vitamina C, potassio, sodio, fosforo, calcio, ferro e fibre. In pratica è sufficiente assumere un kiwi al giorno per soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina C dell’organismo; infatti il kiwi contiene un’altissima percentuale di questa vitamina. Una dieta ricca di vitamina C è in grado di proteggere il nostro organismo dai negativi effetti dei radicali liberi e favorire altresì la salute dei denti e delle gengive.

Oltre a queste proprietà la vitamina C è in grado di espellere il colesterolo dall’organismo e aiuta a prevenire l’infarto e l’arteriosclerosi. Anche le donne in gravidanza possono trarre benefici dall’assunzione di kiwi, perché la vitamina C ha la proprietà di alleviare e prevenire i problemi connessi alla circolazione sanguigna.

Alcuni studi dimostrano che la vitamina C è in grado di proteggerci dalla cataratta, il disturbo della vista che insorge quando si opacizza il cristallino; per evitare questo effetto sarebbe sufficiente consumare un paio di kiwi il giorno.

La presenza di minerali quali il ferro e il magnesio fanno del kiwi l’alimento ideale per chi vuole combattere lo stress quotidiano, mentre l’elevato contenuto di potassio è molto utile per contrastare la depressione e la stanchezza in generale.

Lampone : Il Lampone, da lungo tempo, è noto per le sue proprietà di antipiretico e antinfiammatorio delle vie respiratorie da raffreddamento, questo per il suo contenuto di vitamina C e acido salicilico, ricchi di potassio, calcio, fosforo e vitamina A . Inoltre recenti scoperte scientifiche hanno portato alla consapevolezza delle enormi proprietà anticancerogene dei lamponi della varietà più scura, per effetto di una sostanza, che condivide con le fragole: l’Acido Ellagico. Questa sostanza, potente antiossidante, è in grado di impedire lo sviluppo delle cellule tumorali inibendone l’alimentazione, in particolare di quelle del tratto gastrointestinale. Il lampone occupa le prime posizioni della classifica delle proprietà terapeutiche, dei frutti esistenti. Oltre a possedere le proprietà di rafforzare le difese immunitarie dell’organismo, è anche efficace per il ringiovanimento della pelle e delle cellule. Le donne in gravidanza dovrebbero mangiarne una maggiore quantità perché questi apportano benefici anche allo sviluppo del feto per effetto dell’acido folico, e la vitamina P, che migliora l’elasticità e la permeabilità delle pareti dei vasi sanguigni.

 

Limone : Le proprietà principali del limone nella cultura ormai di massa risiederebbero nel suo alto contenuto di vitamina C; 100 g di frutto fresco, e per fresco s’intende appena colto, contengono 50 g di vitamina C. Questa vitamina così importante per la nostra salute si degrada molto rapidamente e la sua conservazione in frigorifero non riesce certo a mantenerla integra al 100%. Oltre alla vitamina C, il limone contiene: saccarosio, glucosio e fruttosio (zuccheri immediatamente assimilabili), sali minerali, calcio, fosforo, ferro, manganese, rame e altre importanti vitamine del gruppo B e A.

Il limone ha proprietà depurative disintossicanti dell’organismo e la sua assunzione regolare, preferibilmente al mattino quando si è ancora digiuni, aiuta a regolarizzare l’intestino, e combatte addirittura la cellulite. E’ interessante l’uso che viene fatto di una sostanza contenuta nel limone, chiamata limonene, che viene impiegata con successo per la distruzione dei calcoli nella cistifellea e diventata ultimamente famosa, in quanto, secondo recenti studi americani, se assunto regolarmente, avrebbe proprietà antitumorali a livello preventivo, soprattutto per quanto riguarda pancreas, stomaco e intestino.

Il limone è molto consigliato contro nausea, diarrea e soprattutto per chi ha necessità di irrobustire le difese immunitarie; il suo succo fresco ha la proprietà di prevenire l’arteriosclerosi, ha benefici sul fegato, sul pancreas e sul sangue, favorendone la fluidità. Il limone, quando è veramente fresco, appena colto, oltre che rimineralizzante e antianemico è un buon attivatore delle difese organiche e un ottimo disinfettante. Infine, questo frutto è anche un efficace termicida naturale: è infatti sufficiente appendere negli armadi qualche sacchetto di tela contenente scorze di limone secche per tenere alla larga le tarme. Il limone va bene anche come condimenti per le insalate.

Litchi : Le principali sostanze contenute nel litchi sono costituite da minerali come potassio, rame, magnesio, fosforo, e calcio; sono presenti inoltre, proteine, vitamine appartenenti al gruppo B, acido nicotinico, fibre, carboidrati e zuccheri, oltre naturalmente all’acqua. Le principali proprietà terapeutiche del litchi si devono soprattutto all’acido nicotinico in esso contenuto; infatti questa sostanza è in grado di dilatare i vasi sanguigni, facilita la purificazione del sangue e allo stesso tempo è in grado di regolare numerose reazioni ossidative nelle cellule del nostro organismo, rendendosi così importante al fine della prevenzione di patologie come l’aterosclerosi. La presenza di minerali importanti come potassio e magnesio è utile per rafforzare e rendere più tonico il cuore e l’apparato circolatorio. In ultimo il litchi, grazie alle sue proprietà, può anche essere utile per prevenire la gastrite e per diminuire la percentuale di zucchero nel sangue, fattore, questo, molto utile a chi soffre di diabete.

Mango : Il mango è composto per circa l’81 % da acqua, proteine allo 0,5%, carboidrati 17%, fibre alimentari, minerali e zuccheri per il 15%; tra i minerali troviamo il calcio, il sodio, il fosforo, il ferro, il magnesio, il potassio, il rame e lo zinco. Altissima la presenza di vitamine, in particolare la vitamina A il cui fabbisogno giornaliero del nostro organismo sarebbe soddisfatto dal consumo di un mango intero.

Oltre alla vitamina A troviamo quasi tutte le vitamine del gruppo B, la vitamina C, D, E, K e J. Anche gli aminoacidi sono ben rappresentati, tra i più importanti annoveriamo l’arginina, la lisina, l’acido aspartico, la leucina e la serina.

Recenti studi scientifici hanno dimostrato che il mango è in possesso di proprietà antitumorali, questo grazie alla presenza di una sostanza antiossidante chiamata “lupeol”, il cui effetto benefico pare si esplichi soprattutto nei confronti del pancreas.

Grazie al suo alto contenuto di sostanze oligominerali il mango è un frutto con proprietà leggermente lassative e diuretiche; rappresenta quindi un alimento molto adatto per chi ha problemi di stitichezza e di ritenzione idrica.

Sempre grazie alle proprietà delle sostanze in esso contenute il mango rappresenta anche un ottimo ricostituente in caso di convalescenza o periodi di grande stress fisico.

Mela : L’85% circa del peso della mela è costituto dall’acqua, mentre dal 9% al 12% è costituita da zuccheri che, per le loro caratteristiche chimiche, non hanno controindicazioni per i diabetici. Sono poi presenti vitamine molto importanti, come la vitamina A, B1, B2, C e PP, acidi organici, sali minerali e oligoelementi come calcio, cloro, ferro, rame, magnesio, zolfo, potassio, fosforo. Infine troviamo la pectina che contribuisce ad abbassare il tasso di colesterolo nel sangue. Confermando il messaggio che ci lancia il famoso detto “Una mela al giorno leva il medico di torno”, è particolarmente importante sottolineare la necessità di assumerla regolarmente in funzione preventiva riguardo a una grande quantità di disturbi. Una ricerca italiana svoltasi all’Istituto Tumori di Genova conferma le sue proprietà antitumorali; consumare mele in buona quantità diminuisce del 21% il rischio di sviluppare un tumore. I risultati di tale studio sono stati pubblicati sugli Annals of Oncology e dimostrerebbero appunto ,che le persone che mangiano una o più mele al giorno vedono scendere di circa il 21% il rischi di ammalarsi di tumore. La varietà di mela più efficace nella prevenzione tumorale sarebbe quella renetta seguita dalla Stark Delicious e dalla Granny Smith. Tutto questo è dovuto a una sostanza antiossidante presente nella mela, denominata procianidina, che riesce a contrastare in modo efficace l’invecchiamento delle cellule e quindi lo svilupparsi dei tumori.

Se consumata cruda è un ottimo astringente, contiene fruttosio che viene assorbito dall’organismo umano senza bisogno dell’insulina, di conseguenza viene ben tollerata da chi ha problemi di diabete. La mela contiene la pectina, grazie a questa sostanza riesce a mantenere sotto controllo la glicemia. Abbassa il colesterolo pericoloso (LDL) e aumenta la produzione di quello buono (HDL) in un tempo relativamente breve. Pare che i suoi benefici apportati alle vie respiratorie siano addirittura superiori a quelli degli agrumi. La mela previene inoltre le malattie cardiache, tra cui l’infarto; il motivo è da ricercarsi nella ricchezza di flavonoidi che come già scritto sopra hanno ottime proprietà antiossidanti. In ultimo, ma non meno importante, la mela contiene delle sostanze denominate fitonutrienti che hanno la proprietà di prevenire l’insorgere di malattie celebrali come l’Alzheimer e il morbo di Parkinson.

Melograno : Il frutto del melograno è particolarmente ricco di sali minerali quali potassio, manganese, zinco, rame e fosforo; in quantità minore troviamo anche ferro, sodio e calcio. Abbondante anche la presenza di vitamine: A, B, C, E e K. Oltre all’acqua, che naturalmente rappresenta l’elemento principale, troviamo zuccheri, fibre e grassi.  Il melograno è caratterizzato dalla presenza di sostanze benevole per l’organismo come per esempio i flavonoidi, gli antiossidanti, vari tipi di acidi, tra cui l’ellagico e il gallico, la quercitina e altri principi attivi molto benefici che gli hanno fatto meritare il nome di “frutto della medicina”. Il melograno ha inoltre proprietà vermifughe, molto utili contro il famoso verme solitario (Tenia solium.) Grazie alla presenza di tannino (acido ellagico) il succo del melograno ha anche proprietà astringenti ed è quindi utile in caso di diarrea. Secondo recenti studi l’assunzione protratta nel tempo del suo succo sarebbe in grado di proteggere il cuore dalla formazione di placche aterosclerotiche, non solo, anche i disturbi causati dalla menopausa (depressione e ossa fragili) sembra traggono buoni benefici dall’assunzione di succo di melograno. Anche nei confronti del morbo di Alzheimer il succo di melagrana ha dimostrato di avere proprietà benefiche; l’assunzione giornaliera è in grado di erigere una barriera protettiva e di attaccare le proteine nocive; l’artrite stessa trova benefici nell’assunzione di succo di melograno, infatti, grazie a questo, viene inibito il processo degenerativo della cartilagine.

Melone : Queste le sostanze che compongono il melone prendendo in considerazione 100 grammi di polpa: l’elemento principale è costituito come sempre dall’acqua che è presente in una percentuale di circa il 90 %.

Troviamo in seguito la presenza di proteine, lipidi, glucidi e fibra alimentare; per quanto riguarda i minerali sono presenti il potassio, il ferro, il fosforo, e il calcio. Presenti anche la vitamina C, la niacina o vitamina B3 e in piccole percentuali la vitamina A.

Le proprietà e i benefici del melone sono numerose, vediamo le principali: sicuramente il melone ha proprietà dissetanti, diuretiche e rinfrescanti; la presenza di vitamina A conferisce al melone proprietà antiossidanti in grado di apportare benefici nel contrastare l’attività nociva dei radicali liberi.

La presenza di betacarotene nel melone stimola l’organismo alla produzione di melanina, il pigmento principale della nostra pelle, mentre la vitamina B svolge un ruolo attivo nei confronti degli stati depressivi. Anche le ossa traggono benefici dall’assunzione del melone, infatti l’abbondanza di fosforo e di calcio svolgono un’attività protettiva nei confronti dell’osteoporosi; in ultimo, la buona percentuale di potassio presente nella sua polpa ha effetti benefici sulla circolazione e sulla pressione arteriosa.

Ricordarsi di mangiarlo lontano dall’altra frutta e sempre a stomaco vuoto.

Mirtillo : Il mirtillo nero, in particolare, è quello cui vengono riconosciute il maggior numero di proprietà benefiche per l’organismo umano; il suo colore è dovuto alla presenza di antociani, che sono dei pigmenti blu aventi diverse funzioni nella pianta, tra cui quella di difenderla dai radicali liberi e dai raggi ultravioletti. Le sostanze principali che troviamo in questo piccolo frutto sono costituite da zuccheri, diversi tipi di acidi tra cui l’acido citrico e l’acido idrocinnamico. Inoltre, il mirtillo nero, contiene la vitamina B9, i tannini e in grande quantità sono presenti le antocianine che rendono i tessuti capillari più forti ed elastici. L’acido ossalico è quello che conferisce il tipico sapore asprigno del mirtillo. Il mirtillo è indicato per tutte le forme di disturbi intestinali, disturbi del fegato, tendenza alle emorragie per fragilità dei capillari, disturbi della circolazione in genere e per i problemi alla vista. L’acido idroccinnamico presente nel mirtillo è molto importante per il nostro organismo, in quanto è in grado di neutralizzare le sostanza cancerogene prodotte nell’apparato digerente. Il consumo di alimenti ricchi di sostanze antiossidanti, vedi il mirtillo, assume un importantissimo ruolo per quanto riguarda la salute del nostro organismo; queste sostanze, infatti, sviluppano uno scudo protettivo nei confronti della nostra pelle e soprattutto nella lotta ai radicali liberi. Oltre al loro potere antiossidante, i mirtilli, vengono usati anche per altre proprietà terapeutiche; sono infatti in grado di curare l’affaticamento visivo e la fragilità dei vasi capillari.

La antocianine agiscono sul cuore e sono in grado di aumentare la resistenza stessa del muscolo; grazie al suo effetto antisettico e anti infiammatorio, il mirtillo riduce la flatulenza e combatte in modo deciso la diarrea.

In campo oculistico, il consumo di mirtillo, favorisce la produzione della rodopsina, una proteina che migliora notevolmente la capacità di vedere in condizioni di luce bassa e ne migliora l’adattamento all’oscurità. Infine, il succo fresco di mirtillo ha proprietà in grado di migliorare la diuresi.

More : Le more hanno diverse proprietà curative e precisamente: ancora una volta uno studio sulle proprietà degli alimenti dimostra che la prevenzione dei tumori inizia dal nostro tipo di alimentazione. Uno studio condotto nell’Ohio e pubblicato sulla rivista Cancer Prevention Research del Gennaio 2009, ha confermato l’attività antitumorale delle antocianine (i pigmenti che danno la colorazione ai frutti di bosco) e dei flavonoidi, quest’ultimi in grado di inibire la crescita delle cellule tumorali.

Oltre a questo importante aspetto le more hanno proprietà depurative, diuretiche, antireumatiche e dissetanti; non solo, aiutano anche a combattere le malattie cardiovascolari mantenendo pulite ed elastiche le arterie, poiché contribuiscono a eliminare il colesterolo “cattivo” dal sangue.

In caso di problemi intestinali, è indicata l’assunzione di more o di altri frutti di bosco in quanto contenenti una buona percentuale di fibre.

Papaya : La papaya è composta per circa l’87 % da acqua e per circa il 13 % da carboidrati, vitamine e minerali vari. Molto importante, per la loro azione antiossidante, la presenza di vitamina C e vitamina E, mentre la vitamina A ha la proprietà di rigenerare i tessuti epiteliali. Tra i minerali presenti nella papaya troviamo calcio, ferro, fosforo e magnesio e tra le vitamine sono presenti la riboflavina, la niacina e la tiamina.

La papaya è un frutto contenente vari principi attivi con una elevata capacità protettiva nei confronti di diverse forme di patologie ed ha allo stesso tempo ottime proprietà nutritive; contiene, come abbiamo visto, vitamine antiossidanti in grado di stimolare il sistema immunitario,pochissimi grassi, pari allo 0,3%, un bassissimo apporto di calorie e molte fibre.

La papaya contiene un prezioso enzima, la papeina, che si comporta allo stesso modo di un succo gastrico e ha quindi un forte potere digestivo. Per questo motivo è un frutto che si può tranquillamente consumare al termine di un abbondante pranzo. I polifenoli contenuti nei germogli della papaya hanno elevate proprietà antiossidanti e sono quindi in grado di rallentare l’invecchiamento cellulare, di combattere i radicali liberi e di svolgere funzione antitumorale.

Tra le altre proprietà conosciute ci sono quelle diuretiche e lassative, inoltre, la papaya rappresenta un ottimo rimedio contro le infezioni dell’intestino e i disturbi dello stomaco e infine è anche considerato un frutto energetico, grazie all’elevato contenuto di carboidrati, sali e vitamine; è infatti consigliata l’assunzione di polpa fresca in casi di stress e superlavoro.

Pera  : La pera è un frutto estremamente digeribile e molto gustoso, pur contenendo pochissime calorie; per questo si presta bene a regimi dietetici, anche per il suo alto contenuto di fibra non solubile che assorbe parte degli zuccheri ingeriti con le altre sostanze.  Il consumo di questo frutto aiuta poi la regolazione della pressione sanguigna, favorisce l’abbassamento del colesterolo e ha un benefico effetto pulente sull’intestino, combattendo così la stitichezza. La pera si distingue poi per un alto contenuto di potassio e una discreta presenza di vitamina C. La sua composizione la rende uno dei frutti più adatti all’alimentazione dei bambini, fin dallo svezzamento.

Pesca : Il frutto della pesca è composto per il 90% da acqua, in piccola percentuale troviamo diversi minerali tra cui il più abbondante è il potassio; sodio, ferro, calcio  e fosforo completano la lista. Sono presenti le vitamine A, B, C (presente in modo abbondante), E e K. Infine evidenziamo la presenza di fibre alimentari, proteine, zuccheri semplici, lipidi e glucidi. La pesca contiene zuccheri che sono facilmente assimilabili dal nostro organismo e molti acidi organici, tra cui l’acido tartarico, l’acido malico e l’acido citrico.

La polpa della pesca ha proprietà rinfrescanti e disintossicanti; grazie alla presenza di calcio e potassio e l’abbondanza di zuccheri la pesca è anche mineralizzante, tonificante e ricostituente. Vitamina C e provitamina A, secondo i recenti studi medici, hanno proprietà antiossidanti e un ruolo attivo nel contrastare gli effetti negativi dei radicali liberi.

Mangiare una pesca al giorno significa fornire all’organismo circa il 15 % del fabbisogno giornaliero di vitamina C; questa vitamina ha un ruolo molto importante nel difenderci da infezioni varie, è indispensabile per la fortificazione delle ossa ed è altrettanto importante per il trasporto e l’assorbimento del ferro nel sangue. In ultimo si ritiene che un giusto apporto di vitamina C abbia la proprietà di ridurre il rischio tumori di almeno un 70%. Altra vitamina presente nella pesca e non meno importante è il B carotene che una volta giunto nel nostro organismo si trasforma in vitamina A in grado di apportare numerosi benefici alle nostre ossa, denti e pelle, oltre a svolgere un’azione protettiva nei confronti degli attacchi imputabili ad agenti inquinanti.

Molto utile anche l’abbondante presenza di potassio in grado di apportare, grazie alle sue proprietà, benefici al sistema nervoso e al battito cardiaco, e a reintegrare l’eventuale perdita di sali minerali dovuta all’eccessiva sudorazione tipica del periodo estivo.

Pompelmo : Frutto ricco di fibre e di vitamine A, B,e C e soprattutto flavonoidi, potenti antiossidanti che aiutano il fegato e prevengono l’insorgere di malattie cardiovascolari; il flavonoide più abbondante presente nel pompelmo è la naringenina, che ha attività antiossidante e antitumorale. Oltre alla naringenina il pompelmo contiene anche una sostanza chiamata limonene, responsabile del gusto acido, ma anch’essa con proprietà antitumorali.

Oltre a queste sostanze, nel pompelmo troviamo sali minerali come calcio, fosforo, potassio, magnesio, zolfo, sodio, cloro, ferro, rame. La buccia contiene oli essenziali come il limonene, il citrale ed il pinene che svolgono un’azione antidepressiva. Sicuramente il pompelmo rappresenta un prezioso alimento disinfettante e stimolante dell’apparato digerente.

Prugne : Le prugne fresche sono composte per l’88% da acqua, carboidrati, proteine in piccole quantità, fibre, un alto contenuto di potassio, calcio, magnesio, fosforo, ferro, zuccheri, vitamine C e K e una buona percentuale di sostanze con proprietà antiossidanti. Le prugne sono principalmente note per le loro proprietà lassative ma possiedono anche proprietà toniche, energetiche, e depurative dell’organismo. La vitamina A presente nella prugna apporta benefici alle unghie ai capelli e alla pelle rallentandone l’invecchiamento.

Ribes nero : I frutti, ricchissimi di vitamina C (che si conserva  a lungo dopo la raccolta e regge bene agli effetti dell’ossigeno e dell’alta temperatura), sono astringenti, diuretici e dissetanti. Costituenti: Zuccheri; vitamina C; vitamina P; fosforo; cloro; sodio; potassio; magnesio; calcio; acido malico; pectina; pigmenti antociani (vasoprotettori  e stimolanti della vista) e flavonoidi.

Ribes rosso : Il succo del ribes rosso, in associazione a quello del lampone, è la bevanda ideale negli stati febbrili, perché oltre a combattere l’arsura prodotta dall’alta temperatura, svolge una funzione diuretica e depura l’organismo. Costituenti: zuccheri; protovitamina A e vitamina C; acidi organici (citrico, malico, glicolico, tartarico); fosforo; calcio;potassio; ferro; pectina; mucillagini.

Uva : Ovviamente l’elemento principale dell’uva è rappresentato dall’acqua in percentuale che può variare dal 72 all’84 % circa, a seconda della qualità e degli zuccheri presenti, precisamente glucosio e fruttosio. Tra i minerali presenti annoveriamo il ferro, il calcio, il fosforo, il sodio e il magnesio. Rilevante la presenza di sostanze polifenoli che responsabili di innumerevoli benefici alla salute umana: sostanze flavonoidi come antociani e tannini e non flavonoidi come gli acidi fenolici. Nell’uva troviamo anche alcuni acidi che hanno un ruolo determinante nella trasformazione del vino, l’acido malico, l’acido tartarico e l’acido citrico.

Per quanto riguarda le vitamine sono presenti la vitamina C, le dieci vitamine del gruppo B, e in modestissima quantità troviamo traccia anche della vitamina A. Uno dei componenti più importanti è sicuramente una sostanza (un fenolo) presente nella buccia dell’uva chiamata resveratrolo con proprietà veramente benefiche nei confronti del nostro organismo.

L’uva è un frutto estremamente digeribile ed ha  molte proprietà terapeutiche: ha effetto diuretico e leggermente lassativo, facilita il processo digestivo, aiuta l’organismo a ridurre il livello di colesterolo “cattivo” nel sangue e a eliminare l’acido urico tenendo quindi alla larga la gotta.

La presenza nell’uva del resveratrolo, come scritto sopra, apporta molti benefici alla salute e in particolare ha azione antibatterica e antinfiammatoria, ha proprietà antiossidanti, quindi antitumorali, e contribuisce a rendere il sangue più fluido evitando la formazione di trombi. Un acino d’uva contiene principi attivi e nutrimenti utili alla rigenerazione della pelle. Probabilmente non tutti sanno che l’uva contiene il boro, un oligoelemento necessario per la salute delle ossa e quella celebrale.

La quercetina, un flavonoide naturalmente presente  nell’uva rossa, oltre ad avere proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, pare essere anche un’ottima fonte di energia, consigliata agli “spossati cronici”. Dal punto di vista nutrizionale non esistono particolari differenze tra l’uva bianca e quella rossa, entrambi hanno circa le stesse calorie; tuttavia, se prendiamo in considerazioni le proprietà terapeutiche, l’uva rossa ha  una maggiore quantità di ferro, di sostanze flavonoidi e antiossidanti rispetto all’uva bianca.

FRUTTA SECCA

  Frutta secca :  da mangiarne in più varietà dopo i pasti (pranzo cena) e nei pasti fruttiferi (spuntini, colazione). Apportano le calorie buone e smaltibili con facilità, necessarie all’organismo per una dieta vegana povera di grassi saturi e zuccheri complessi. Indispensabili nell’attività fisica o in momenti di fame a lavoro o a scuola.

 

 

Albicocca :  L’albicocca è il frutto che contiene le dosi più elevate in assoluto di potassio e carotene. Inoltre l’albicocca è anche ricchissima di vitamina A, oltre alle vitamine B, C e PP e di vari oligoelementi (magnesio, fosforo, ferro, calcio). L’albicocca ha notevoli proprietà lassative, favorite dalla presenza del sorbitolo. Si presta anche alla cura dell’anemia e aiuta ad aumentare le reazioni naturali di difesa dell’organismo.

Arachidi : Le arachidi forniscono circa 570 Kcal per 100 g e sono particolarmente ricche di lipidi (47 % circa), proteine (26% circa), glucidi (11% circa) e fibre (7% circa). Gran parte della componente lipidica dell’arachide è costituita da acidi grassi monoinsaturi e da acidi grassi essenziali (55% acido oleico, 30% acido linoleico e 15% acidi grassi saturi). Sono anche un’ottima fonte di Vitamina E, di vitamine del gruppo B e di sali minerali quali potassio, fosforo, magnesio, calcio, zinco e ferro.

Castagna: Alcuni elementi contenuti nella castagna Vitamine PP,B1,B2 – Minerali: Fosforo,potassio,calcio,sodio,ferro. Proprietà: la castagna è indicata in caso di anemia, di stitichezza ed anche in caso di esaurimento nervoso e fisico. Ricca di amidi e di fibre, la castagna sostituisce in modo egregio cereali e patate, con eccellenti valori nutrizionali. Si tratta di un alimento dotato di elevato potere saziante grazie alla sua concentrazione di amidi, che ne costituiscono circa un terzo dell’intero peso. La sua naturale ricchezza in fibra, accompagnata da una bilanciata presenza di minerali – tra i quali soprattutto fosforo, potassio e zolfo, – ne fa un eccellente sostitutivo di pane, pasta, riso o patate. La castagna trova un valido impiego nei casi di anemia, stanchezza psicofisica, inappetenza, magrezza, grazie al suo elevato apporto calorico (circa 287 calorie in 100 grammi), e ancora in gravidanza, in virtù del suo apporto di acido folico (quest’ultimo notoriamente consigliato per prevenire alcune malformazioni fetali). Tra le vitamine contenute, più in particolare, vanno ricordate soprattutto le vitamine B2, B3 e B9 (protettive del sistema nervoso), oltre alle vitamine C e A.

Datteri :  secchi sarebbero utili per regolare la pressione, grazie alla presenza di magnesio e potassio, i datteri sono molto digeribili anche in caso di colite. Inoltre, si ritiene abbiano lievi proprietà calmanti e sono quindi uno spuntino ideale in caso di nervosismo. Il dattero è un alimento molto indicato nei casi in cui vi è necessità di energia immediata come quando si fa sport, si è in fase di crescita, in gravidanza e quando si devono affrontare sforzi fisici e mentali in genere. Va bene anche nelle carenze di minerali e vitamine in quanto contiene una buona quantità di sali minerali come potassio, ferro, fosforo, magnesio, calcio e altri in quantità minore come lo zinco, il rame e il manganese; contiene una buona dosa anche di vitamina A e B (B1, B2, e B6), quindi va bene anche in caso di anemia.
Il dattero contrasta anche i radicali liberi e l’invecchiamento naturale delle cellule e quindi aiuta anche nella prevenzione dei tumori. Risulta molto utile comunque in tutti i casi di affaticamento e debilitazione fisica, combatte la decalcificazione ossea e le infiammazioni a carico dell’apparato respiratorio. Il dattero può essere consumato sia fresco al naturale sia essiccato.

Fico : Il fico secco è composto come tutta la frutta in genere, principalmente da acqua (80 % circa); in piccola percentuale e precisamente nella misura dello 0,4% troviamo la presenza di proteine. Seguono i grassi, gli zuccheri (19 %) e le fibre nella misura del 3,3 %. I minerali presenti nei fichi sono rappresentati dal calcio, potassio, ferro, sodio e dal fosforo, mentre, le vitamine, sono rappresentate dalla provitamina A, B6, C e la PP oltre al ferro e calcio, fornisce molta fibra e ha quindi un effetto regolarizzante sull’intestino.

La discreta presenza di vitamina A, in abbinamento al potassio, al ferro e al calcio risulta avere proprietà benefiche e rinforzanti nei confronti di ossa e denti; anche la vista e la pelle sono in grado di trarre benefici dalle sopracitate sostanze. Un’altra proprietà nota dei fichi è quella lassativa dovuta principalmente alla presenza nei fichi di fibre e mucillagini. I fichi hanno un alto contenuto di zuccheri facilmente assimilabili e per questo motivo rappresentano una fonte di energia prontamente utilizzabile dal nostro organismo.

Mandorle : Le mandorle sono tra i frutti meno calorici, più proteici e più ricchi di fibre. Il 55% per cento della mandorla è costituito da grassi, il 20% da zuccheri, e il restante 25% da proteine E sono anche quelli con il più alto contenuto di vitamina B3. Sgranocchiare una manciata di mandorle prima di dormire apporta una buona dose di magnesio, tranquillante naturale dalle proprietà sedative che regolarizza i battiti e diminuisce i livelli di adrenalina. Le mandorle sono un alimento molto ricco di proteine, digeribile e molto energetico; nella sua composizione troviamo vitamine del gruppo B, vitamina E, grassi insaturi, magnesio, ferro, potassio, rame e fosforo. Nelle mandorle è presente anche una piccola quantità di laetrile, considerata una sostanza antitumorale.

Noce : La noce, oltre a contenere fosforo, calcio, ferro e potassio, è il frutto più ricco di zinco e rame,. Sono un frutto oleoso e di conseguenza ricco di sostanze nutrienti; il loro potere calorico è molto alto, si pensi che ogni 100 grammi di noci fornisce 580 kilocalorie circa. Tra le vitamine sono presenti la A, B1, B6, F, C e P; infine sono molto ricche di grassi polinsaturi che aiutano a combattere l’LDL, meglio conosciuto come colesterolo “cattivo”. Secondo una ricerca americana le noci, altre a essere ipercaloriche hanno proprietà antitumorali, in particolare il loro consumo regolare previene l’insorgere del tumore al seno, questo grazie alla abbondante presenza di acidi grassi omega3, oltre ad un alto contenuto di antiossidanti.  Grazie alla presenza di acido alfa-linoleico, hanno anche proprietà digestive e diuretiche. La vitamina E, caratterizzata da spiccate proprietà antiossidanti, è in grado di tenere sotto controllo i pericolosi effetti dei radicali liberi tanto temuti. Rilevante anche la presenza di un aminoacido essenziale, chiamato arginina, molto importante per la salute delle nostre arterie; infatti larginina fornisce alle pareti delle arterie il nitrossido, una sostanza in grado di combattere e prevenire l’arteriosclerosi. Diversi studi hanno inoltre dimostrato che il regolare consumo di noci contribuirebbe ad abbassare notevolmente il rischio  di sviluppare una coronaropatia. Le noci sono una delle rare fonti di acido alfa linolenico, un acido grasso essenziale(appartenente alla famiglia degli omega 3) che dobbiamo necessariamente assumere con l’alimentazione. E’ anche una buona fonte di omega-6. Se ne dovrebbe mangiare almeno qualche manciata tutti i giorni. Infine, oltre ai benefici sopra descritti possiamo affermare che le noci hanno ulteriori proprietà: antianemiche, drenanti, energetiche, lassative, nutrienti, rimineralizzanti, vermifughe.

Nocciola : La nocciola rappresenta una fonte di grassi “buoni”,tra cui gli OMEGA-6, ma l’eccezione è la presenza di OMEGA-3. Contiene rilevanti quantità di potassio, fosforo, magnesio, ferro, manganese, rame e selenio . ma contiene anche discrete quantità delle vitamine del gruppo B e di vitamina A. E’ la varietà di frutta secca più ricca di vitamina E, l’antiossidante per eccellenza. Sono inoltre un’ottima fonte di Selenio (un minerale che previene l’invecchiamento cellulare) di Flavonoidi (principali Polifenoli, capaci di svolgere una grande azione antinfiammatoria, antivirale e che aiuta a prevenire l’insorgenza dei tumori),  di Fitosteroli, sostanze ritenute importanti per la prevenzione delle malattie cardiovascolari; a questo proposito un recente studio scientifico ha dimostrato che un uso regolare di nocciole è in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) e di Trigliceridi. L’olio di nocciole è particolarmente ricco di acidi grassi necessari per l’equilibrio lipidico dell’alimentazione quotidiana, inoltre contiene calcio, Vitamine B6, B1, B2 e PP. Promuove la rigenerazione cellulare e stimola la circolazione. E’ nutritivo, rimineralizzante, energetico e può essere d’ausilio nei periodi di convalescenza.

Pinoli : Particolarmente ricco in lipidi (50-60%), il pinolo – un po’ come tutta la frutta secca – vanta anche un elevato tenore proteico (13%); tra gli acidi grassi prevalgono gli insaturi, con percentuali importanti di acido linoleico. Ottimo anche il contenuto in fibre alimentari ed in ferro, magnesio, fosforo, manganese, potassio, zinco e rame; tra le vitamine prevalgono i tocoferoli (vit. E), che donano al pinolo preziose proprietà antiossidanti. Ideali per gli sportivi, vanno consumati con una certa parsimonia nelle diete ipocaloriche (100 grammi di pinoli apportano più di 600 Kcal), mentre sono indicati durante l’accrescimento, in gravidanza e in condizioni di astenia.

Pistacchi : i pistacchi traboccano di fitosteroli, molecole vegetali che riducono il colesterolo cattivo (ldl). Infatti sono tra la frutta secca più ricca di antiossidanti, 30g di pistacchi secchi contengono 0.6mg di vitamine E e 64mg di fitosteroli. I pistacchi sono costituiti per il 3,9% da acqua, per il 20% da proteine, 27% da carboidrati, 3% da ceneri, 10% da fibre, 27% da carboidrati, 7,60 da zuccheri e per l’1,5% da amido. Discreta la presenza di minerali, tra cui annoveriamo: calcio, fosforo, potassio, ferro, zinco, magnesio, manganese, fluoro e rame. Per quanto riguarda le vitamine troviamo la vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, B5, B6, la vitamina C e la vitamina E.

Sul fronte degli amminoacidi l’arginina, l’acido aspartico e l’acido glutammico sono quelli presenti in maggior quantità, a seguire troviamo la fenilalanina, la serina e la valina.

I pistacchi freschi forniscono circa 390 Kcal per 100 g. La componente lipidica del pistacchio (33% circa) è

costituita perlopiù da acidi grassi insaturi delle serie Omega -6 e Omega -9. Il pistacchio contiene anche una discreta quantità di proteine (13% circa) e si distingue per l’abbondante contenuto di triptofano (aminoacido essenziale spesso carente negli alimenti di origine vegetale, che stimola la produzione di serotonina, che migliora il tono dell’umore e combatte la depressione e l’insonnia) e di cistina, che favorisce l’assorbimento del ferro. È inoltre ricco di sali minerali quali ferro, potassio, magnesio e calcio. Contiene anche discrete quantità di vitamine del gruppo B, di vitamina E e di betacarotene. Il pistacchio contiene anche buone quantità di polifenoli, sostanze antiossidanti utili nel contrastare l’azione dei radicali liberi.

Prugne : Le prugne secche, grazie al processo di essicazione che riduce drasticamente la presenza di acqua, contengono una maggiore concentrazione di sostanze nutritive e di zuccheri facilmente assimilabili; contengono fibre, buone quantità di minerali come potassio, zinco e magnesio. La prugna secca contiene inoltre una buona percentuale di sostanze antiossidanti in grado di arginare l’azione dannosa dei tanto temuti radicali liberi. Le prugne sono principalmente note per le loro proprietà lassative ma possiedono anche proprietà toniche, energetiche, e depurative dell’organismo. La vitamina A presente nella prugna apporta benefici alle unghie ai capelli e alla pelle rallentandone l’invecchiamento.

Uva secca : L’uva secca è una buona fonte di calorie facilmente utilizzabili (l’energia proviene totalmente da carboidrati semplici: l’uvetta infatti contiene solamente lo 0,6 per cento di grassi), come sanno bene tutti coloro (camminatori, ciclisti e atleti in genere) che la utilizzano regolarmente per la sua praticità. Un etto di uvetta contiene circa 290 kcal, è un cibo subito pronto per il consumo e non necessita di essere cotto o manipolato; può essere mangiato lentamente secondo il bisogno e si conserva senza problemi.
E poi l’uva secca è un’ottima fonte di potassio (indispensabile durante sforzi fisici intensi e per regolare l’ipertensione arteriosa), fibre, calcio e ferro. Per tutti questi buoni motivi sulla tavola della prima colazione l’uvetta dovrebbe avere regolarmente un suo spazio, in modo che ognuno se ne possa servire liberamente secondo il proprio gusto e le proprie necessità.

VERDURE

Verdure : Da mangiarne una porzione mista (non più di due – tre tipi) cruda, a pranzo e a cena con l’aggiunta dei semini crudi eventualmente tritati. Da accompagnare se si vuole da una fetta di pane tostato di farine integrali. Condire eventualmente con olio extravergine di oliva, meglio se spremuto a freddo e di origine biologica, e aceto di mela o succo di limone (aumenta il riassorbimento di ferro). Aggiungere se piace l’avocado maturo a cubetti e qualche frutta secca per variare i sapori.

 

Suddivido in questi paragrafi contenuti riguardanti la modalità di cottura meno invasiva (più crudista possibile) di verdure non digeribili crude, così da giovare il più possibile delle proprietà di questi meravigliosi prodotti della natura. Le spezie sono da usare il meno possibile, in quanto favoriscono l’insorgenza di sete e problemi digestivi. Ricordare che i prodotti amidacei devono essere messi in ammollo prima della cottura, in quanto l’amido in essi contenuto crea Ostruzione dell’intestino (prof. Arnold Ehret)

Asparagi : Proprietà nutritive: contengono le seguenti sostanze: glucidi, protidi, fibre composte da cellulosa, pectine e lignina, vitamina A, quasi tutte le vitamine del gruppo B ed elementi minerali quali sodio, potassio, fosforo, magnesio, ferro, zinco, rame e iodi. Dato il loro alto contenuto di potassio, gli asparagi rappresentano un alimento molto utile al cuore e ai muscoli in generale; degno di considerazione il loro effetto diuretico a causa del rapporto potassio/azoto molto elevato e dell’asparagina, che oltretutto è responsabile del forte odore penetrante. Gli asparagi sono inoltre ipocalorici e apportano una quantità equilibrata di vitamine e sali minerali all’organismo che sono pressoché indispensabili per il buon funzionamento del sistema nervoso e del cuore.

Modalità di cottura: da cuocere a fuoco lento in forno o padella; altrimenti in una vaporiera così da mantenere gusto e ricchezza vitaminica. Ottimi con la maionese vegana!

Basilico : Proprietà nutrizionali: Il basilico contiene vitamina A e C, potassio, calcio e fosforo. Ha spiccate proprietà antinfiammatorie, è stimolante, disinfettante ed eccitante. Abbinato crudo alle varie pietanze facilita la digestione dei pasti (effetto antispasmodico).  E’ utilizzato come decotto o infuso per combattere i sintomi di raffreddore, indigestione, influenza, mal di testa, nausea e per combattere l’alito cattivo. Ha anche proprietà sedative e tonificanti del sistema nervoso. Facilita le mestruazioni e diminuisce i dolori derivati da spasmi o da congestione uterina.  Da mangiare : crudo nelle insalate o sopra verdure saltate; altrimenti assieme il condimento della nostra pasta integrale così che esalta il sapore della stessa.

Bietola da coste :  Proprietà nutrizionali: La bietola da coste contiene le vitamine A, C e K ed è ricca di sali minerali in speciale modo di potassio, di magnesio e di calcio. Per la presenza di questi  minerali la si può considerare importante per la prevenzione dell’osteoporosi, mentre l’acido folico e i flavonoidi contenuti in quest’ortaggio si pensa possano essere importanti nella prevenzione del cancro. Inoltre la bietola da coste ha proprietà digestive e lassative grazie all’alto contenuto di fibre.

Metodo di cottura : Solitamente si consuma cotta ed è meglio non fare passare molto tempo dalla raccolta al consumo perché altrimenti si perdono molte vitamine e flavonoidi e le foglie acquisiscono un gusto più amaro. Meglio se cotta a vapore e mantenendola il più al dente possibile così da non disperderne le proprietà. La si può consumare anche cruda.

Broccolo/cavolo :  Proprietà nutrizionali : Il cavolo contiene una grande quantità di vitamine: protovitamina e vitamina A, vitamine B1, B2, B9 (acido folico), PP, C, (a parità di peso il cavolo rapa ne contiene più delle arance), K, U. Molto ampia la gamma di minerali: in primis fosforo, calcio, ferro, zolfo, potassio, rame, magnesio, iodo, e arsenico. Molto preziose le sue mucillagini, soprattutto per quel che riguarda la cura delle coliti ulcerose, e altrettanto significativa la sua alta percentuale di clorofilla, che aiuta l’organismo nella produzione di emoglobina contrastando così le varie forme di anemia. Da sottolineare, in cavoli e broccoli, la presenza di antiossidanti e di indoli che si formano quando le pareti cellulari di questi vegetali vengono spezzate o dal taglio del coltello o dalla masticazione.

Secondo le ultime ricerche, chi consuma molti cibi ricchi di vitamina C, vitamina E carotene, è molto meno esposto a malattie cardiovascolari, ictus e cataratta. Gran parte delle piante crocifere sono ricche di potassio che ha un ruolo importante nella regolazione della pressione arteriosa. L’aspetto più importante dei cavoli e dei broccoli è rappresentato dal fatto che, sempre stando alle ultime ricerche mediche, un regolare consumo di questi vegetali, può dimezzare il rischi di sviluppare vari tipi di tumore in particolare dei polmoni e del colon. Uno studio condotto presso l’università della California di Santa Barbara ci rivela cosa accade a livello cellulare; broccoli, cavoli, ravanelli, contengono alcuni composti chimici, chiamati isotiocianati, che danno inizio a un meccanismo che è in grado di bloccare il diffondersi e la proliferazione delle cellule tumorali.

Altre ricerche condotte in Giappone hanno dimostrato che gli isotiocianati presenti in cavoli e broccoli sono altresì in grado di bloccare i melanomi.

Oltre alle proprietà antitumorali, i broccoli giovano anche alla salute del cuore. Per concludere, possiamo affermare che introdurre i broccoli e i cavoli nella nostra dieta abituale potrebbe rivelarsi molto utile contro l’insorgenza di tumori al colon, al pancreas, all’utero, alla gola, ai polmoni, all’esofago, e allo stomaco, questo stando alle dichiarazione degli scienziati del World Cancer Research Found.

Metodo di cottura: La lessatura è risultata il metodo di cottura con i maggiori effetti negativi sulle proprietà dei cavoli e dei broccoli: dopo mezz’ora di bollitura i broccoli avevano perso il 77% delle loro proprietà benefiche mentre per i cavoli la percentuale si aggirava intorno al 65%. Al contrario la cottura al vapore non ha segnalato perdite significative. Da evitare il surgelamento di cavoli e broccoli in quanto determina una perdita del 30% del contenuto di glucosinato. Si possono mangiare tranquillamente crudi nelle insalate. Sono molto croccanti!

 

Barbabietola rossa : Proprietà nutrizionali : La barbabietola rossa è composta per circa il 90% da acqua, proteine, glucidi, fibra alimentare, vitamine e sali minerali quali il sodio, il potassio, il ferro, il calcio e il fosforo.

Tra le vitamine annoveriamo la vitamina B1, la B2, la B3, tracce di vitamina A e in ultimo la vitamina C.

Il caratteristico colore rosso delle radici di questa barbabietola è dovuto alla presenza di un vero e proprio colorante naturale, l’E 162, che viene utilizzato nell’industria alimentare per migliorare l’aspetto di altri alimenti.

La barbabietola rossa è innanzitutto un vegetale con ottime proprietà rinfrescanti e rimineralizzanti; la sua assunzione, grazie all’abbondanza di saponine  e sali minerali è molto indicata per i bambini deboli, i convalescenti e gli anemici. Sempre grazie alla presenza di saponine che facilitano l’eliminazione dei grassi, la barbabietola rossa ha anche proprietà depurative dell’organismo.

La presenza di vitamina C apporta invece benefici al nostro sistema immunitario rafforzandolo e l’acido folico, in unione con la Betaine, rinforza i vasi capillari contribuendo a mantenere in salute il sistema cardiocircolatorio.

Gli antociani, pigmenti idrosolubili presenti in abbondanza nella barbabietola rossa, appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, hanno forti proprietà antiossidanti in grado di apportare benefici al microcircolo e al cuore in particolare.

In ultimo, la barbabietola rossa è in grado di attenuare le infiammazioni che riguardano l’apparato digerente ed è un ottimo aiuto nel contrastare le malattie del fegato.

Metodo di cottura :  Il succo centrifugato di barbabietola rossa ha proprietà molto interessanti: in primis è stato dimostrato da studi condotti in Inghilterra (The London school of Medicine) che bere quotidianamente circa mezzo litro di succo di bietola rossa al giorno diminuisce la pressione alta e l’ipertensione. I risultati sarebbero visibile già dopo pochi giorni  con un evidente calo dell’ipertensione.

Il succo crudo di barbabietola è particolarmente idoneo per tutte le persone che soffrono di anemia, in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue. Non solo, favorisce il drenaggio del sangue, ha proprietà diuretiche e favorisce la digestione.

Carota : Proprietà nutrizionali: Per individuare i suoi pregi è sufficiente una riflessione sulla sua composizione: enorme abbondanza di provitamina A, il carotene appunto, e di vitamine B1 B2 e C; zuccheri direttamente assimilabili, sali minerali in grande varietà, asparagina e daucina (proprietà diuretiche), pecrina (proprietà astringenti).

Da questo abbondare di sostanze ed elementi possiamo già intuire le benefiche proprietà delle carote.

Utilissime nella prevenzione del cancro, grazie alle loro proprietà antiossidanti, svolgono azione protettiva nei confronti delle arterie e fortificano il sistema immunitario.

Uno studio anglo-danese pubblicato sul Journal of Agricoltural and Food Chemistry consiglia “Una carota al giorno per difendersi dai tumori”. Le carote, infatti, risultano contenere un composto avente azione anticancerogena, il  “falcarinolo”.

La carota è indicata per problemi agli occhi come la cataratta e altre malattie dell’occhio, previene inoltre l’invecchiamento e favorisce la visione crepuscolare.

Modalità di cottura: Mangiando le carote crude si riesce a ricavarne il massimo beneficio, in quanto i principi nutritivi non vengono alterati. Mangiarle quindi nelle nostre insalate, grattugiate o come stuzzichino integre, ricordando di non sbucciare o grattare la buccia, fonte di tutti gli elementi. Ottimo anche il succo centrifugato di carote fresche, assorbibile in poco tempo dal nostro organismo, indicato in chi ha problemi digestivi o meno.

Carciofo : Proprietà nutrizionali : Il segreto delle sue virtù risiede nella cinarina, la sostanza aromatica che gli conferisce il caratteristico sapore amaro e molte delle sue proprietà benefiche e terapeutiche. Il carciofo è ricco di potassio e sali di ferro, mentre ha una scarso contenuto a livello di vitamine. Troviamo poi alcuni zuccheri consentiti ai diabetici, come mannite e inulina e altri minerali come rame, zinco, sodio, fosforo e manganese.

L’organo che trae maggior beneficio dalle proprietà del carciofo è il fegato; la cinarina, i cui benefici vengono disattivati dalla cottura (per questo motivo è meglio consumare il carciofo crudo), favorisce la diuresi e la secrezione biliare. Secondo recenti ricerche scientifiche è stato dimostrato che mangiare carciofi contribuisce al benessere del nostro organismo e soprattutto a prevenire diverse malattie. Il carciofo ha proprietà digestive e diuretiche e, grazie alla presenza di inulina permette di abbassare i livelli di colesterolo; inoltre, nel cuore del carciofo è presente un acido clorogenico, antiossidante, che è in grado di prevenire malattie arteriosclerotiche e cardiovascolari.

Metodo di cottura: cuocere a vapore o a fuoco lento in pentola, non prolungando più di quanto non sia necessaria la cottura. Condire con un filo di olio extra-vergine di oliva spremuto a freddo e una spruzzata di limone fresco.

Cavolo/cappuccio : Proprietà nutrizionali : Contiene molto betacarotene e vitamina C, specialmente le foglie verdi. È ricco di glucosinati, che prevengono vari tipi di cancro delle mucose. Può aiutare a prevenire l’osteoporosi per la sua ricchezza di vitamina K, potassio, calcio e fosforo. Contiene molte fibre di cellulosa, che aiutano a migliorare il transito intestinale.  Metodo di cottura: Si consuma crudo, in insalata. Vale la pena utilizzare le foglie esterne per cucinare verdure saltate, che sono ricche di nutrienti.

Cavolfiore : Proprietà nutrizionali: Il cavolfiore é un alimento ricco di sali minerali come il Calcio,il Fosforo,Potassio Zinco e Rame e ricco di vitamine come la vitamina A, vitamina C , vitamina K e vitamine B1 B2 B3 B9 e PP inoltre contiene antiossidanti, beta carotene,acido folico ed aminoacidi, principi attivi antinfiammatori ed antibatterici oltre che depurativi e rimineralizzanti. Inoltre il cavolfiore stimola il funzionamento della tiroide, regola il battito cardiaco,la pressione arteriosa e il ph del sangue oltre ad essere utile, con il suo succo, a combattere le coliti ulcerose, è inoltre indicato in casi di diabete e per i celiaci dato che non contiene glutine.

Da mangiare scottato leggermente in padella. Se si vuole si può mangiare anche crudo, come i broccoli.

Ceci : contengono proteine, calcio, fosforo, potassio, sodio, magnesio e ferro. Sono ricchi di fibre, indispensabili nella regolazione delle funzioni intestinali, e contribuiscono nel controllo dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. I ceci sono tra i legumi da preferire per il discreto indice chimico delle loro proteine, per il discreto contenuto di acidi grassi polinsaturi e per le loro molteplici proprietà nutrizionali e “terapeutiche”. Sono più ricchi di lipidi rispetto agli altri legumi e sono pertanto più equilibrati nella ripartizione dei macronutrienti ma anche più ricchi di calorie; sono un’ottima fonte di fibre, vitamine A, C e saponine (sostanze che aiutano a ridurre i livelli ematici di trigliceridi e colesterolo).  Modalità di cottura : metterli in ammollo qualche ora per poi cuocerli in acqua abbondante con due foglie di alloro lasciandoli al dente. Da condire con un rametto di prezzemolo crudo e un filo di olio extra-vergine di oliva. Ci sono davvero tante ricette con i ceci molto sfiziose.

Cetriolo :  Proprietà nutrizionali: ha un alto contenuto di acqua, vitamine, sali minerali e acido tartarico che li rende estremamente rinfrescanti, depuranti e diuretici.

Nonostante il contenuto in micronutrienti sia mediamente inferiore alle altre verdure, il cetriolo fresco è una buona fonte di fibre, tiamina, vitamina A, vitamine del complesso B, acido pantotenico, magnesio, fosforo, potassio, ferro, calcio, iodio, rame e manganese. Rilevante la presenza di vitamina C e vitamina K (concentrate nella buccia esterna).

Modalità di consumo: I cetrioli vengono consumati soprattutto freschi per impreziosire insalate miste senza togliere la buccia.

Cicoria : Proprietà nutrizionali: contiene numerose sostanze: inulina, cicorina (un glicoside amaro), mucillaggini, resine, oli essenziali e pectine. Altre sostanze presenti sono l’arsenico, la levulina, zuccheri, terpeni, acido acetico e stearico, sali minerali quali sodio, potassio, magnesio, calcio, ferro, rame, fosforo; cloruri, vitamine quali la B, C, P, K; amminoacidi, lipidi e protidi. Della cicoria si utilizzano le foglie, i fiori ma soprattutto la radice.

Modalità di cottura: Mangiare le foglie crude di cicoria in insalata o appena sbollentate è un ottimo stimolante dell’intestino, del fegato e dei reni.

Cime di rapa :  Proprietà nutrizionali: sono ricche di calcio, ferro, fosforo, vitamina C, A, B2. Hanno anche un buon contenuto proteico. Sono un naturale disintossicante per l’organismo.

Modalità di cottura: da mangiare crude con un filo di olio extra-vergine di oliva e uno spruzzo di limone, nelle nostre insalate o come antipasto ben presentato (in pinzimonio). Chi non può rinunciare a mangiare cotte vanno bene in una vaporiera a fuoco lento, con l’aggiunta di qualche foglia di alloro. A chi piace vanno bene anche nella pasta a pezzetti con un filo di olio extra-vergine di oliva.

 

Fagioli :  Proprietà nutrizionali : essendo una notevole sorgente di energia glucidica e una modestissima sorgente di energia lipidica possono essere valutati come alimenti che equilibrano la dieta dal punto di vista della giusta proporzione tra lipidi, proteine e glucidi.

Sono indicati per i diabetici perché regolano la glicemia e diminuiscono l’incidenza dei tumori. Sono ricchi di fibre e sono quindi indicati per la funzionalità del colon, per ridurre problemi di stitichezza, emorroidi e altri problemi intestinali. Possiedono, inoltre, proprietà depurative, emollienti e diuretiche e sono indicati come coadiuvante nella cura delle malattie reumatiche

Possono però provocare gas intestinali: la flatulenza intestinale è provocata soprattutto dagli oligosaccaridi, che sono composti di tre o cinque molecole zuccherine legate fra loro in modo tale che l’organismo non riesce a digerirle o ad assimilarle. Queste molecole passano quindi nell’intestino, dove vengono spezzate dai batteri; il gas è prodotto dai batteri nella metabolizzazione degli oligosaccaridi.

 

Modalità di cottura: da mangiare rare volte, ricordandoci che questa dieta non ha bisogno di sostituti vegetali iperproteici, bensì presuppone un ipoproteinismo e predilige un crudismo. Si cuociono a vapore o in padella quanto sia sufficiente senza rompere i legami nutritivi all’interno del prodotto. Vanno bene per fare polpette o frittatine vegane al posto dei ceci e ovviamente dell’uovo.

Finocchio: il finocchio abbonda in sali minerali, in speciale modo in potassio. é ricco in fibra, ottima per le attività intestinali. finocchio ha un altissimo contenuto di fitoestrogeni, ormoni vegetali che hanno influsso sul sistema ormonale femminile, ha proprietà galattogena. Il finocchio contrasta i sintomi tipici della menopausa, ma anche migliora la funzione mestruale, riducendo i disturbi che possono precederla. Mangiare crudo assieme ai gambi e alle terminazioni filamentose.

Indivia : tipologia di insalata, molto ricca di potassio, acido folico, ferro, calcio, magnesio e altre numerose sostanze antiossidanti. Le componenti che le conferiscono il sapore amaro fanno si che sia indicata per stimolare la secrezione della bile e per prevenire i calcoli biliari.

Lattuga : Il liquido lattiginoso contenuto nel fusto della lattuga – da cui ne deriva il nome – possiede blande proprietà sedative che, unite alle sole venti calorie contenute in 100 g di prodotto, fanno di questa verdura un alimento adatto a contrastare la fame ansiosa. Si usa anche contro le bruciature solari ed è un alimento adatto a contrastare l’ulcera allo stomaco.
La lattuga ha un elevato contenuto di vitamine A, B e, in alcune varietà, anche di vitamina C, mentre potassio e calcio compongono l’elenco dei sali minerali.

Lenticchie : Le lenticchie sono i  legumi più digeribili, contengono isoflavoni, sostanze che puliscono l’organismo con la loro azione antiossidante. Hanno un’elevata concentrazione di ferro, potassio, fosforo, calcio, vitamina B e fibre. Hanno un alto potere nutritivo (336 kcal. x 100 gr.) e le proteine vegetali (24%) sono totalmente assimilate dall’organismo; contribuiscono inoltre nel controllo dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. Sono il legume a maggior contenuto di carboidrati.

Modalità di cottura: da cuocere in un pentolino, a amò di minestra, con un po’ di acqua portato a ebollizione.

 

Melanzana :  Principi nutrizionali: La melanzana presenta un grande contenuto di potassio, ma modeste quantità di calcio e fosforo. Come tutti i vegetali, contiene un alto contenuto in fibra alimentare, ideale per combattere la stipsi. Accanto alle proprietà nutritive la melanzana possiede proprietà depurative e dolcemente lassative; regolarizza e stimola l’attività del fegato, aumentando la produzione e l’eliminazione della bile.
La melanzana ha poche calorie, un basso contenuto di grassi, di proteine e di zuccheri, per questo rientra spesso nelle diete dimagranti. Contiene vitamine del gruppo A, B, C, acido folico, potassio, tannini, fosforo, sodio e calcio, inoltre include certe sostanze amare simili a quelle che si trovano nelle foglie dei carciofi (stimolano la produzione della bile e abbassano il colesterolo), acido caffeico e acido clorogenico (antibatterico). È utile come blando sedativo e come stimolante dell’attività del fegato, del pancreas e dell’intestino. Favorisce la diminuzione del colesterolo nel sangue, stimola la diuresi ed è leggermente lassativa. Queste proprietà contribuiscono a svolgere una sicura attività depurativa e disintossicante dell’organismo, ed è per questo indicata nei casi di gotta, arteriosclerosi, infiammazioni delle vie urinarie, epatite e stitichezza.

Modalità di cottura: Da cuocere preferibilmente alla griglia leggermente e condire con olio extra-vergine di oliva addobbata con una mentuccia fresca. Oppure scottare in padella a cubetti, da accompagnare ad altre pietanze o paste.

Melone : Queste le sostanze che compongono il melone prendendo in considerazione 100 grammi di polpa: l’elemento principale è costituito come sempre dall’acqua che è presente in una percentuale di circa il 90 %.

Troviamo in seguito la presenza di proteine, lipidi, glucidi e fibra alimentare; per quanto riguarda i minerali sono presenti il potassio, il ferro, il fosforo, e il calcio. Presenti anche la vitamina C, la niacina o vitamina B3 e in piccole percentuali la vitamina A.

Ricordare da mangiare come frutto, quindi o mezz’ora prima del pranzo o cena o due/tre ora dopo questi ultimi. Essendo ricchi di acqua vanno benissimo per i digiuni di sola frutta. Non mescolare con altra frutta.

Menta : La menta è composta principalmente da acqua, fibre, ceneri, proteine e carboidrati; abbondante la presenza di minerali tra cui, presenti in buona percentuale, troviamo il calcio, il potassio, il magnesio, il rame, il manganese, il sodio e il fosforo. Per quanto riguarda le vitamine sono presenti in discreta quantità vitamine del gruppo A, B, C e D; molto abbondanti invece le tipologie di aminoacidi presenti nella menta: arginina, acido aspartico, acido glutammico, alanina, leucina, glicina, prolina, serina e valina quelli presenti in maggior percentuale. Aggiungere cruda nelle insalatine o sopra le verdure appena grigliate! Molto delicata e gradevole.

 

Oliva : Le olive sono un alimento a elevato contenuto lipidico. Sono particolarmente ricche in acidi grassi monoinsaturi che aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo .Contengono potassio in elevate quantità, stimolano l’appetito e favoriscono la digestione, ricche di calcio, fosforo e vitamina A. Sono piuttosto caloriche in quanto costituite per il 15% da grassi. Hanno proprietà energetiche e ricostituenti. Le olive nere contengono una minor quantità di carboidrati e sono più digeribili di quelle verdi, hanno però un contenuto lipidico e calorico superiore. Le olive conservate in salamoia sono molte ricche in sodio e vanno pertanto consumate con moderazione da chi soffre di ipertensione e di disfunzioni renali. I fenoli in esse contenute aiutano a prevenire alcune malattie cardiovascolari e hanno un forte potere antiossidante.

Attenzione a non eccedere nel loro consumo in quanto contengono sale e possono dare sete. Vanno bene nelle insalate, o in aggiunta di qualche sformato o pasta. Molto buoni anche i paté di olive, si possono fare tranquillamente a casa, con aggiunta di olio extra-vergine e basilico o prezzemolo a piacimento, frullando il tutto. Meglio farli a casa così si può calibrare la quantità di sale.

Origano : Le principali sostanze che compongono l’origano sono rappresentate da: grassi, carboidrati, fibre zuccheri, proteine, acqua; tra i minerali presenti nell’origano troviamo il potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, ferro e zinco.

Le vitamine sono invece rappresentate dal Retinolo (vitamina A), Riboflavina, Tiamina, Niacina e Acido folico(gruppo B); in quantità minori troviamo anche le vitamine C, D, E, K. Buona anche la presenza in percentuale degli aminoacidi e lipidi che vanno a completare la composizione dell’origano.

Usare con moderazione, perché fa sete, per insaporire pietanze senza sale (patate, pomodori gratinati, focacce, pizze vegane). Meglio se fresco.

 

Ortica : L’ortica è una pianta ricca di sali minerali, in particolar modo le foglie che contengono ferro in abbondanza, calcio, silicio, magnesio, e fosforo; esse contengono anche le vitamine A, C e K, acido formico e gallico, clorofilla, istamina, tannino e carotene.

Una delle principali proprietà dell’ortica è quella antianemica, infatti l’abbondanza di ferro e di clorofilla stimolano l’organismo a produrre globuli rossi rendendo così l’ortica un alimento ideale per chi presenta problemi di anemia; è depurativa, diuretica, tonificante e ricostituente. La creatina, contenuta in piccole dosi nell’ortica, ha come proprietà quella di facilitare le digestione e l’assimilazione dei cibi, in quanto facilita la secrezione del succo pancreatico.

Molto utile in presenza di diarrea o dissenteria, l’ortica ha anche proprietà antinfiammatorie sull’intestino; non solo è usata anche contro la caduta dei capelli e l’eliminazione della forfora in forma di decotto da frizionare ripetutamente sul cuoio capelluto. Le sue proprietà diuretiche e depurative aiutano l’organismo a eliminare acidi, cloruri e colesterolo e proprio grazie a queste caratteristiche, l’ortica viene impiegata in caso di patologie come la gotta i reumatismi e l’artrite.

Modo d’impiego: usare a piacimento nelle insalate. Ottima sulla focaccia a fine cottura o nei risotti e nelle paste leggermente scottata.

 

Pomodoro : Gli zuccheri sono rappresentati da glucosio e fruttosio, mentre gli acidi maggiormente presenti sono quello citrico, che rappresenta il 90% degli acidi totali, e l’acido malico.

Gli aminoacidi del pomodoro comprendono tutti quelli ritenuti indispensabili per l’alimentazione: l’acido glutamminico, l’acido aspartico, la treolina e l’asparagina. Tra i pigmenti troviamo i carotenoidi, il licopene presente nella buccia (87%) e il Beta-carotene. Il licopene possiede una marcata azione antiossidante e da studi recenti si è scoperto che è in grado di rallentare la proliferazione di cellule tumorali. Secondo una studio americano consumare regolarmente pomodori diminuirebbe drasticamente il rischio di cancro alle ovaie per la donna e alla prostata per l’uomo. Inoltre, sempre nel pomodoro, sarebbero presenti due acidi capaci di evitare la formazione di sostanze cancerogene nell’organismo. Grazie al licopene il pomodoro svolge anche un’importante azione protettiva della pelle.

Da mangiare crudo  nelle insalate, piadine, panini vegani o leggermente saltato nella pasta o focaccia, non privarsi mai nella buccia!

Peperone : Una delle principali caratteristiche nutrizionali del peperone è che è molto ricco di Vitamina C (ne contengono più degli agrumi). Il peperone è tra le verdure che contengono il maggior quantitativo di Vitamina C; più di spinaci e cavoli.
Interessante è anche il contenuto di Provitamina A (Carotene):
Altre vitamine sono contenute nei peperoni in media con altre verdure: Vitamina B, Vitamina E.
Il Peperone ha buoni quantitativi di minerali e oligoelementi: potassio in grande quantità , fosforo, magnesio e calcio. È presente ferro, accompagnato da rame, manganese e zinco. Modestissimo il contenuto di sodio. Consumare crudo come insalata, prediligere il peperone rosso sicuramente più ricco di proprietà. Grazie ai livelli record di Vitamina C, i peperoni svolgono un ruolo prezioso per l’alimentazione e per la salute; anche se viene consumato in piccole quantità (a crudo, come ingrediente in un’insalata mista) o cotto (la cottura può distruggere fino al 60% di vitamina C). per chi ha problemi di digestione è meglio consumarlo come frutto, quindi lontano dai pasti.

Patata : Proprietà nutrizionali: Dal punto di vista nutrizionale le patate sono conosciute principalmente per l’alto contenuto in carboidrati (circa 26 grammi in una patata di 150 g, cioè medie dimensioni), presenti principalmente sotto forma di amidi. Una piccola ma significativa parte di tali amidi delle patate è resistente agli enzimi presenti nello stomaco e nell’intestino tenue, sì da raggiungere l’intestino crasso quasi intatto. Si ritiene che questi amidi abbiano effetti fisiologici pari a quelli delle fibre alimentari.  Le patate sono fonte di importanti vitamine e minerali. Una patata di medie dimensioni (150 g), consumata con la buccia, fornisce 27 mg di vitamina C (45% della dose giornaliera raccomandata), 620 mg di potassio (18% della dose giornaliera raccomandata), 0,2 mg di vitamina B5 (10% della dose giornaliera raccomandata), oltre a tracce di tiamina, riboflavina, folati, niacina, magnesio, fosforo, ferro e zinco. Inoltre il contenuto di fibre di una patata con buccia (2 g) è pari al contenuto di fibre del pane integrale, della pasta e dei cereali. Oltre alle vitamine, ai minerali e alle fibre, le patate contengono svariati composti fitochimici, quali i carotenoidi e i polifenoli. Non tutte le sostanze nutritive delle patate si trovano nella buccia; questa contiene circa la metà delle fibre, ma più della metà delle sostanze nutritive sono contenute nella polpa. Cuocerle a piacimento in padella o al forno con rosmarino o origano.

Modalità di cottura: Le patate sbucciate e conservate a lungo perdono parte delle proprie proprietà nutrizionali, benché mantengano il proprio contenuto di potassio e vitamina B. Da cuocere quindi mantenendo la buccia e in una vaporiera a fuoco lento. Ricordarsi di metterle in ammollo qualche ora prima la cottura, in modo che fuoriesca parte dell’amido (fonte di collante per i villi intestinali, Prof. Arnold Ehret). Cuocerle a piacimento in padella o al forno con rosmarino o origano.

Pisello: Proprietà nutrizionali: Il pisello è ricco di proteine, ha un contenuto interessante di vitamine A e C, sali minerali, potassio, ferro, zinco, luteina e acido folico. È l’alimento più ricco di vitamina B e contiene abbastanza fibra. I nutrienti del pisello sono buoni per il cuore, riducono il colesterolo del sangue, controllano il livello di zucchero e sono ricchi di antiossidanti.

Modalità di cottura: I piselli si possono consumare freschi o secchi. Attualmente è più comune il consumo di piselli freschi, spesso congelati. Normalmente si consumano lessi, anche se per conservare tutte le vitamine è preferibile consumarli freschi o appena scottati.

Porro : Il porro è ricco di acqua (più del 90%), assolutamente ipocalorico, quindi indicato nelle diete dimagranti. Ricco di vitamina A, abbastanza di vitamina C e con discrete quantità di vitamine B tra cui la famosa B12, contiene minerali come il ferro, il magnesio (utile per il cuore), la silice (per l’elasticità delle ossa e della pelle), il potassio, il calcio (per rinforzare le ossa) e l’acido fosforico (utile per il sistema nervoso).
Il porro possiede proprietà toniche, diuretiche, lassative, antisettiche e viene usato per curare dispepsie, anemie, artrite, gotta, infezioni urinarie, emorroidi, piaghe, e inoltre se ne raccomanda l’uso per stipsi. Inoltre abbassa il colesterolo, rafforza il sistema immunitario aiutando la prevenzione del cancro.
La caratteristica principale dei porri, usati crudi, è quella di mantenere la pulizia dell’intestino, dato che la parte bianca contiene fibre assai delicate (facilmente consumate da tutti), mentre le fibre della parte verde sono più dure e costituiscono un’ottima zavorra per il transito intestinale. I massimi esperti di fitoterapia hanno un’alta considerazione nei confronti del porro, gli riconoscono quelle proprietà sopra elencate e inoltre ne raccomandano l’impiego per migliorare o mantenere la freschezza della pelle del viso.

Il consiglio è di mangiarlo crudo, spezzettandolo nelle insalate, perché in tal modo mantiene intatte tutte le sue capacità nutrizionali. Se cotto, cuocere in una vaporiera a fuoco lento,  mantenendolo un po’ al dente. Consiglio dei semi di papavero a condimento con un filo d’olio extravergine spremuto a freddo.

Prezzemolo : Contiene sostanze che in dosi elevate possono essere nocive per i reni. Per questo è conveniente consumarlo moderatamente, come condimento. Ha un contenuto elevato di vitamine A, C, E, ferro, zolfo, calcio, fosforo e rame. Contiene olii essenziali e sostanze con effetti antiossidanti, diuretici e anticancerogeni. Questo alimento è ottimo contro l’anemia, la stanchezza e la spossatezza cronica o che si può avere dopo una malattia o uno sforzo fisico, come remineralizzante, in caso di carenze vitaminiche, contro i reumatismi e la gotta, per regolarizzare il ciclo mestruale, per la ritenzione idrica, per regolarizzare la digestione e il transito intestinale, per prevenire flatulenze e fermentazioni, per migliorare la circolazione e tutto l’apparato cardio-circolatorio, contro le parassitosi intestinali, le infezioni urinarie e le mastiti.

Primula : I fiori della primula hanno proprietà diuretiche, sedative, antispasmodiche utili per eccitazione nervosa, insonnia, palpitazioni e vertigini mentre le radici, più ricche di principi attivi hanno soprattutto prerogative tossifughe ed espettoranti utili durante le influenze. La primula le radici calmano i dolori reumatici e della gotta, alleviano il gonfiore delle estremità e fanno regredire le contusioni.

Vanno bene in modica quantità nelle insalate o di decorazione nelle torte.

Ravanello: Le principali sostanze che compongono il ravanello sono: acqua, sodio, ferro, potassio, calcio, fosforo, vitamina B e C, niacina, fibra alimentare, proteine in piccole quantità, e glucidi.

Sono ormai molto note le proprietà depurative e diuretiche dei ravanelli; non solo, è stata dimostrata la sua efficacia come alimento calmante della tosse; in caso di problemi al fegato si consiglia di assumere una tazzina del suo succo prima di qualsiasi pasto.

Per concludere, il ravanello può essere utilizzato come aiuto naturale nella cura di diverse patologie come l’asma, le affezioni polmonari in generale e l’inappetenza.

Modalità di assunzione: da mangiare crudo nell’insalata o eventualmente usare nelle centrifughe.

Rosmarino : Le foglie di rosmarino contengono un olio essenziale molto pregiato; le sue proprietà principali sono da riferirsi ad alcuni composti tra cui annoveriamo: il pinene, il borneolo, la canfora e il cineolo.  Oltre a queste sostanze le foglie di rosmarino contengono anche saponine, acido rosmarinico, flavonoidi e tannini. Molte di queste sostanze, una volta isolate e analizzate, hanno mostrato forti proprietà antiossidanti

Secondo recenti ricerche, l’uso regolare del rosmarino mantiene giovani e migliora la circolazione sanguigna, aiutando soprattutto chi si sente privo di forze e debilitato, magari a causa di cali di pressione. Grazie ai suoi potenti antiossidanti il rosmarino svolge un ruolo protettivo dei riguardi del fegato, organo che risente più di tutti gli effetti dello stress.

Salvia : La salvia contiene olio essenziale che è composto principalmente dal thujone, la restante parte è costituita da componenti minori quali: acetato di bornile, canfora, cineolo, bomeolo, salviolo, salvane. E’ nei periodi particolarmente caldi, quindi estivi, che la pianta di salvia produce la maggior quantità di olio essenziale. Oltre all’olio troviamo le vitamine B1 e C, flavonoidi (noti per le loro proprietà antiossidanti), tannini, acido ossalico, mucillagini, saponine, resine ed enzimi.

La salvia ha la proprietà di stimolare la secrezione dei succhi gastrici ed è quindi considerata un ottimo digestivo; mantiene l’alito fresco e strofinando le sue foglie sui denti contribuisce a tenerli più bianchi e puliti.

Va bene come addobbo in qualche pietanza senza sale. Se vogliamo cedere in un peccato di gola sono ottimi fritti senza pastella!

 

Sedano : Il sedano, come tutta la verdura, è composto per la maggior parte di acqua (circa 90%); le altre sostanze che lo compongono sono le fibre, le proteine, glucidi e lipidi, minerali vari come sodio, potassio, fosforo, calcio e ferro e, per quanto riguarda le vitamine, sono presenti la C e la K, mentre, in percentuale minore, troviamo alcune vitamine del gruppo B ed E. Le più recenti ricerche in ambito scientifico hanno evidenziato la presenza nel sedano di una sostanza della famiglia dei flavonoidi con proprietà antiossidanti, chiamata luteolina, che pare sia in grado di proteggere il cervello dagli stati infiammatori. Sono diverse le proprietà del sedano che lo rendono interessante dal punto di vista terapeutico: in generale possiamo affermare che il sedano ha proprietà depurative e rimineralizzanti nei confronti di tutto l’organismo e, allo stesso tempo, svolge un’attività calmante e antidepressiva sul sistema nervoso. Sono stati da poco dimostrati i benefici che questo ortaggio ha sulla pressione arteriosa; infatti la sua assunzione regolare è in grado di ridurne i valori.

La presenza di vitamina K è in grado di apportare benefici alla coagulazione del sangue e alle ossa, mentre il suo succo è un ottimo tonificante per la pelle e, se bevuto regolarmente per una ventina di giorni, può essere molto utile in caso di reumatismi.

Da mangiare crudo nelle insalate.

Spinacio : Proprietà nutritive:  Gli spinaci sono caratterizzati da un alto contenuto di vitamine A e C e in minore quantità, vitamine B, D, F, PP e K; oltre alle vitamine troviamo una discreta quantità di minerali quali rame, potassio, zinco, calcio ferro e fosforo. Gli spinaci hanno proprietà molto utili alla vista: la luteina, contenuta in buona quantità nelle foglie di spinaci, ha la capacità di penetrare nel sangue e di depositarsi negli occhi, in particolare nella retina, apportando così ottimi benefici alla vista.

Grazie alla ricchezza di minerali gli spinaci hanno proprietà lassative, tonificante e apportano benefici anche al muscolo primario dell’organismo, il cuore. L’alto contenuto di acido folico apporta benefici al nostro sistema immunitario, rendendolo più “forte” e aiuta notevolmente l’organismo nella produzione di globuli rossi.

Modalità di cottura: Per trarre i massimi benefici dal consumo di spinaci è bene sottolineare che gli stessi vanno rigorosamente mangiati crudi, magari in insalata con olio extravergine di oliva spremuto a freddo e una spruzzata di limone fresco (acido ascorbico aumenta l’assimilazione delle vitamine). A chi non ne può fare a meno vanno bene anche cotti in una vaporiera oppure in una padella a fuoco lento, cuocendoli al minimo. Conservare l’acqua avanzata, ottima per condire friselle o bruschette.

Tarassaco : Il tarassaco presenta varie proprietà farmacologiche, grazie soprattutto alle sostanze amare che caratterizzano anche il suo gusto: tarassicina e inulina. Molto note le sue proprietà diuretiche tanto da essere chiamato con nome piscialetto nella tradizione contadina.

Oltre alle sue proprietà diuretiche il tarassaco è in grado di favorire l’aumento di bile e il suo passaggio dal fegato all’intestino, ma non solo, ha anche proprietà antinfiammatorie, purificanti, e disintossicanti nei confronti del fegato. Gli effetti diuretici e l’abbondanza di potassio possono contribuire a regolare la pressione arteriosa e la quantità di fluidi corporei.

Recente è la scoperta riguardante i calcoli biliari; il tarassaco è in grado di influire, non sul calcolo già esistente, ma sulla predisposizione che l’organismo ha alla formazione di calcoli.

Uno dei modi più consueti per consumare il tarassaco è in insalata al posto della rucola a chi piace l’amarognolo oppure a chi non lo tollera tanto è ottimo come condimento scottato leggermente a paste integrali o cereali integrali a piacimento. Accompagnare con buon olio extravergine di oliva. Si mangiano sia i fiori sia la pianta. I fiori vanno benissimo per fare le frittate vegan con la farina di ceci!

Topinambur : Il topinambur è stato per decenni un alimento sostitutivo della patata, Vitamina A, indispensabile per il meccanismo della visione e per la differenziazione cellulare; tale vitamina è necessaria per la crescita, la riproduzione e l’integrità dei sistema immunitario; vi si aggiungono le vitamine del gruppo B. Queste vitamine sono indicate negli stati di debilitazione generale. Contiene inoltre ferro, potassio, asparagina, un aminoacido necessario nel metabolismo dell’alcol; arginino, un aminoacido molto diffuso in natura che partecipa a importanti funzioni nel metabolismo cellulare. È un immunostimolatore, aiuta le ferite a rimarginarsi, rigenera il tessuto del fegato. Colina, che protegge le cellule contro i danni da ossidazione e svolge un’azione protettiva contro le patologie cardiovascolari. Il topinambur è un alimento adatto all’alimentazione di convalescenti, anziani e bambini, oltre che di diabetici.
Il fruttosio presente viene assorbito a livello del colon, pertanto non necessita dell’insulina per essere assimilato.
L’inulina, uno dei componenti fondamentali, serve per migliorare la digestione ed è sopratutto indicata per la riduzione della formazione di gas a livello intestinale.
L’assunzione di inulina comporta uno spiccato aumento nel tratto intestinale della presenza di Bifidobatteri e Lattobacilli (fermenti lattici importantissimi per una corretta digestione e per la salute del colon) e una contemporanea e massiccia diminuzione del numero dei batteri ritenuti nocivi.
L’inulina quindi favorisce il riequilibrio della flora intestinale, potenziandone l’attività e migliorandone il metabolismo. Vedere ricette Topinambur: si può comprare la crema davvero buona per panini vegani o sopra focacce.

Zucca : Proprietà nutritive:  La zucca è innanzitutto un alimento a basso contenuto calorico; tra i suoi componenti principali annoveriamo la presenza del beta carotene, delle vitamine A, B e E, quest’ultima molto importante grazie alle sue note proprietà antiossidanti.

La zucca è anche un ortaggio ricco di minerali come calcio, sodio, potassio, fosforo, rame, magnesio, ferro, selenio, manganese e zinco. In ultimo troviamo una discreta quantità di fibre e una vasta gamma di aminoacidi tra cui ricordiamo l’arginina, la tirosina, il triptofano, l’acido aspartico e l’acido glutammico.

Il betacarotene presente nella zucca ha proprietà preventive nei confronti dell’insorgere di diverse patologie; da non sottovalutare i benefici che derivano dalla sua capacità di contrastare i radicali liberi, sostanze molto pericolose per il nostro organismo. Il betacarotene ha anche altre proprietà: protegge il sistema circolatorio, è antinfiammatorio e, grazie alle sue proprietà antiossidanti, rappresenta un ottimo alleato nel rallentare l’invecchiamento delle cellule del corpo umano.

Ricordiamo inoltre, che il betacarotene è anche una sostanza antiossidante dalle provate proprietà antitumorali. In base ad uno studio risalente al 2007, in Massachusetts, è stato dimostrato che la zucca possiede proprietà che contrastano il diabete e l’ipertensione.  Oltre a queste proprietà, aggiungiamo i benefici che essa apporta all’organismo per quanto riguarda il rilassamento, gli effetti diuretici e quelli sedativi.

Modalità di cottura: meglio se a vapore così da limitarne la perdita delle proprietà. Ottima anche cruda grattugiata nelle insalate!

Zucchina:  Proprietà nutritive:  La zucchina contiene vitamina C, flavonoidi, acido folico e sali minerali come potassio, ferro e zinco. E’ facilmente digeribile, adatta in caso di dieta.
Dal punto di vista terapeutico le zucchine hanno un’azione altamente lassativa, antinfiammatoria, diuretica e disintossicante.

Metodo di cottura: Ottime mangiate crude a pezzetti dell’insalata mista. Se proprio si vuole cuocerle, vanno bene grigliate leggermente o a vapore a fuoco lento.

SEMI

 Semi : Tutti i semini si possono utilizzare nelle nostre insalate miste in abbondanza, nel pane, focacce, dolci che si voglia.

Entrambi i semi sono rimineralizzanti, vitaminici ed energetici; per sfruttare tutte le loro proprietà è consigliabile, alternandoli, consumarli crudi o leggermente tostati.

Finocchio : contengono olio volatile, acido petroselinico, acido oleico e linoleico, con concentrazioni di tocoferoli, flavonoidi essenzialmente quercetina, rutina, isoquercitrina, quantità minori di canferol-3-arabinoside, canferol-3-glucoronide, umbelliferone, stigmasterolo, proteine, zuccheri, vitamine e minerali, calcio e potassio.

Attenua il gonfiore ai seni, combatte le nausee, meteorismo dispepsia, flatulenza, nausea, mal di stomaco, aereofagia, nell’uso rispettare le dosi consigliate, placa gli spasmi delle coliche, e la diarrea dei lattanti e dei bambini, in caso di congiuntivite, fare un infuso di semi e applicarlo localmente sotto forma di impacco,  espelle i gas intestinali, e’ leggermente estrogenico, potrebbe alleviare i disturbi della menopausa, utile per favorire le mestruazioni, e nella lattazione. Sembra sia utile per il cancro alla prostata, per i disturbi gastroenterici, incrementa la secrezione salivare, gastrica e la coleresi. è anche espettorante, nelle forme catarrali delle vie respiratorie, aiuta nell’attività antispastica il transito intestinale senza ridurne la peristalsi, sembra sia utile anche nell’incontinenza.

Germe di grano : Contiene le preziose vitamine del gruppo B (B1, B3, B5 e B6), lecitina, provitamina A, D, ma ciò che più lo caratterizza è la presenza in alta percentuale di vitamina E, che svolge un importantissima azione antiossidante in grado di contrastare il livello dei radicali liberi. Assicurarsi con l’alimentazione un adeguato apporto di vitamina E concorre in modo naturale a ritardare tali processi e a ridurre i danni degenerativi dovuti all’inquinamento atmosferico. La vitamina E inoltre fornisce un sostegno importante alle nostre difese immunitarie, rafforzandole.

Un altro ‘fiore all’occhiello’ è la presenza di octacosanolo che contribuisce a migliorare la resistenza alla fatica fisica negli atleti e l’efficienza mentale in chi studia e in chi usa molto la mente e il ragionamento.

L’octacosanolo ha anche importanti effetti sulla fertilità e sulla potenza sessuale dell’uomo e in generale sul vigore di molte funzioni vitali: ad esempio può rilasciare i muscoli contratti dalla tensione nervosa, aumentare l’efficienza degli organi di senso, l’acutezza visiva e la prontezza di riflessi; la forza e la resistenza alla fatica, può ‘rischiarare’ la mente, offuscata dal superlavoro.

Il germe di grano contiene poi i seguenti oligoelementicalcio, potassio, silicio, fosforo, zolfo, zinco, rame, ferro, magnesio, manganese, selenio e molibdeno.

E’ proprio questa ricchezza in oligoelementi, coniugata con le vitamine e l’octacosanolo a rendere efficace e completo questo alimento.

In particolare è da sottolineare l’attività riequilibrante del metabolismo lipidico che contribuisce a ridurre significativamente i valori di colesterolo nel sangue. Va bene nelle insalate, nella pasta o dove si voglia.

Girasole : Sono una buona sorgente di vitamine B1, B2, E, D, magnesio (minerale antistress), ferro e contengono numerosi oligoelementi come cobalto, manganese, zinco e rame. Possiedono inoltre delle proteine più facilmente utilizzabili di quelle della soia e un’elevata concentrazione di acido linoleico, uno dei precursori degli acidi grassi essenziali. C’è poi da aggiungere la presenza di fenoli, principi attivi a cui sono state riconosciute proprietà preventive nei confronti delle malattie degenerative e in particolare di tumori e arteriosclerosi.

Lino : ricchissimi di acido alfa-linolenico meglio conosciuto come Omega-3; Essi contengono elevate quantità di acidi grassi polinsaturi (indispensabili per la salute del nostro organismo, dell’apparato circolatorio, nervoso, della pelle e del sistema immunitario), mucillagini, proteine, minerali, vitamine B1, B2, E e piccole quantità di acido cianidrico. Tali quantità non sono da ritenersi pericolose se viene opportunamente assunto in dosi normali. Possono essere utilizzati anche per le affezioni dell’apparato respiratorio, per il catarro, raucedine, tosse e tracheiti. Inoltre, impacchi e fasciature si utilizzano in caso di reumatismi, slogature, ecchimosi e foruncolosi.

Le principali sostanze contenute nei semi di lino sono rappresentate dagli acidi grassi omega 3, presenti in percentuali importanti, sali minerali, proteine, lipidi, acido linoleico, fibre e lignani che hanno importanti proprietà antiossidanti. Gli omega 3, conosciuti come grassi “buoni”, hanno effetti salutari sul cuore ed un cucchiaio di semi di lino ne contiene circa 1,7 grammi.

L’aspetto più importante, legato alle proprietà dei semi di lino riguarda il risultato di alcune ricerche condotte negli Stati Uniti che parrebbe dimostrare come il consumo dei semi di lino possa ridurre il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore: seno, prostata, e colon le parti interessate. Allo stesso modo, i lignani, sarebbero in grado di interferire con la crescita e la diffusione delle cellule tumorali.

Da mangiare tritato e crudo.

Papavero : proprietà simili a quelle del girasole sono ottimi se aggiunti alle patate e ad altre verdure. Sono ottimi anche se usati in torte, paste, pane, ciambelle e nel ripieno di dolci.

Sesamo : semi ricchi di ferro, calcio, fosforo e magnesio contengono fattori di crescita, calcio (il doppio rispetto al fosforo), fosforo, disinfiammanti, tranquillanti, acido linoleico e linolenico, vitamine B, E, T e D, istamina. contiene la vitamina T che aumenta le piastrine ematiche. I semi di Sesamo sono una fonte notevole di Proteine. Ottimo ricostituente e per le piastrine del sangue e l’emoglobina; utile per la milza, sistema nervoso, muscoli, pelle, ustioni, porpora emorragica. Oltre il 25% dei semi di sesamo è composto di proteine d’ottima qualità, ricche d’aminoacidi essenziali (tra questi la metionina – che raramente si trova nei vegetali). È ricco di calcio; ha una buona fonte di zinco (che svolge un’azione di protezione contro le infezioni); di selenio (efficace nel contrastare l’azione dei radicali liberi – causa di numerose malattie degenerative); di fosforo, potassio e magnesio (molto utili per la crescita e per chi svolge lavori intellettuali). Inoltre, sono composti al 69% da grassi: in gran parte si tratta dei grassi insaturi omega 6 (acido linoleico) e omega 3 (acido linolenico), utili a proteggere l’organismo dalle malattie cardiocircolatorie. Possiedono anche, in misura elevate le vitamine A, E, B6, assente la vitamina C. Rafforza il sistema immunitario: in caso d’affaticamento, convalescenza, sforzi fisici e intellettuali, debolezza del sistema immunitario. Riequilibra le funzioni dell’organismo: in caso di mal di testa, nausea, vomito, dolori mestruali, disturbi gastrici e intestinali e per aumentare la secrezione del latte materno, si consiglia di mangiare, ogni giorno, 5-10 mg di semi di sesamo non tostati e tritati.

Zucca : Conosciuti nella tradizione popolare per le loro proprietà vermifughe, contengono cucurbitina, sostanza che favorisce il distacco dei parassiti dalle pareti intestinali e sembra avere un interessante effetto preventivo nei confronti delle malattie della prostata, tumori compresi. La presenza di magnesio, vitamina E, selenio e acido linoleico contribuiscono a migliorare il tono muscolare della vescica. Il risultato del loro uso costante è quindi la prevenzione di tutti i disturbi causati dall’ingrossamento prostatico che colpiscono gli uomini con il passare degli anni.
Più poveri di acidi grassi polinsaturi dei semi di girasole, hanno una maggiore concentrazione di proteine e un’analoga composizione di minerali e vitamine.

 

CEREALI

 

 

Cereali :  Da mangiarne rare volte (a causa del loro elevato amido che non aiuta l’intestino formando una colla e il loro elevato potere proteico) mezz’ora dopo le insalate, se si ha necessità di mangiare qualcos’altro  ancora. I cereali devono essere presi più integrali possibili. Mettere i cereali in ammollo il giorno prima o ore prima della cottura, per eliminare più amido possibile.

Raccomandarsi di mettere poco sale, se non si riesce ad evitarlo proprio, e di cuocerli lentamente in una padella o in una vaporiera.

 

 

 

 

Amaranto : L’amaranto è innanzitutto molto ricco di proteine di alta qualità, circa il 16%, contiene elevate quantità di lisina, calcio, fosforo, magnesio e ferro. Molto elevato anche il contenuto di fibre. In quantità minori troviamo: arginina, serina, acido glutammico, alanina e acido aspartico. In piccole quantità sono presenti anche vitamine del gruppo B e la vitamina C.

Vista la completa assenza di glutine e l’abbondanza di fibre, l’amaranto è un alimento altamente digeribile, questo il motivo per cui viene introdotto nelle diete di persone con problemi intestinali e nello svezzamento dei bambini.

Usare al posto del riso raffinato. Molo delicato per “risotti” prelibati con verdure semplici o erbe di campo! SI possono fare anche i pop-corn!

Avena : L’avena decorticata è uno dei cereali contenenti più proteine (fino al 17%) e meno carboidrati, ed è quello che contiene più grassi in assoluto. È particolarmente adatta per i diabetici.
È ricca di potassio e di vitamine del gruppo B. Tra tutti i cereali, detiene il primato di alimento più ricco in proteine (12,6-14,9%) (porre moderazione nel consumo) e di sostanze grasse, tra cui l’essenziale acido linoleico. Ottimo anche il contenuto di fibre solubili, che rendono l’avena un alimento ideale per placare l’appetito, regolarizzare la funzione intestinale e normalizzare il peso corporeo. Non è quindi un caso che la medicina popolare descriva la farina di avena come alimento nutritivo e rinforzante, adatto soprattutto per bambini e convalescenti.  (Crema di avena, vedere ricette di Valdo Vaccaro)

Farro : Il farro è composto per circa il 10 % da acqua, proteine al 15%, carboidrati 67%, fibre alimentari solubili e non, minerali, amido e aminoacidi vari; tra i minerali rileviamo la presenza di potassio, ferro, calcio, sodio e fosforo. Per quanto riguarda gli aminoacidi i più importanti presenti nel farro sono: arginina, leucina, lisina, alanina, acido aspartico e triptofano.

Per chi non lo sapesse si consiglia sempre di utilizzare il farro decorticato in quanto l’operazione della perlatura elimina una grande quantità di fibre con l’unico vantaggio di abbassare i tempi di cottura.

Grazie all’alta solubilità in acqua il farro consente al nostro organismo di assorbire più facilmente le sostanze nutritive in esso contenute; inoltre il farro contiene dei carboidrati dalle particolari proprietà in grado di favorire la coagulazione del sangue e di stimolare allo stesso tempo il nostro sistema immunitario.

Il farro contiene molte sostanze anallergiche e molte persone che non possono tollerare il grano a causa di problemi allergici possono tranquillamente sostituirlo con il farro.

Da usare al posto del riso, poiché contiene meno amido, o come pasta al farro integrale, davvero buona!

Frumento : Il frumento è il cereale più consumato in Italia.

Il frumento è ricco di carboidrati, costituiti per la maggior parte da amido. Da evitarne quindi un uso eccessivo.
Il contenuto in proteine è piuttosto variabile, la maggior parte delle quali sono prolammine.
I sali minerali e le vitamine sono localizzate nella parte esterna del chicco, quindi li ritroviamo solo nei prodotti integrali. Da prediligere i prodotti (pane, pasta) di semola di grano duro integrale rispetto al grano tenero in quanto non sono raffinati e formano meno “colla” nelle pareti del colon. (Prof. Arnold Ehret)

Grano saraceno : Il grano saraceno si distingue dai comuni cereali per l’elevato valore biologico delle sue proteine, che contengono gli otto amminoacidi essenziali in proporzione ottimale, mentre i cereali “veri” (il grano saraceno, a dispetto del nome, non è un cereale) contengono poca lisina.
Il grano saraceno è una buona fonte di fibre e di minerali, soprattutto manganese e magnesio.

Ha un indice di sazietà abbastanza elevato, caratteristica comune a tutti i cereali in chicchi.
È privo di glutine, quindi è adatto per i soggetti celiaci. Ottimo nella polenta, nel pane fatto in casa come pasta o supplemento per torte, al posto della farina raffinata. Fornisce un gusto rustico. È uno dei cereali più nobili!!

Kamut : E’ stato dimostrato che in confronto agli altri  tipi di grano il kamut è in grado di dare un apporto energetico molto maggiore ed è, a buon ragione, considerato uno dei cereali più completi dal punto di vista nutrizionale.

Tra i minerali annoveriamo il calcio, il ferro, il magnesio, il fosforo, il potassio, il rame, lo zinco, il sodio ed il selenio. Tra le vitamine presenti alcune del gruppo B (tiamina, riboflavina, vitamina B6) e vitamina E, quest’ultima presente in quantità pari al 30% in più rispetto al grano comune. Molto importante, in ultimo, la presenza di molti aminoacidi con una concentrazione di molto superiore a quella del grano tradizionale. Buono per fare torte, muffins, o lo stesso pane che rimane morbido per molti giorni. Chiedere al proprio pizzaiolo la possibilità di una pizza/focaccia con farina al Kamut, è frequente ritrovarla ed è davvero morbida e squisita!

Miglio: Il miglio è privo di glutine, molto ricco di amido (metterlo in ammollo) ed è uno degli alimenti più ricchi di sostanze minerali tra cui ferro, magnesio, fosforo, silicio, nonché vitamina A e del gruppo B e lecitina.

Per il suo contenuto in acido salicilico ha un’azione stimolante su capelli, pelle e unghie.

E’ facilmente digeribile è particolarmente indicato a chi svolge funzioni intellettive, agli organismi debilitati, alle donne in gravidanza. E’ facile e rapido da cucinare è gustoso e ha un caratteristico sapore dolce e gradevole. Usare al posto del riso, va bene l’associazione con la quinoa per cottura pressoché simile. Ottimo nei dolci.

Orzo : L’orzo è molto facile da digerire ed è altamente energetico, facilita la concentrazione e l’attività cerebrale in quanto contiene magnesio, fosforo, potassio, vitamina PP, E, calcio e ferro. I principi attivi presenti sono: ordenina (alcaloide), ordeina, maltosio, destrina.  L’orzo ha spiccate proprietà antinfiammatorie ed emollienti, e agevola il sistema immunitario grazie alla sua abilità nel contrastare le infiammazioni. L’ordenina esercita anche un’azione antisettica sull’intestino. L’orzo ha anche proprietà lassative.

Quinoa : La quinoa c’è abbondante presenza di magnesio, il sodio, il fosforo, il ferro e lo zinco. Per quanto riguarda le vitamine presenti alcune del gruppo B, la vitamina C e la vitamina E, quest’ultima molto importante per le sue proprietà antiossidanti.

Nella composizione della quinoa sono presenti due importanti aminoacidi: la lisina, importante per la crescita delle cellule cerebrali, e la metionina, molto importante in quanto è essenziale nell’essere umano e va assunta tramite alimentazione, poiché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarla; la metionina svolge un ruolo attivo nella metabolizzazione dell’insulina.

Oltre ad avere un buon sapore ed essere molto nutriente, la quinoa è anche in possesso di proprietà salutari; l’abbondanza di magnesio è in grado di prevenire malattie cardiovascolari, aritmie ed ipertensione. La vitamina E, che sappiamo essere un ottimo antiossidante, ha proprietà protettive nei confronti dell’azione dei radicali liberi e delle cellule del sistema cardiocircolatorio. Lisina e vitamina C, entrambi presenti nella quinoa, svolgono un’azione attiva nel contribuire alla stabilità del tessuto organico.

Ricordiamo che la quinoa, essendo completamente priva di glutine, rappresenta un alimento perfetto per chi è interessato dal morbo celiaco.

Usare in sostituzione dei risotti (in associazione con il miglio per tempistiche di cottura uguali). Va bene anche nel composto di torte e dolcetti.

Segale : Di notevole importanza sono le proprietà nutritive della segale. Questo cereale è ricco di proteine e di sali minerali con la presenza di selenio, zinco e magnesio oltre a fosforo, potassio, calcio e diverse vitamine tra cui quelle del gruppo B. Si attribuiscono alla segale benefiche proprietà antiarteriosclerotiche. E’ considerato molto energetico e nutriente. Per l’alto contenuto di fibre è lassativo ed esercita anche un certo controllo sull’assorbimento degli zuccheri. Va bene il pane integrale si segale, senza sale. Tostarlo un po’ è il risultato sarà positivo.

GERMOGLI

 

 Germogli : sono dei piccoli semi, da cui con l’aiuto dell’acqua e di una temperatura adeguata, spuntano dei minuscoli vegetali, ricchi di sostanze nutritive e di enzimi che permettono alla pianta di svilupparsi e al corpo che se ne nutre di mantenersi attivo e vitale.  I germogli, infatti, sono particolarmente ricchi di vitamine A, C ed E, di sali minerali (calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, ed enzimi digestivi). Le vitamine aumentano fino al 100% rispetto al seme, e fino al 1400% rispetto alla pianta adulta.
Possono essere utilizzati per esaltare il sapore e arricchire di principi nutritivil’insalata crudi, i risotti o i sughi per la pasta, a condizione che vengano aggiunti a fine cottura, in modo da non perdere i preziosi nutrienti. Vanno bene per chi vuole aumentare di peso.

Ottenuti senza l’aggiunta di elementi chimici, i germogli svolgono un’azione depurativa e sono utili per ridurre la ritenzione idrica, dovuta all’eccesso di tossine in circolo; alcune varietà contengono anche sostanze anticancerogene che agiscono in modo selettivo solo sulle cellule cancerose.

Utilizzati a tavola durante in periodo primaverile, aiutano a sentirsi vivi e a stare in salute. Sono numerose le varietà che possono essere consumate quotidianamente; tra i germogli più ricchi di proprietà salutari troviamo:

  1. germogli di lino, crescione e trifoglio: sono ricchi di Omega 3; mantengono pulite le arterie e controllano i livelli del colesterolo;
  2. germogli di finocchio: dal profumo intenso, eliminano i gas intestinali e la sensazione di gonfiore;
  3. germogli di alfalfa: dal giusto molto delicato, si caratterizzano per l’elevata presenza di vitamine e aminoacidi essenziali;
  4. germogli di rapanello: ottimi per arricchire le insalate, hanno un sapore deciso e un colore rosso scuro;
  5. germogli di cavolo rosso: si presentano con un colore violetto e hanno un sapore leggermente piccante.

Germogli alfa. alfa/erba medica :

 

Grazie alla moderna chimica analitica, oggi sono emerse le straordinarie proprietà di quest’umile pianta e sono sempre più numerose le persone che ne traggono beneficio.
Così, da rimedio per i cavalli presso gli arabi, è diventata l’erba per acquistare salute e forza con il nome di Al-Fal-Fa, che significa «padre di tutti i cibi».
Le radici di questa pianta sono così profonde (anche 15 metri) da raggiungere minerali inaccessibili alla maggior parte delle piante. Contiene vitamine A, E, K, B, D, molte proteine e minerali di fosforo, ferro, potassio, cloro, sodio, silicio e magnesio. I germogli teneri dell’erba medica sono ricchissimi di calcio (525 mg in 100 g, il triplo di quello contenuto nel latte). Ha otto enzimi necessari all’assimilazione del cibo.
È antistress, protegge contro le emorragie perché contiene la vitamina K.
Efficace per malattie di stomaco (gastriti, ulcere) grazie alla vitamina U, la stessa contenuta nel succo di cavolo.
Proprio perché ricca di vitamine, aminoacidi e minerali, viene impiegata come corroborante nella fatica fisica e nei disturbi che derivano da un’alimentazione insufficiente.
La pianta è considerata particolarmente utile nell’astenia fisica e mentale come fortificante, rimineralizzante e stimolante. Per la presenza di principi estrogenici è indicata anche nell’agalattia (mancanza di secrezione lattea al momento dell’allattamento).

È utile per anemia, dovuta a carenze vitaminiche o minerali; rachitismo, ulcera gastroduodenale, dispepsia e fermentazioni intestinali, perché ricca di enzimi; stitichezza, per il suo contenuto di fibra vegetale; e anche contro l’alito cattivo.

Da mangiare crudi nelle insalate o sopra dei tramezzini vegani!

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 Finalmente……. forse adesso le cose cambieranno…….

El Mundo annuncia: il Consiglio dei ministri spagnolo ha nominato María Jesús Figa nuovo ambasciatore in Vaticano. Figa diviene così la prima donna a rappresentare la Spagna nello stato pontificio. Ex segretario agli Affari esteri, sostituirà Francisco Vazquez, che ha ricoperto la carica dal 2006.

Vazquez aveva annunciato lo scorso marzo che avrebbe lasciato l’incarico il 15 aprile. Il 14 aprile, è fissata un’udienza con Papa Benedetto XVI. Dopo, sarà Maria Jesus Figa a rappresentare la Spagna. E non si sa se viene più da ridere a pensare alla reazione dei cardinali oppure alle battutine di Berlusconi.

 8 aprile 2011 – Si chiama Maria Jesus Figa la nuova ambasciatrice spagnola nello Stato pontificio. Ed è difficile non vederci una nemesi.
El Mundo annuncia: il Consiglio dei ministri spagnolo ha nominato María Jesús Figa nuovo ambasciatore in Vaticano.
Figa diviene così la prima donna a rappresentare la Spagna nello stato pontificio. Ex segretario agli Affari esteri, sostituirà Francisco Vazquez, che ha ricoperto la carica dal 2006.
Vazquez aveva annunciato lo scorso marzo che avrebbe lasciato l’incarico il 15 aprile. Il 14 aprile, è fissata un’ udienza con Papa Benedetto XVI.
Dopo, sarà Maria Jesus Figa a rappresentare la Spagna.
E non si sa se viene più da ridere a pensare alla reazione dei cardinali oppure alle battutine di Berlusconi.

OH JESUS! UNA FIGA IN VATICANO!!! – SEMBRA DI STARE IN UN CINEPANETTONE CON DE SICA MA SUCCEDE CHE LA SPAGNA NOMINA, PER LA PRIMA VOLTA, UNA DONNA COME AMBASCIATORE PRESSO LA SANTA SEDE – E CHI VANNO A SCEGLIERE QUEI MISCREDENTI ANTICLERICALI DI ZAPATERO? UN DIPLOMATICO CHE SI CHIAMA MARIA JESUS FIGA. MA SI PUÒ?…

Leggiamo da “El Mundo” che il Consiglio dei ministri spagnolo, venerdì scorso, ha nominato ambasciatore in Vaticano Maria Jesùs Figa, che diventa la prima donna a rappresentare la Spagna presso la Santa sede.

Da parte sua, la Conferenza Episcopale Spagnola ha inviato una lettera di congratulazioni al nuovo ambasciatore, che sarà in carica dal 16 aprile. “Ci auguriamo per Lei che il compito affidatole dal governo conduca ad un rapporto armonioso e fecondo tra la Santa Sede e lo Stato spagnolo per servire il bene comune”.

Figa sostituisce Francisco Vazquez, che ha ricoperto la carica dal 2006. Vazquez aveva annunciato lo scorso marzo le sue dimissioni. Ultimo atto ufficiale prima di passare la mano, il 14 aprile: un’udienza provata con Papa Benedetto XVI.

Il governo ha chiesto il ‘placet’ del Vaticano, lo scorso febbraio, per sostituire Vasquez con Maria Jesus Figa come capo delegazione dell’ambasciata presso la Santa Sede. Figa sarà la prima donna spagnola in Vaticano, anche se non l’unica, in quanto le donne diplomatiche, che rappresentano i loro paesi alla Santa Sede, sono esattamente 17.

I paesi con una rappresentanza femminile sono le delegazioni di Georgia, Ucraina, Pakistan, Gambia, Bosnia Herzegovina, Canada, Egitto, Islanda, Tunisia, India, Filippine, Panama, Emirati Arabi Uniti, Slovenia e Seychelles.

Figa è nata a Barcellona nel 1951 ed ha intrapreso la carriera diplomatica nel 1978. Ha lavorato presso le ambasciate in Costa d’Avorio, Messico e Portogallo prima di essere nominato ambasciatore presso la Repubblica Dominicana, che ha lasciato nel 2005, anno in cui è stata inserita nella struttura del Ministero degli Affari Esteri sotto la guida dell’allora ministro Miguel Angel Moratinos.

Da quel momento, la Figa ha occupato diversi ruoli di grande responsabilità fino a quello di Sottosegretario degli Affari Esteri. Da parte sua, Francisco José Vázquez è nato a La Coruña nel 1946. Avvocato, è stato sindaco della sua città dal 1983 al 2006 e presidente della Federazione spagnola delle Municipalità e Province (FEMP) dal 1991 al 1995. Il 10 febbraio 2006 è stato nominato Ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede. E ‘stato anche nominato Cavaliere dell’Ordine dell’Impero Britannico e ha ricevuto la Gran Croce dell’Ordine di Isabella la Cattolica.

Giovedì scorso, durante un ricevimento presso l’ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, l’ambasciatore Vazquez ha dichiarato di “essere sempre a disposizione per servire Spagna”, ringraziando coloro i quali lo hanno in questi anni a Roma “e il primo ministro, Jose Luis Rodriguez Zapatero per avergli permesso di ricoprire una tale carica”.

Inoltre, Vasquez ha rivendicato “grandi conquiste” negli accordi tra il Vaticano e il governo spagnolo, che sono sfociate “nella visita del Presidente al Papa nel giugno 2010 e la visita di Benedetto XVI a Barcellona e Santiago de Compostela lo scorso novembre”.

Tra i primi eventi che la Figa si troverà a gestire è la beatificazione di Giovanni Paolo II il primo maggio in Vaticano e la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) che si terrà a Madrid nel mese di agosto.

Anche se vado con una certa regolarità a Messa e mi sento cattolico, non posso dire di vivere con molta attenzione le vicende interne al Vaticano, soprattutto da quando ci ha lasciato Giovanni Paolo II, che ritenevo un uomo davvero speciale. Purtroppo l’attuale Pontefice non suscita in me la stessa ammirazione del suo predecessore, e questo genera un certo distacco da ciò che accade nel mondo ecclesiastico. Per questo, e per una mia ignoranza sull’argomento, non mi è mai capitato di parlarne su questo sito. Proprio in questi giorni però, più precisamente venerdì scorso, è uscita su “El Mundo” una notizia che definire grottesca è poco. Uno dei paesi cattolici più anticlericali al mondo, la Spagna, ha infatti nominato l’ambasciatore presso la Santa sede, e per la prima volta nella sua storia, è stata scelta una donna.

Nulla di particolarmente strano fino a questo punto, se non fosse il nome della diplomatica. I nomi di battesimo, Maria e Jesus, sono abbastanza normali, e soprattutto il secondo è particolarmente indicato al ruolo. Ciò che mi ha fatto ridere, invece, è il cognome della signora, FIGA. Ebbene sì, la nuova ambasciatrice spagnola si chiama Maria Jesus Figa. Intravedo da questa notizia un inflazionatissimo titolo per il prossimo cinepanettone, “Una figa in vaticano“, ma stavolta non ci saranno Chiristan De Sica e Massimo Boldi, stavolta è tutto reale.

Maria Jesus è nata 60 anni fa a Barcellona, ha iniziato la carriera diplomatica nel 1978 ed ha lavorato presso varie ambasciate prima di venire inserita nella struttura del Ministero degli Affari Esteri. Figa, che sostituisce Francisco Vazquez, è in carica dal 16 scorso e tra i primi eventi che la vedranno impegnata, ci saranno la beatificazione di Giovanni Paolo II il prossimo 1° maggio, e la Giornata Mondiale della Gioventù prevista a Madrid nel mese di Agosto. Non so se in Spagna il significa di ‘figa’ è lo stesso che in Italia, altrimenti ho come il timore che il nome avrebbe penalizzato la nomina, anche se non dimentichiamo che nel nostro governo c’è un tal Bocchino. Almeno questa volta mi sono fatto una sana risata quando ho letto questa notizia, differentemente dalle precedenti news uscite dal Vaticano e relative ai preti pedofili, che invece mi fecero molto incazzare.

Non so se perché questa vicenda della Figa (nel senso dell’ambasciatrice) mi ha divertito, non so se perché sono incazzato nero con questo governo di servi felici, alleati venduti e figuranti a gettone, ma ho particolarmente condiviso l’omelia che ha tenuto ieri l’Arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, che ha richiamato alcuni fatti di attualità, come la giustizia, la guerra e l’immigrazione. Il tema della lettura del Vangelo di ieri presentava Gesù come un re ‘umile e mite, che dona tutto se stesso per amore ed annuncia la pace’. Proprio l’esatto contrario di coloro che ‘agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni’. Anche se Tettamanzi non ha fatto nomi, è fin troppo evidente a chi si riferisse. Del resto, quando si parla di figa, non si può non trovare il link con il nostro Premier.

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IGIENISMO,  FORMULA  VINCENTE  SU  TUTTI  I  FRONTI    

 (Conferenza di Tomezzo-Udine, 21 Aprile 2011)

UNA SALETTA PIENA

Buonasera amiche ed amici di Tolmezzo.

La saletta del Museo Carnico che ci ospita è piena e molti di voi siedono sul pavimento o stanno in piedi, ci scusiamo per il disagio imprevisto.

Il saluto è esteso a quanti di voi sono venuti da lontano, sobbarcandosi a volte 2 ore di auto, da Trieste, da San Donà di Piave, da Buia, Maiano, Moggio, Udine e Coseano.

Buonasera a chi è venuto qui con l’entusiasmo delle occasioni migliori, e anche a chi si è mosso invece carico di riserve mentali, di pregiudizi, di perplessità, di diffidenza, di bastian-contrarismo.

A VOLTE E’ GIUSTO ESSERE DIFFIDENTI

I proverbi popolari hanno sempre una forza formidabile: “Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa cosa perde e non sa quello che trova”.

Ed è anche giusto che sia così.

Non bisogna essere creduloni.

Non bisogna accendersi di entusiasmo come dei fiammiferi per le novità in arrivo.

Un minimo di conservazione ci vuole.

Essere diffidenti e sospettosi è dopotutto uno scudo difensivo, un sistema immunitario che manda le sue truppe a fagocitare gli invasori culturali, gli intrusi ideologici.

QUI SI PARLA DI SALUTE, DI VITALITA’, DI VEGANISMO E DI CRUDISMO

E quali intrusi, poi!

Qui si parla di igienismo naturale e quindi di anti-medicina-invasiva, di anti-farmaco e di anti-vaccino. Qui si parla di veganismo e quindi di anti-carne, anti-latte, anti-alcol, anti-caffè, anti-zucchero, anti-sale, anti-caccia, anti-pesca e anti-macello.

Qui si tratta di crudismo tendenziale, di pochi compromessi col cotto, e quindi di più spremute, più frullati e più centrifugati.

Qui si tratta di cibo vivo e fruttariano a colazione e a merenda, di abbondanti terrine di verdura cruda e qualche concessione al pane, alla pasta e alla pizza come secondi piatti di tipo calorico.

Niente sigarette, mentine, liquirizie, gomme, cole, aperitivi, digestivi.

E immagino già diversi di voi storcere il naso.

UN CHIARIMENTO SULLA NOSTRA PROVENIENZA CULTURALE E POLITICA

Parliamoci chiaro, senza tanti giri di parole. Siamo forse degli esaltati? Degli estremisti? Dei rivoluzionari? Dei disadattati? Degli illusi? Degli utopisti? Degli alieni? Dei proibizionisti?

Siamo forse un cavallo di Troia nelle mani di qualche potere o di qualche nemico?

Siamo troppo facinorosi, settari, aggressivi, presuntuosi?

Siamo dei mangia-medici, dei mangia-preti, dei mangia-nutrizionisti televisivi?

Da dove cavolo arriviamo? Chi ci finanzia? Quale partito? Quale nuova chiesa? Quale multinazionale? Quale setta massonica o satanica? Quali servizi segreti?

SONO UNO DI VOI E SONO STATO CHIAMATO QUI DA DUE PERSONE DELIZIOSE E TRASPARENTI, COME LA BEATRICE E LA MERY

Signori miei, diamoci una calmata e rassereniamoci!

Sono stato chiamato qui nella ridente capitale della Carnia da persone deliziose e coraggiose nel contempo.

Parlo di Mery e di Beatrice qui presenti.

Persone che stanno tra di voi giornalmente in tutta trasparenza.

Ragazze che si muovono per pura passione etica, estetica e salutistica.

Persone che amano la vita e la bellezza, amano se stesse ed amano Tolmezzo e la Regione Carnica.

A livello personale sono uno di voi.

Ho attraversato questa bella cittadina centinaia di volte in bici da corsa, per andare sulla Mauria, a Cortina, ad Arta Terme, a Ravascletto, a Cavazzo e a Verzegnis.

Ho giocato a calcio, anche se da leale avversario, sui campi della Pro-Tolmezzo ed anche su quello di Amaro.

NON FACCIAMO PROSELITISMO

Per tutti questi motivi non mi sognerei di irretire, convertire, convincere nessuno, né a Tolmezzo né altrove. Non sono qui a fare opera di proselitismo, ma solo di eventuale orientamento.

Non voglio rubarvi dei concetti e trapiantarvene degli altri, anche perché dopo ogni trapianto c’è il rigetto.

Il mio scopo non è togliervi qualcosa ma aggiungere qualcosa che voi vaglierete e giudicherete in tutta libertà.

Il mio compito è di offrirvi informazioni importanti e veraci, oltre che preziose per il vostro corpo e la vostra mente.

Quelle informazioni che famiglia-scuola-chiesa-media-televisioni si guardano ben bene dal divulgare perché le ignorano, o perché le trovano scomode o imbarazzanti, per cui le insabbiano e le boicottano.

COSA C’E’ DIETRO L’IGIENISMO NATURALE

Dietro di me non c’è nessuno, se non la natura calpestata e vilipesa oltre ogni dire.

Nessuno, se non 7000 persone con pelo e piume.

Le 7000 creature decapitate ad ogni secondo che scocca, per 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno incluso Natale e Pasqua.

Dietro di me non c’è nessuno se non lo spirito (lo spero almeno) di Pitagora, di Ippocrate, di Galeno, dei santi di Assisi e di Padova, di Giordano Bruno, di Leonardo, di Paracelso.

Se volete, dietro di me c’è lo spirito del Vangelo degli Esseni, dei primi Cristiani.

UN MANOSCRITTO ORIGINALE IN ARAMAICO, TROPPO BELLO E TROPPO CHIARO

Esiste un manoscritto originale in Aramaico, conservato nei Musei Vaticani.

Troppo gelosamente nascosto al pubblico, perché la sua forza etica avrebbe effetti devastanti per la chiesa di Roma, perché svergognerebbe papi, preti, monsignori, vescovi e cardinali.

E’ Gesù che parla.

La cosa migliore è leggervi una sintesi.

Non frequento chiese e sacrestie, ma vi confesso che queste frasi mi commuovono e mi emozionano.

VOI E MADRE NATURA, VOI E MADRE TERRA, SIETE LA STESSA COSA

La luce dei vostri occhi, l’udito dei vostri orecchi sono nati dai colori e dai suoni di Madre Natura che vi avvolge come le onde marine avvolgono i pesci.

Voi siete figli di Madre Terra e siete tutt’uno con essa. Lei è in voi e voi siete in lei. Da lei voi siete nati e a lei ritornerete. Osservate dunque le sue leggi, perché nessuno può vivere a lungo, né essere felice, se non onora la sua Madre Terra, perché il vostro respiro è il suo respiro, il vostro sangue è il suo sangue, i vostri occhi sono i suoi occhi.

LE LEGGI NON STANNO NELLE SACRE SCRITTURE, MA TRA LE PIUME DEGLI UCCELLI, ED ANCHE DENTRO VOI STESSI

Non cercate le leggi nelle vostre sacre scritture, perché la legge è vita, mentre le scritture sono morte.

La legge la trovate nell’erba, tra gli alberi, nel fiume, nelle montagne, tra le piume degli uccelli che volano nel cielo, tra i pesci che nuotano nelle acque, ma cercatela soprattutto in voi stessi.

E’ in voi che troverete la legge e la verità.

Onora il Padre Creatore e la Madre Terra. Rispetta i loro comandamenti. Tu non ucciderai, perché la vita è data a tutti da Dio e, ciò che Dio ha dato, l’uomo non può togliere.

OGNI GOCCIA DI SANGUE SARA’ GOCCIA DI VELENO

Tutto ciò che vive viene da una sola madre. Perciò, colui che uccide, uccide suo fratello. E da lui la madre si allontanerà assieme ai suoi angeli, e satana prenderà dimora nel suo corpo.

La carne degli animali uccisi diventerà nel suo corpo la sua stessa tomba. Chi uccide, uccide se stesso.

Chiunque mangia carne di animali uccisi, mangia la morte. Ogni goccia di sangue sarà goccia di veleno, ogni respiro sarà fetore, ogni cellula sarà putredine, le ossa saranno gesso, gli occhi scaglie e gli orecchi cera. La morte degli animali diventerà la sua stessa morte.

Vi ho dato ogni erba che reca seme e ogni albero che reca frutto. Questo sarà il vostro nutrimento.

AMA IL SIGNORE DIO, E AMA IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO. NON CI SONO ALTRI COMANDAMENTI AL DI FUORI DI QUESTI.

Io vi chiederò conto di tutti gli animali uccisi.

Ama il Signore Dio con tutto il tuo cuore, le tue forze e la tua anima, questo è il più grande dei comandamenti. Il secondo è simile al primo: Ama il prossimo tuo come te stesso. Non esistono comandamenti più grandi di questi.

Non uccidete né uomini, né animali, né il cibo che portate alla bocca. Se vi nutrite di cibi vivi questi vi vivificheranno. Ma se uccidete il vostro cibo, il cibo morto vi ucciderà.

Perché la vita viene dalla vita, e dalla morte viene sempre e solo la morte.

NIENTE  PROCESSI SOMMARI E NIENTE PATIBOLI, NON SIAMO GIUSTIZIALISTI

Lasciamo per un attimo Gesù e torniamo a noi, nella concretezza odierna.

Tra di voi ci sono dei cacciatori? Niente patibolo!

Rottamino semplicemente la loro doppietta, se davvero amano la natura, e acquistino cinepresa e cannocchiale. Non è meglio un uccello che vola e canta, o un leprotto che corre felice a razzo, piuttosto che quattro piume e del pelo insanguinati?

Tra di voi ci sono dei macellai? Niente gogna nemmeno per essi!

Non siamo giudici e non vogliamo la rovina economica per nessuno. Bravi a creare e smerciare cadaveri?  Più bravi ancora saranno a vendere bio-verdure e bio-frutta.

Tra di voi ci sono dei vinificatori? Non predichiamo la distruzione delle vigne. Puntiamo semmai a tanto succo d’uva e al vino ma solo in bicchierini da gustazione.

NON SIAMO DEI PENITENTI O DEI PREDICATORI DI FAME

Tra di voi ci sono dei buongustai e delle buone forchette? Nessun problema.

Non vogliamo trasformare il mondo in un monastero di penitenti.

Venti frutti al giorno tra colazioni mattiniere e merende pomeridiane, due piatti di insalatine crude con avocado, ravanelli, carciofini, olive e pan di segale, a pranzo e cena, seguiti da un piatto di cereali integrali (saraceno, miglio, mais, quinoa, riso nero, orzo, farro) o una pizza vegana, o una pasta integrale aglio-olio-peperoncino, o al pomodoro crudo e basilico, e chiusura con mandorle e pinoli, o con fetta di strudel o di castagnaccio, entrambi con tanta uvetta e niente zucchero.

Che si vuole di più dalla vita?

NON SIAMO NE’ SCOSTUMATI NE’ BACCHETTONI

Tra di voi ci sono dei gaudenti? Non siamo frati trappisti o monaci di clausura.

Rispettiamo la castità e chi la sceglie, ma anche il divertimento, anche le passioni pacifiche e condivise. Non siamo scostumati, ma nemmeno bacchettoni.

Siamo ovviamente contro ogni forma di offesa e di sopraffazione, contro la pedofilia, contro ogni violenza casalinga o esterna, religiosa o passionale, verso le donne.

Siamo contro l’imbroglio, contro il doping, contro il viagra.

NIENTE CONTRO I MEDICI E GLI ALIMENTARISTI

Tra di voi ci sono dei medici?

Nulla abbiamo contro i medici, quando mettano in primo piano prioritario la salute del paziente, e non l’interesse pecuniario proprio, dell’ospedale o della Pfizer.

Tra di voi ci sono dei farmacisti?

Nulla contro di essi, se i loro negozi ridiventeranno piccoli spacci di medicine di vera emergenza e non più supermarket di droghe e di farmaci dopanti e sballanti.

Tra di voi ci sono alimentaristi?

Nulla contro, se triplicheranno lo spazio dedicato alla frutta e ai cibi biologici, mantenendo solo uno sgabuzzino o un limitato retrobottega per le porcherie.

E’ venuto il tempo di indirizzare ed istruire il consumatore e non solo di vendergli semplicemente delle cose.

Anche perché un cliente, sano e soddisfatto nel modo giusto, dura più a lungo e alla fine compra di più, per cui anche il business in sé ne guadagna.

C’E’ MODO E MODO DI ESSERE BARISTI

Tra di voi ci sono dei baristi? Non devono cambiar mestiere. Dovranno solo smantellare le macchine del caffè espresso, sostituendole con spremi-agrumi, spremi-melograni, frullatori e centrifughe. Dovranno solo servire dei vini di degustazione, non a biccheri ma a minuscoli bicchierini, ed esibire non più panini bianchi al grasso di maiale, contaminati dalla violenza degli affettati in stile macelleria e stile camposanto, ma panini alla segale integrale, spalmati di crema di olive o carciofi, carichi di lattuga, pomodoro, melanzana, zucchine, carciofini, noci e pinoli.

NIENTE GHIGLIOTTINE E NIENTE ROVINE ECONOMICHE

Questo è il lato concreto delle cose. Siamo ammiratori di un grande personaggio e di una grande anima come l’indimenticabile Luigi Tenco.

Una delle sue canzoni migliori, includeva una frase meritevole di essere ricordata:  “E se ci diranno, che per cambiare il mondo, c’è tanta gente da mandare a fondo, noi risponderemo No, no, no!”

Noi non intendiamo mandare a fondo nessuno. Vi servono i principi, le regole, le leggi?

Abbiamo formule vincenti su tutti i fronti. Ve le enumero in 15 punti.

PUNTO PRIMO DELLA NOSTRA FORMULA VINCENTE

Punto 1.

Smettiamola con le sciocchezze, coi trucchi, con le farse, con l’Aids e l’Hiv, con la B12, il ferro-eme, gli Omega 3-6-9 da pesce e da crostacei, altamente avvelenanti ed uricemizzanti, con le proteine nobili di nome e non di fatto, nemiche acerrime del corpo umano.

Smettiamola con le favole stile al-lupo-al-lupo, con le favole su carenze vegane che non esistono, se non nei desideri e nelle fantasie morbose e corrotte degli sbandati di regime.

LA PROTEINA, IL PH, L’ACIDIFICAZIONE E IL TAMPONE MIDOLLARE

Punto 2.

La scienza dimostra che proteina non fa proteina, sangue non fa sangue, latte non fa latte e sperma non fa sperma, in barba agli sconsiderati che si dilettano a sbafarsi i testicoli del toro.

La scienza, lo ammette da qualche tempo la stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), dimostra che già con 30 grammi di proteine al giorno il corpo umano va in acidificazione, che è poi il peggiore insulto e la peggiore iattura biochimica per il nostro organismo che è inequivocabilmente fruttariano, vale a dire a sangue alcalino con pH tra i valori di 7.30 e di 7.50. Basta calare a 7.10 e uno muore d’infarto. Questo non succede solo perché il sistema immunitario va a temponare in continuazione l’acido, usando non il buon calcio del latte (che crea solo calcoli e calcificazioni improprie) ma l’osseina viva delle ossa e del midollo, causando osteoporosi (male comune ed ubiquitario nei paesi lattieri del mondo, inclusa l’Italia).

30 GRAMMI DI PROTEINE, E NON 300 COME AUSPICATO DALLA FDA

Per 30 g al giorno di proteine non serve il bilancino. Si raggiungono a occhi chiusi con qualsiasi dieta vegano-crudista saziante. Ho detto 30 g, non 300, non 200, non 100 e non 75, imposte via-via al mondo intero dagli scriteriati e scellerati americani della FDA, da sempre collusi coi macellai statunitensi.

A malincuore, la FDA sta per ridurre l’ultima quota di 75 g portandola ai 30 grammi approvati dalla OMS.

MENTRE LE DIETE LOW-CARB CONTINUANO AD AVVELENARE IL MONDO

Non altrettanto succede, in termini correttivi, alle diete farabutte che si sono succedute dal 1970 in poi, dalla Scarsdale alla Stillman, dalla Atkins del defunto Robert C. Atkins alla Zona di Barry Sears (la peggiore dieta mai inventata dall’uomo), dalla Gruppi Sanguigni di Peter D’Adamo alla South Beach di Agatson, dalla Montignac del defunto Montignac alla Lemme, dalla Mediterranea all’ultimissima di un certo Dukan (copiata di sanapianta dalla famigerata dieta Atkins, dove si cala veloci nel peso a suon di bistecche, e si riprende poi tutto l’adipe con gli interessi dopo un anno di tempo, più l’aggravio di pericolose patologie).

LA MALEDIZIONE UMANA NUMERO UNO E’ IL SANGUE DENSO CHE RISTAGNA E NON CIRCOLA COME DOVREBBE

Punto 3.

Chiediamo a tutti di combattere il male e la maledizione numero uno che è il sangue denso, poco scorrevole, il sangue grasso e lipo-tossico che porta a costipazione, ritenzione idrica e a tutte le infiammazioni, a tutte le malattie terminanti in “ite”, tipo gastrite, colite, nefrite, tiroidite, polmonite, otite, rinite, ecc.

Chiediamo di combattere questa magagna non con l’eparina di maiale della Pfizer, magari in sala operatoria, ma con una serie ininterrotta di digestioni sagge e virtuose, di quelle che soltanto il sistema vegano-crudista è in grado di garantire.

PROVE SCHIACCIANTI GRAZIE A KOUCHAKOFF, METCHNIKOFF E BIRCHER-BENNER, MEDICO PERSONALE DEGLI ZAR DI RUSSIA

Le prove a nostro favore sono storiche e schiaccianti.

Paul Kouchakoff ci ha dimostrato ancora nel 1930, in occasione del Primo Congresso Mondiale di Microbiologia di Parigi, la leucocitosi digestiva che scatta ad ogni pasto nobil-proteico.

Elie Metchikoff ci ha provato l’importanza della immunizzazione naturale mediante cibi vegani e crudisti (in contrasto col pasteurismo che impazzava ai suoi tempi).

Max Bircher-Benner, guarendo capi di stato e Zar di Russia, ha dimostrato al mondo la basilarità della frutta e delle verdure crude nel creare un colon simbiotico a base di batteri aerobi e sapròfiti (derivanti dal regno vegetale), in contrasto al colon putrefattivo e disbiotico, dominato dai colibacilli putrefattivi (da proteine animali) che creano miasmi risalenti oltre il piloro fino a far debordare l’helicobacter pylori in zona gastrica, con riflussi e ulcere in zona stomacale.

SIMONETON E LE PROVE STRUMENTALI SULLA VITALITA’ DEI CIBI

Andrè Simoneton ha misurato per noi le ottime vibrazioni elettromagnetiche e i colori dell’infrarosso della frutta (10000 Angstrom), nonché le basse vibrazioni delle carni e dei cibi stracotti (3000 Angstrom con colori grigi-neri e ai raggi X), quando il corpo umano sano emette 6500 Angstrom, per cui ogni alimento inferiore ai 6500 è da considerarsi cibo ladro ed ammalante.

Frutta (10000) e verdure crude (7500) al top tra i cibi rivitalizzanti dunque.

Amidi naturali non stracotti, tipo zucche, patate e patate dolci con la buccia, tuberi vari e carote e cereali integrali, stanno su livelli accettabili tra i 6000 e i 6500, e vanno consumati dopo un piatto di verdura cruda che li integra in termini di vitalità enzimatica.

Trattasi di risultati di strabiliante importanza, di cui si dovrebbe parlare in continuazione in televisione e nei telegiornali, se la televsione non fosse il mezzo più asservito e colonizzato che conosciamo.

LE CARENZE ASSIMILATIVE INTESTINALI E I VILLI A FORMA DI TASCHE

Molti autori, igienisti e non, hanno verificato la gravità delle carenze assimilative gastrointestinali, che interessano ormai la maggioranza della popolazione mondiale.

Carenze causate dall’assoluta ignoranza umana nei riguardi del proprio apparato digerente. Il nostro piccolo intestino contiene quasi 5 milioni di villi assorbenti, che non sono affatto delle semplici propaggini a forma di dito, come spesso vengono illustrati nei manuali, ma che formano invece tante paginette, o tasche sfogliabili, poste l’una accanto all’altra.

E’ solo così che l’intestino è in grado di mettere assieme magicamente quei 400-600 metriquadri assimilativi che equivalgono più o meno a un doppio campo da tennis (un campo misura in fatti 250 mq).

LA FOLLIA DI COMPROMETTERE LA CAPACITA’ ASSIMILATIVA CON ALIMENTI LADRI, PUTREFATTIVI E NEL CONTEMPO APPICCICOSI

Tali paginette sono delicatissime e, se c’è una cosa che odiano, quella è il latte vaccino con tutti i latticini, per la sua alta percentuale di caseina, collante micidiale utile per tenere assieme addirittura le chiglie delle navi.

I latticini tutti incollano tra di loro le paginette assimilative dei villi e trasformano il campo da tennis in uno sgabuzzino di 20 metriquadri, compromettendo la fame di 75 trilioni di cellule che reclamano cibo.

Le proteine animali, col perverso gioco della putrefazione intestinale, fanno da ulteriori lanzichenecchi nei riguardi dei villi.

Questi sono i veri problemi che affliggono il mondo, altro che la scemenza sanitaria della B12!

Avete mai visto un cavallo o una mucca andare in farmacia in cerca di pasticche di vitamina C o di pasticche di B12?

URGENTISSIMO MOLTIPLICARE LA FRUTTA E RIDICOLIZZARE LE PROTEINE

Punto 4.

Chiediamo pertanto drastico incremento frutta, verdura cruda, noci, semi, legumi freschi, perché le vere carenze stanno non nelle proteine ma A) nelle fibre vegetali che mancano, B) nei fitonutrienti che scarseggiano, C) negli antiossidanti che latitano.

IMPORTANZA DELL’ATMOSFERA SERENA E RILASSANTE

Punto 5.

Chiediamo lenta e paziente masticazione, o ricorso a frullatori per chi ha problemi dentari, dato che il nostro stomaco non ha denti. E’ importantissima anche l’atmosfera e il feeling, oltre che l’appetito e la voglia di mangiare. Occorre divertirsi e rilassarsi mangiando, sentirsi in pace con se stessi, con la natura e col mondo animale.

DORMIRE MALE PORTA A SERIE CONSEGUENZE

Punto 6.

Chiediamo di dormire meglio (finestre aperte d’estate e almeno socchiuse d’inverno, testa possibilmente verso nord). Le carenze di sonno causano dolori muscolari, sbalzi insulinici e sbalzi ormonali, con sintomi di diabete, di ipoglicemia e di ipercortisolismo già in sede di colazione mattutina.

Sbalzi che l’assurdo ricorso a sigaretta e caffè di prima mattina può solo mascherare e mai risolvere.

L’IMPORTANZA DELLA RISATA E DEGLI SCHERZI

Punto 7.

Chiediamo di ridere e scherzare di più, non 15 volte al giorno, ma 150, come succede ai bambini sani.

Il problema è che per ridere e per scherzare, occorre essere persone rilassate, armoniose, realizzate, gioiose dentro, altrimenti il sorriso sarà stentato, stonato e di maniera.

Più smorfia che gesto autentico di felicità.

L’ARIA, IL SOLE E IL MARE

Punto 8.

Chiediamo più movimento, più esposizione solare, più bagni d’aria, più bagni di mare, più respirazione.

Respirazione da praticarsi anche con appositi esercizi rieducativi stile yoga.

Respirazione lunga e ritmata, svuotando completamente le sacche polmonari (e non al 20% come succede alla maggioranza), riempendole poi partendo dal basso mediante innalzamento del plesso solare e allargamento del torace fino a sollevamento delle scapole, con trattenenimento dell’aria buona, meglio se al ritmo 1-4-2, 2-8-4, 3-12-6, 4-16-8, ecc.

AMARE SE STESSI E’ INDISPENSABILE

Punto 9.

Chiediamo più amore per se stessi e per gli altri.

Uno che non ama se stesso e che non ha cura di se stesso, meno ne avrà ancora nei riguardi del prossimo.

L’autolesionista che si disprezza, che si danneggia fumando, bevendo caffè e alcolici, non muoverà un dito per aiutare il prossimo. Non è questione di cattiveria o di mancanza di altruismo, ma di trascuratezza generale verso tutto e tutti, di incapacità più che cinismo.

TRONCARE LE ABITUDINI DISTRUTTIVE

Punto 10.

Chiediamo alla gente di concentrarsi sul radicale cambiamento delle abitudini distruttive, che sono:

A) Fumare, B) Bere alcolici, nervini, cole, redbull, ecc, C) Consumare proteine animali, cibi concentrati, cibi sintetici, cibi stracotti, cibi dolcificati con zucchero o peggio con aspartame, cibi salati con sali inorganici, cibi arricchiti con integratori mineral-vitaminici, D) Rendersi schiavi dei vari farmaci dopanti in circolazione.

SOLO CIBO NATURALE, VIVO E INNOCENTE

Punto 11.

Mai mettere in bocca niente che non sia vivo, fresco, naturale, innocente o cruelty-free, come dicono gli inglesi. Se qualcosa ci scappa, non facciamone un dramma.

Meglio di sicuro un atteggiamento drastico e rigoroso, ma anche la politica del passo dopo passo ha senso ed è accettabile.

L’importante è ricordarsi in continuazione di questa basilare raccomandazione.

Prima di mettere qualcosa dentro il nostro delicatissimo apparato gastrointestinale, vale davvero la pena di chiedersi cos’è il materiale in questione, da dove viene, quali percorsi ha fatto, quali vicende emotive, biochimiche e trasformative ha subito.

NON BASTA REALIZZARE TUTTI I NOSTRI OBIETTIVI, SE NON C’E’ ANCHE L’IMPEGNO VERSO UN MONDO PIU’ GIUSTO, PIU’ ETICO E PIU’ ESTETICO

Punto 12.

Assicurarsi sempre, dovunque ci troviamo, di poter disporre di libertà di pensiero e di azione, di spazio vitale, di rispetto, di aria ed acqua pura, di cibo vivo e innocente, di sole, di movimento, di calma, di silenzio religioso. Ma se tutte queste cose messe assieme si realizzano, non illudiamoci di aver trovato l’Eden. Se non muoviamo un dito contro la violenza che prolifica e impera nei macelli, nelle doppiette, nelle lenze, nelle tonnare e nelle baleniere, siamo sempre al punto di partenza.

VIVIAMO IN UN MONDO MERAVIGLIOSO, MA  SPESSO ANCHE CATTIVO ED ABERRANTE

Punto 13.

Informiamo le genti del mondo intero che è ora di svegliarsi davvero.

Bisogna assolutamente prendere nota che viviamo in un mondo aberrante, disegnato e programmato per farci male, per farci ammalare e per mantenerci malati e schiavi delle protene animali e dei farmaci rimediativi. Dobbiamo dunque diventare “independent thinkers”, gente che ragiona con la propria testa e non con quella del medico della mutua, e non con quella dello spot televisivo, e non con quella del primo manigoldo o imbecille che incontra sul suo cammino, laureato o mentecatto poco importa.

L’AUTOGUARIGIONE E IL CORPO CHE NON VA MAI CONTRO SE STESSO

Punto 14.

La salute può in certi casi anche essere una questione di fato, di fortuna, di regali positivi o negativi da parte di mamma e papà, ma in generale essa è sempre il risultato di un vivere salubre e costruttivo.

Il corpo autoguarisce, non va mai contro se stesso, a condizione però che gli diamo la possibilità di farlo.

Come fare? Pensando bene, digerendo bene, assimilando bene, evacuando regolarmente.

Quello che si mette dentro deve andare regolarmente fuori (salvo le parti utilizzate).

A volte, nemmeno il semplice bicchiere di acqua ingerito, trova la via d’uscita, per le tante ritenzioni idriche di un corpo tormentato dal sale e dallo zucchero. Figurarsi le porcherie che mettiamo in continuazione in bocca, quasi che la bocca fosse uno scarico rifiuti, un cimitero di carcasse animali e di sostanze venefiche. Il nostro obiettivo è quello di rispettare sempre i sintomi e le spie rosse, individuando e rimuovendo invece le cause tossiche ed emotive che si celano a monte.

PUNTIAMO A INCREMENTARE LA QUALITA’ DELLA VITA

Punto 15.

Non mi sento obbligato a smuovere la gente e a cambiare il mondo. Mi ritengo però un privilegiato a poter offrire consigli e istruzioni a gente che è matura per essi, a gente che li chiede, li accetta e li apprezza, a gente che ha bisogno di essere motivata mediante iniezioni di conoscenza autentica e di entusiasmo. Mi ritengo privilegiato nel dare al prossimo delle indicazioni capaci di modificare in meglio la qualità della vita. Noi igienisti veniamo anche contattati da gente che ha grossi problemi.

Non siamo però dotati di sostanze magiche o di poteri occulti. Non siamo dei guaritori. Nessuno al mondo in realtà guarisce. E’ sempre il corpo, o meglio il sistema immunitario che guarisce. E, guarda caso, il sistema immunitario include 200 centrali linfo-nodali e sensoriali che sono dislocate per il 90% in zona intestinale.

Come dire che la salute parte esattamente dal colon e dalla mucosa gastrica intestinale.

Chi afferma di guarire il prossimo è un ciarlatano, un millantatore, medico o non medico poco importa.

DA IPPOCRATE A VOLTAIRE

Permettetemi a questo punto alcune citazioni finali.

Ippocrate: “La natura è regina medicatrice dei mali” (non il medico, non il farmaco, non il bisturi).

Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.

Leonardo: “Verrà giorno in cui ogni uccisione animale sarà giudicata orrendo crimine”.

Giordano Bruno: “Credere che siamo solo mossi e toccati dagli aspetti visibili e materiali delle cose è stupidità manifesta” (ed è per questo che i papi lo hanno messo al rogo in Campo de’ Fiori nel febbraio 1599).

Voltaire: “Finchè esisterà al mondo un solo macello, l’uomo non sarà mai in pace con se stesso e la sua coscienza”.

LA MAIALINA JOSEPHINE E I BISONTI DI CHIEFE SEATTLE

Albert Schweitzer, il medico che si faceva accompagnare da Miss Josephine nelle visite ai malati africani. Josephine era una maialina fuggita al macello e raccolta per strada. Si accovacciava ALL’INGRESSO e lo attendeva pazientemente per seguirlo scodinzolante e felice lungo le vie cittadine. “Se l’uomo non imparerà ad estendere il suo raggio di compassione e di amore a tutte le creature, non troverà mai pace, armonia e soddisfazione sul suolo terrestre”.

Chiefe Seattle, grande capo Pellerossa, costretto a firmare, fucile puntato, il contratto di resa e di cessione delle sue terre, scrisse di suo pugno una postilla sul documento medesimo: “Come sola condizione, chiedo che l’uomo bianco tratti i bisonti e gli animali di queste terre come fossero suoi fratelli, perchè qualunque cosa accadrà agli animali accadrà anche agli uomini”. “Uomini e animali sono parte di una stessa anima e di uno stesso fato”.

LA VERA ECOLOGIA STA INNANZITUTTO DENTRO DI NOI

Più coerenza dunque.

C’è gente che sfila nei cortei e negli scioperi, chiedendo rispetto, pace, progresso e libertà, e lo fa mentre addenta disinvoltamente il panino col salame, il prosciutto e la mortadella, cioè con le membra di qualcuno che per colpa sua ha perso il rispetto, la pace, il progresso e la libertà, oltre che la stessa vita.

C’è gente che parla di verde e di ecologia, non sapendo che l’ecologia non sta solo nei parchi e nei giardini, ma soprattutto nel proprio intestino diventato incredibilmente camposanto, e deposito cImiteriale.

LA VERA ECOLOGIA STA NELLA DISPENSA, NEL FRIGORIFERO E NELLE SCELTE CHE FACCIAMO OGGI STESSO

Non sapendo che l’ecologia sta nel proprio frigorifero di casa, trasformato in raccoglitore di orrendi reperti anatomici, funebri e putrefacenti, col miasma del topo morto che impregna ogni altro cibo e si diffonde intorno ad ogni apertura dello sportello.

Ci sono due giorni dell’anno in cui non si può fare niente.

Uno si chiama ieri e l’altro si chiama domani.

Oggi è il giorno giusto per ascoltare, per riflettere, per capire, per credere, per amare, per agire.

Valdo Vaccaro  (AVA-Roma e ABIN-Bergamo)

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Perchè ci devono sempre trattare come cittadini deficienti e metterci di fronte ad emergenze create da una classe politica incapace ?????

l processo ArrowBio è una soluzione integrata che riceve i rifiuti solidi urbani (differenziati o indifferenziati) in ingresso, eliminando addirittura la necessità di una separazione preventiva o la classificazione dei rifiuti indifferenziati. ( e da tanto che parlo di separatori balistici, ma qui sfruttano un elemento naturale…l ‘ ACQUA)

I rifiuti sono consegnati da camion e scaricati in una fossa, dove vengono gestiti in ordine, gli oggetti ingombranti da rimuovere e i sacchetti dei rifiuti da aprire.

Principi di base

La preparazione preliminare di rifiuti secchi e la fase di separazione si basa sul principio che la maggior parte dei materiali organici biodegradabili sono più piccoli, quindi possono essere separati con i rifiuti liquidi per mezzo di un tunnel a tamburo. Gli elementi più grandi passeranno attraverso, e sono per lo più cartone, carta e plastica, che possono essere separati manualmente perchè sono più correlati al volume che al peso.

La preparazione preliminare dei rifiuti a base liquida e la fase di separazione che si basa sul principio che i materiali inorganici, come i metalli e il vetro, hanno un peso specifico che è maggiore dell’ acqua, mentre materie plastiche e sostanze organiche biodegradabili, hanno un peso specifico che è uguale o meno a quello dell’acqua.

icona per profiloTrattamento della Materia Inorganica

I componenti pesanti che toccato il fondo e sono stati successivamente separati dal flusso organico comprende metalli ferrosi, metalli non ferrosi, vetro e materiali inerti. Pietre, cocci, sabia, tessuti essendo inerti vengono conferiti in discarica per un possibile riutilizzo.

Questi materiali porcorrono una linea di lavorazione, dove sono separati da un certo numero di metodi, tra cui una forza magnetica, un mezzo a “correnti di vortice” e manualmente. I materiali residui vengono restituiti al serbatoio di dissoluzione e procedono verso il processo dei materiali leggeri.

I materiali riciclabili quali Plastica, Metalli ferrosi e non Ferrosi, Vetro sono riutilizzati e ritornano nel mercato per nuovi utilizzi.

Trattamento della Materia Organica

I rifiuti organici leggeri, già separati delle componenti pesanti, vengono trasportati attraverso un nastro trasportatore in una tramoggia dove una forte corrente d’acqua lava i materiali e successivamente attraversano una griglia larga idove gli elementi più piccoli passano attraverso i fori di una unità idro-schiacciamento.

I rifiuti organici di grandi dimensioni procedono su un trasportatore di smistamento, dove viene rimossa manualmente Plastica (PET) e Polietilene ad alta densità (HDPE), i metalli sono catturati con un magnete, e la pellicola di plastica salta fuori utilizzando un setaccio ad aria. Il resto dei materiali entrano prima in un trituratore grezzo e poi nell’unità di idro-schiacciamento.

Il materiale biodegradabile entra in ulteriori sistemi di filtraggio. Qui, le contaminazioni residue vengono filtrate e la ghiaia, sabbia, vetri rotti, e gli elementi metallici di piccole dimensioni, vengono rimossi con l’ausilio di una vasca di sedimentazione dove gli elementi più grandi passano attraverso un setaccio ad aria secondaria per poi tornare per un secondo ciclo del sistema, o fuori da collocare in discarica come inerti.

La soluzione organica acquosa ricca di energia viene inviata ai reattori biologici per produrre fertilizzanti, acqua e biogas.

I Reattori  Biologici

Nella sezione dei reattori biologici il fluido subisce altri due processi, che sono entrambi orchestrati da microrganismi presenti naturalmente.

Nella vasca del primo Reattore Biologico avvine la  prima fermentazione acidogenico che trasforma il complesso materiale organico in più semplici acidi organici e acidi grassi. Questa sostanza ricca di acidi organici viene poi riscaldata fino a 36-40 gradi Celsius e trasportata al reattore per la fermentazione metanogenico per la degradazione anaerobica del materiale organico e la generazione pulita di fertilizzanti, acqua e biogas

Il biogas viene utilizzato per il fabbisogno energetico per il riscaldare  il serbatoio metanogenico.

Il processo di digestione anaerobica produce fertilizzanti, acqua e biogas contenente fino al 75% di metano puro.

Il biogas è immagazzinato in serbatoi gonfiabili. Esso può essere venduto come energia pulita verde per gli impianti di trasporto pubblico e per centrali elettriche – un alternativa molto meno inquinante rispetto ai combustibili fossili.

Paragoni tra un sistema ARROW BIO e

DISCARICHE, INCENERITORI, PIROLISI, DIGESTORI ANAEROBICI e  COMPOSTAGGIO.

antaggi e confronti con i diversi metodi di trattamento

Produce volumi elevati di metano, una fonte di energia verde che può essere utilizzata in centrali elettriche e per il rifornimento dei mezzi pubblici  (non è un combustibile Fossile)

Recupera più dell’80 – 90% di materiali riciclabili  (metalli, plastica, cartone, carta, vetro e altro)

Zero emissioni, senza cattivi odori o altro inquinamento di aria, acqua e  terra

Più economico rispetto ad altre tecnologie di trattamento dei rifiuti

Produce compost pulito e stabilizzato (fertilizzante) con l’acqua per irrigazione ad elevati standard di qualità

Elimina la necessità di pre-selezione

Un approccio modulare che è completamente ideato per soddisfare una qualsiasi domanda

PARMA  food velley…..presto sarà un ricordo con l’inceneritore chi può più credere  agli slogan???????

L’associazione Gestione Corretta dei Rifiuti, che si batte contro il progetto dell’inceneritore di Ugozzolo, frazione di Parma, proposto dalla Iren, ha rilasciato una nota molto interessante in cui, mappa alla mano, analizza la posizione scelta dall’azienda per l’impianto. Una posizione poco felice: in piena zona artigianale, a due passi dall’area prevista per iltermovalorizzatore di Parma ci sono l’Ikea, un grosso centro commerciale, numerosicapannoni e persino lo stabilimento della Barilla e tre caseifici che producono il pregiatoParmigiano Reggiano.

La zona viene definita nello studio di impatto ambientale “a bassa densità abitativa” e, probabilmente, dal punto di vista burocratico è anche vero: poche case, molti capannoni. Solo che nei capannoni c’è qualcuno che lavora otto ore al giorno, e l’Ikea genera un bel via vai di clienti…

PARMA

  • no per motivi economici ed ecologici, le alternative esistono!
  • Il paradosso è che i politici che hanno interessi in questo inceneritore hanno slogan di partito tipo «NOI CHE AMIAMO PARMA» O «INNAMORATI DI PARMA» vergogna……
  • NO ALL´ INCENERITORE COSTI QUEL CHE COSTI… ubaldi bernini vignali lavagetto bloccheremo questo LURIDO progetto RESISTENZA…. RESISTENZA…. Y ahora el pueblo que se alza en la lucha con voz de gigante gritando: ¡adelante! el PUEBLO UNIDO jamás será vencido…
  • perche´ non li ricattiamo smettendo di pagare le tasse di smaltimento rifiuti, visto che paghiamo per un servizio che non vogliamo utilizzare(inceneritore)…magari sul mercato si presenta qualcuno più competente e meno ammazzagente a cui verseremo i nostri dindi per un servizio ecologico vero, contrattato con i cittadini e…il futuro dipende da noi
  • no all´inceneritore si alla decrescita cerchiamo di produrre meno possibile di rifiuti
  • sono arrabbiatissima. Mi aspettavo scelte più «moderne» e rispettose dell´ambiente… e di noi tutti. Termovalorizzatore significa sempre inceneritore con tutto quel che ne consegue.

Era atteso ed è arrivato. La Conferenza dei servizi (organismo coordinato dalla Provincia) ha detto sì alla realizzazione del Pai comprensivo di termovalorizzatore. All’avvio dei lavori (previsto per i primi mesi del 2009) per la costruzione dell’impianto di smaltimento di 130 mila tonnellate di rifiuti l’anno (65 mila rsu; 60 mila speciali e 5 mila minori) manca ora solo il passaggio amministrativo comunale di variante al Poc dell’area di Ugozzolo. Area dove si installerà il Polo ambientale integrato costruito e gestito da Enìa con tanto di camino da 70 metri di altezza. Accensione del forno inceneritore (ricorsi contrari permettendo, le associazioni ambientaliste sono sul piede di guerra) nel 2012.

“Non riusciamo a smaltire un chilogrammo dei rifiuti che produciamo- ricorda il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli- e il via libera della Conferenza rappresenta, in questo senso, un passaggio fondamentale all’interno del più complessivo Ppgr”. Da un punto di vista politico, invece, è la “dimostrazione che anche su temi complessi stiamo governando in modo deciso e coerente con gli impegni assunti in campagna elettorale”. Merito anche della stessa Conferenza che, insediatasi il 10 marzo scorso, ha garantito che “il progetto di Enìa fosse il migliore possibile” e, aggiunge l’assessore provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani, “lo ha fatto con un lavoro meticoloso e in tempi ragionevoli”. Quanto invece ai comitati che non hanno mancato di sollevare critiche al Pai, il presidente dell’ente di piazzale della Pace ne riconosce il “ruolo positivo, perché tengono alta l’attenzione”. Le decisioni finali spettano tuttavia alla politica che con la Conferenza ha dato il proprio ok al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale: “L’impianto- osserva Bernazzoli- è basato sulle esigenze di Parma e provincia e non su quelle di altre realtà”; un modo come un altro per dire che “solo in casi di emergenza” l’inceneritore si metterà a bruciare “monnezza” in arrivo da altri territori. Come d’altra parte sta avvenendo da anni in zone della regione Emilia Romagna che si vedono recapitare, dietro lauto compenso, il rudo di Parma. Tecnicamente l’area occupata dal Pai sarà di circa 55 ettari di cui 29 destinati a bosco per mitigarne l’impatto ambientale. Altra opera di compensazione prevista è la costruzione di una cassa di espansione per evitare piene incontrollate verso Colorno del canale Naviglio e un depuratore. Enia, all’inteno dell’area, ristrutturerà una casa colonica da destinare a museo, dato che durante gli scavi sono stati rinvenuti interessanti reperti archeologici.

“L’impianto da 130 mila tonnellate all’anno è sovradimensionato? Oggi produciamo 250 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani. Ci siamo basati sul trend di crescita della popolazione che al 2020 è prevista intorno alle 500 mila persone e con una previsione di raccolta differenziata che al 2020 stimiamo al 75%. Per cui il termovalorizzatore è correttamente dimensionato”, dice l’ingegnere della Provincia Gabriele Alifraco. “E non è neanche in contrasto con la raccolta differenziata, che proseguiremo a potenziare”, fa eco Castellani. Solo di rifiuti speciali, osserva Alifraco, il territorio nel 2005 ne ha prodotte 600 mila tonellate, mentre le due linee sono state progettate in modo che in caso di guasto o manutenzione di una, l’altra resti in funzione. Continueranno, invece, ad essere smaltite fuori provincia 30 mila tonnellate di ceneri e 3 mila di polveri prodotti. Inoltre, non è escluso che vadano a chiusura, una volta caratterizzate, le discariche di Viarolo, Collecchio, Soragna e Ricodalle a Solignano con i rifiuti lì contenuti e ritenuti idonei bruciati dal termovalorizzatore. Che tuttavia non avrà solo compiti di smaltimento, in quanto produrrà anche energia e calore: rispettivamente 160 e 150 mila chilowatt ora all’anno.

Dopo il via libera della Conferenza, “il compito della Provincia non si esaurisce- sottolinea Castellani-. Ci saranno compiti di controllo e verifica post costruzione”. Mentre ulteriori verifiche a cadenza fissa saranno eseguiti da un’apposita commissione incaricata di monitorare le emissioni in atmosfera e valutarne eventuali diminuzioni, nonostante già adesso siano nei termini europei, dice Alifraco. Ma chi pagherà i circa 175 milioni necessari al Pai? In gran parte i cittadini con la tariffazione rifuti che Enia, afferma Alifraco, ha detto “incrementerà fino al 2012, per poi riportarla ai livelli del 2008”. La speranza dei parmigiani, dunque, è che il forno entri in funzione nei tempi indicati. Altrimenti chi garantisce che gli aumenti della Tarsu non si protrarranno con l’eventuale allungamento dei tempi di costruzione?

Improvvisamente i costi e il piano finanziariosfumano all’orizzonte. L’inceneritore non è più terreno di dubbi e riflessioni, ripensamenti e battaglie. E’ quanto si legge sull’ultimo numero del settimanale Il Nuovo di Parma -. Non è più strategico alla causa che, in tempi di vigilie elettorali, guarda a bucoliche famiglie e sorridenti bambini non più a neri camini fumanti. Il sindaco ha accantonato le analisi che stimavano a quota 10mila voti il partito trasversale dei “no termo”, considerando una platea allargata sensibile ai nuovi temi ambientali, e si è gettato tra le braccia di Iren (ex Enia, ndr9) dove ha ritrovato il teutonico presidente della Provincia che, in nome della necessità, ha tenuto ferma la posizione, rafforzata da un documento del suo partito, il Pd, che ha ribadito le tesi provinciali riassumibili con il concetto che il camino è necessario e chi amministra deve decidere per il bene del territorio. Quindi il camino è il nostro bene, anche se non ne siamo del tutto consapevoli.
Più contorto il percorso del primo cittadino che per smarcarsi dall’abbraccio con il comitato ha mandato avanti il buon Pallini prima di ricorrere all’espediente retorico delle dieci domande. Sula falsa riga di quelle che il quotidiano Repubblica rivolse al premier. Ma Vignali è stato più fortunato e Iren ha risposto in modo soddisfacente alla maggior parte lasciando spazio per un controlleremo ad effetto. «Come nostro diritto. Come nostro dovere».
Che novità ha dispensato Iren per essere così convincente? (si chiede Il Nuovo di Parma) Ben poche a dire il vero, che la procedura fa riferimento all’autorizzazione provinciale ottenuta nel 2008. E si sapeva già. Che l’impianto smaltirà 130mila tonnellate di rifiuti di Parma e provincia. Anche i sassi… lasciando, quali uniche perplessità, lo smaltimento di plastiche e fanghi che si potrebbe approfondire. Nulla di nuovo, ma non è questione di sostanza quanto di immagine necessaria per uscire da un impasse in cui lui stesso si era cacciato, probabilmente nella convinzione di ergersi a paladino della food valley. Ma quando gli industriali, in una riunione a Palazzo Soragna, hanno concesso un sostanziale via libera all’impianto a causa di alternative credibili e costose tariffe, è partito il nuovo grido di battaglia “controlleremo”. Seguito il giorno dopo per non essere da meno (sembra che si marchino a uomo i due con continue fughe in avanti del sindaco e il presidente della provincia a rincorrere) dall’inquilino di piazzale della Pace che ha presentato il piano dei controlli dell’aria. Un’occasione per accogliere il figliol prodigo Vignali e ribadire che anche loro sono in campo per i controlli. Li stanno facendo e continueranno a farli.
Tutto sarà trasparente, pubblicato on line, diffuso sui pannelli informativi. Nel mondo delle certe a priori le centraline non si rompono mai e non manderanno mai segnali in differita. I fumi saranno a prova di salute e l’inceneritore sarà il migliore di quelli possibili. Astenersi dai dubbi, oppure inviare dieci domande a Iren e tutto si risolverà.

“QUI DONNE A RISCHIO, SECONDE AL MONDO PIÙ COLPITE DA TUMORE”
(DIRE) Parma, 23 mar. – “Si cominci a pensare ad una moratoria degli inceneritori sulla base del principio della precauzione”.
E’ Ernesto Burgio, coordinatore del comitato scientifico Isde (associazioni di medici per l’ambiente), a parlare dalla sala consiliare del Comune di Parma. Ordine del giorno della commissione congiunta Ambiente e Sanita’ e’ “l’approfondimento scientifico attorno ai termovalorizzatori- sottolinea il presidente Giuseppe Pantano a inizio seduta- e non la contrapposizione di tesi contrapposte”. Dopo diversi rinvii, infatti, il Comune ha messo al centro della discussione il delicatissimo tema dell’inceneritore portando in aula otto relatori per fare piu’ luce sugli impianti di incenerimento. “Dai termovalorizzatori- sostiene Burgio- vengono fuori agenti di cui non sappiamo nulla e per gran parte di queste sostanze non ci sono soglie minime perche’ sono sempre nocive”. La tesi di Burgio e’ quindi quella di evidenziare come “gli effetti dell’esposizione al particolato ultrasottile si veda solo dopo 20 o 30 anni” e l’accumulo “reca effetti sulle generazioni future, ecco perche’ da 20 anni c’e’ un incremento dei tumori infantili del 3,2%”.
Di malattie oncologiche parla anche la responsabile del registro tumori Veneto, Paola Zanabon, che ha condotto uno studio sui sarcomi in relazione alla vicinanza ad inceneritori. “I sarcomi sono tumori molto rari- riflette il medico- e il 96% di questi tumori sono spiegabili dall’esposizione alla diossina emessa dagli inceneritori”. Secondo Zanabon, aumentare la capacita’ dell’inceneritore di Parma potrebbe essere rischioso “perche’- ribadisce la dottoressa- qui si parte da una base di rischio molto alta visto che le donne di Parma sono le seconde al mondo piu’ colpite da tumori”. Da qui, quindi, la richiesta di “moratoria basata sul principio di precauzione”.

Sul progetto dell’inceneritore di Parma arriva il colpo da ko del Movimento 5 Stelle.
Si tratta di una risoluzione depositata nei giorni scorsi dal consigliere Giovanni Favia e studiata con tecnici di valore internazionale nel campo della gestione rifiuti.
La risoluzione di Favia ricostruisce tutta la vicenda nei dettagli e mette in campo le alternative citando le normative nazionali ed europee.
Dai costi saliti in maniera inaccettabile ed inspiegabile dai 130 milioni di euro del 2007 a 315 di oggi, ai danni economici che produrrà alla “Food Valley” ed a marchi noti in tutto il mondo come Barilla Spa ed i suoi prodotti, ai danni e costi sanitari dell’inceneritore con tanto di studio dellaEcoles des Mines di Parigi.
Si parla poi del business per Iren Spa tramite contributi pubblici con “certificati verdi” pari a 6 milioni di euro l’anno bruciando fanghi di depurazione che potrebbero essere trattati diversamente senza bruciarli secondo la direttiva UE 86/278. Per proseguire poi con un piano provinciale che sembra fatto ad hoc per Iren Spa(ex Enia Spa) che prevede per la provincia di Parma il 56% di raccolta differenziata quando la legge italiana chiede il 65% entro il 2012. Si arriva poi alla mancata applicazione su tutto il territorio provinciale del porta a porta e impiantista alternativa all’incenerimento che farebbe sì che rimarrebbero da smaltire solo 26.000-30.000 tonnellate l’anno biostabilizzate e non piu’ 130.000 tonnellate che si vogliono bruciare nell’inutile e costoso inceneritore. Con questa risoluzione il Movimento 5 Stelle chiede alla Regione di “mettere in campo iniziative affinchè sia raggiunto in provincia di Parma come in ogni Provincia dell’Emilia-Romagna l’obiettivo minimo di raccolta differenziata del 65% entro il 2012, promuovendo e finanziando i progetti di raccolta differenziata domiciliare privilegiando quelli con tariffazione puntuale per cittadini ed imprese”. Inoltre tramite la Giunta e l’Assemblea dell’Emilia Romagna si “chiede alla Provincia di Parma di studiare una strategia di uscita dal progetto di costruzione dell’inceneritore di Uguzzolo, mettendo in campo politiche ambientali già sperimentate con successo in altri Comuni e prevedendo tutte le tecnologie necessarie per realizzare in un ciclo che preveda: impianti di compostaggio, digestione anaerobica, trattamento e depurazione fanghi in ossidazione a freddo, trattamento meccanico biologico finalizzato alla biostabilizzazione, centri riciclo con recupero tramite estrusione di scarti plastici-cartacei-imballaggi prima non riciclabili, evitando in questo modo l’incenerimento o invio a discarica anche di questa frazione secca che in precedenza diventava cosiddetto “combustibile da rifiuto-cdr” e che oggi, grazie ad innovazioni tecnologiche, puo’ trasformarsi in materiale per l’edilizia o l’industria plastica senza essere bruciato”. Proprio per questo si chiede infine alla Regione di ” Sospendere, in attesa della risposta da parte della Provincia di Parma alla richiesta di una strategia di uscita dal progetto inceneritore, ogni iter autorizzativo di competenza regionale inerente l’impianto d’incenerimento di Uguzzolo (Parma)”. Ora vedremo come i partiti, da Idv a SEL-Verdi ,al Pdl con il capogruppo Villiani (vice presidente Iren Spa che vuole il forno…), che a parole iniziano a contestare l’impianto , ma poi sul territorio i loro rappresentanti votano a favore negli enti dove sono in maggioranza. Saranno coerenti e voteranno questa risoluzione ? Al voto dell’Assemblea Legislativa eletta dai cittadini l’ardua sentenza.

Se i favorevoli agli inceneritori sì aspettavano ieri una rassicurazione sui rischi connessi al loro utilizzo, saranno rimasti molto delusi.
In Commissione Ambiente e Sanità i massimi esperti italiani hanno relazionato sul tema e nessuno degli otto invitati se l’è sentita di affermare che gli inceneritori non abbiamo un effetto sull’ambiente o che non emettano molecole pericolose.
Anzi, i dati riportati non fanno che confermare le preoccupazioni espresse da tanti cittadini, esponendo un pesante referto di rischio per la popolazione del nostro territorio.
Perché ormai è chiaro a tutti che gli inceneritori peggiorano di molto la qualità dell’ambiente.
Quella di ieri è stata una commissione affollata di parmigiani, nonostante l’improprio appuntamento in giorno feriale, nel primo pomeriggio, nonostante la scarsa accoglienza loro riservata, praticamente tenuti fuori, in piedi in corridoio, senza poter vedere nulla e sentire pochissimo.
Negata la diretta televisiva, negati schermi e audio nella sala antistante, negate persino le sedie, non è una bella figura per la commissione che dovrebbe tenere sedute pubbliche ed essere aperta e trasparente.
La prima parte del pomeriggio è stata dedicata alle relazioni degli studiosi, quattro portati dall’associazione Gestione Corretta Rifiuti e quattro invitati dal Comune.
La prima relazione di Marco Caldiroli, di Medicina Democratica, ha messo in evidenza i molteplici episodi di malgoverno degli inceneritori dove “la trasparenza è una chimera e l’omissione una abitudine connaturata con l’incenerimento”. Anche negli studi sul progetto di Parma sono evidenziate emissioni importanti di inquinanti come ad esempio il mercurio, che secondo lo stesso studio di Iren si avvicina di molto al valore di soglia. In un quarto d’ora ha smontato tutte le incongruenze contenute nello studio di impatto ambientale: a Parma sono stati presi in considerazione sono 3 degli oltre 250 inquinanti che fuoriescono dal camino, non è stato tenuto conto del valore di tossicità degli stessi.
Ma gli inceneritori di ultima generazione sono ormai accreditati come produttori di polveri ultrafini, che sono le più pericolose in assoluto ed anche le più difficilmente intercettabili e monitorabili, contro le quali anche i filtri a maniche più evoluti si sono dimostrati avere capacità di intercettazione ridotte.
Paola Zambon, responsabile del Registro Tumori del Veneto, ha portato un dato raggelante, quella riguardante Parma al secondo posto nel mondo per i tumori nelle donne, una situazione di assoluto allarme. Che senso ha aggiungere un altro impianto che emette ulteriore inquinamento? Anche gli studi sulle popolazioni residenti vicino ad impianto di incenerimento vicino a Venezia hanno fatto emergere correlazione tra malattie e inceneritore. Un suo studio del 2007 fa emergere in modo inequivocabile l’aumento di sarcomi dei tessuti molli correlato all’esposizione agli inceneritori.
E’ stata poi la volta della Regione Emilia Romagna che si sta occupando delle emissioni degli inceneritori con lo studio Moniter.
Vanes Poluzzi si premura di assicurare che le emissioni degli inceneritori regionali da lui analizzate sono tutte al di sotto dei limiti di legge…
Si premura però anche di precisare che non sta a lui stabilire se i limiti di legge sono cautelativi per la salute umana oppure no.
Gli studi di Moniter, aggiunge Paola Angelini, hanno portato alla conclusione che l’esposizione alle emissioni di impianti di incenerimento porta a parti pre termine e vedremo nei prossimi mesi le conclusioni delle ricerche in corso.
Ernesto Burgio, coordinatore scientifico di Isde (Associazione Medici per l’Ambiente) ha sottolineato gli effetti mutagenetici delle diossine, mettendo in evidenza che i danni subiti al Dna emergono dopo 20 anni. Vogliamo attendere 20 anni, quando poi sarà troppo tardi? I tumori nei bambini, in crescita anormale anche a Parma rispetto all’Europa, non possono che correlarsi a danni ambientali subiti dai genitori e poi trasmessi ai figli.
Da Giuseppe Miserotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Piacenza, l’invito ad una moratoria sugli inceneritori, come i medici avevano chiesto a livello regionale nel 2007 e l’attenzione a prevenire prima che a curare.
Gli esperti dell’Istituto Superiore della Sanità, Settimio e Marsili, hanno fatto emergere la grave situazione ambientale dell’Italia e dell’Emilia Romagna in particolare, dove non ci sono solo gli inceneritori ad avvelenare l’aria. La loro esposizione non ha fatto che accreditare questi impianti tra quelli che vanno monitorati di continuo e con grande serietà come le acciaierie e i cementifici.
Ma dopo le relazioni sono emerse puntualizzazioni importanti e da tutti condivise.
Il territorio dove si costruiscono questi impianti è fondamentale per le ricadute degli stessi. La Pianura Padana è fra quelli più inquinati al mondo, con situazioni che favoriscono il ristagno degli inquinanti e non la loro dispersione.
Negli interventi dei consiglieri comunali, specie i medici, di minoranza e di maggioranza, sono emerse grandi preoccupazioni nei confronti di questo progetto.
Tutti sono ormai convinti che l’impianto è un business per Iren e un danno per i cittadini.
Infelice l’intervento di Pagliari, assente per buona parte della commissione, che ha ribadito il sì del Pd verso l’inceneritore, ribadendo l’importanza di rispettare le decisioni prese, anche di fronte ai rischi, e richiamando scenari napoletani.
Noi ci domandiamo: di fronte a fatti di così grave evidenza non dovrebbe prevalere il buonsenso sulle decisioni prese?
A chiudere l’incontro è stato chiamato dal Delegato alla Salute Pallini il padre dell’oncoematologia pediatrica Giuseppe Masera, che ha lanciato un forte messaggio di speranza: “Non è mai troppo tardi per fermare un progetto così pericoloso. Parma avrebbe una occasione strepitosa per fare da città pilota che gestisce i suoi scarti con pratiche virtuose che non arrechino danno ai cittadini e all’ambiente”.
Nella gremita platea emergeva l’imbarazzante assenza dell’Ordine dei Medici di Parma e dell’Ausl di Parma. Forse loro non sono interessati a questi argomenti?
Quali conclusioni si possono trarre dalla giornata di ieri?
Sicuramente che l’inceneritore avrà un impatto negativo sul nostro territorio.
A fronte di questa conclusione, che ieri è emersa chiaramente, viene spontaneo invitare i consiglieri comunali a esprimere il loro parere su una proposta di revoca dell’accordo con Iren, che dal 2006 ha consentito l’implementazione del progetto.
Per tutti l’invito alla revisione del Piano Provinciale Gestione Rifiuti, per cominciare a progettare una sviluppo futuro senza impianto di incenerimento, visto che oggi è possibile gestire gli scarti con il trattamento a freddo.
Ma l’invito è rivolto anche ai cittadini di Parma perché prendano sempre maggiore coscienza di questo problema ed approfondiscano le loro conoscenze in materia.
La concomitanza del 2012, che vedrà le elezioni amministrative cadere in prossimità dell’accensione del forno, potrebbe essere una occasione per fare sentire la voce grossa dei no.
Sempre che la città e la provincia acquistino la consapevolezza di che cosa è un inceneritore e dei rischi che comporta la sua accensione.

Barilla, al Mulino Bianco il termovalorizzatore fa paura

«Riteniamo che la tecnologia espressa da Enìa dia una garanzia significativa e assoluta sulla qualità del termovalorizzatore. Ma il fatto che venga costruito a Parma e in una certa posizione, ci preoccupa». Così parlò Guido Barilla, e pur facendo ricorso a una acrobazia lessicale, i suoi timori non potevano non riaprire una partita politica ed economica che vale 180 milioni di euro e il futuro di una delle più importanti aziende agroalimentari del paese. Il fatto è che l’impianto che si sta costruendo a Ugozzolo, circa un chilometro di distanza dall’industria del Mulino Bianco, minaccia l’immagine della Barilla. Quando il termovalorizzatore entrerà in funzione, nella primavera del 2012, e brucerà 130mila tonnellate di rifiuti l’anno, che contraccolpi subirà l’azienda che fa della genuinità dei suoi prodotti il proprio marchio di fabbrica? E’ questo, l’interrogativo, che deve aver convinto Guido Barilla a lanciare l’allarme, sostenuto – qualcuno dice istigato – da un altro grande industriale parmigiano, Giorgio Greci, che produce conserve alimentari e i cui stabilimenti sono a poche centinaia di metri dal futuro inceneritore.
Industriali contro politica, o comunque gli interessi degli industriali che si smarcano da quelli della politica. Sta di fatto che ora a Parma le carte si sono rimischiate. Quando è Barilla a parlare nessuno si gira dall’altra parte. Spiega Vincenzo Bernazzoli, presidente della Provincia, Pd: «Il Comune di Parma ci ha chiesto di poter realizzare un termovalorizzatore e noi abbiamo verificato che l’impianto proposto fosse dotato della più avanzata tecnologia possibile. Di più non possiamo fare, niente di più e niente di meno ovviamente».
L’unica istituzione che potrebbe fare qualcosa di meno è il Comune. Guidato da Pietro Vignali, leader di una lista civica sostenuta dal Pdl, il Comune è una anomalia politica in Emilia Romagna. E’ infatti l’unico capoluogo di provincia dove comanda il centrodestra, ed è anche l’unico capoluogo di provincia senza inceneritore. C’è Barilla, c’è Greci, ci sono Rosi (il proprietario di Parmacotto), Chiesi (farmaceutica), Mutti e Rodolfi (conserve), Parmalat ovviamente, e migliaia di ettari sui quali si nutrono le mucche da latte per il Parmigiano Reggiano. “Ho 50ettari di terreno a due chilometri dal futuro impianto – dice Andrea Saracca, agricoltore – produco foraggio, cereali, barbabietole: chi comprerà più il parmigiano sapendo che il latte viene da mucche che mangiano vicino a un inceneritore?”.
Il sindaco Vignali ancora non si è espresso ufficialmente dopo la sortita di Barilla, preoccupato di non scontentare il leader degli industriali parmigiani ma anche di non fare un passo indietro clamoroso. Ma dai Portici del Grano, sede del Comune, fanno filtrare una posizione che non consente ripensamenti: il termovalorizzatore s’ha da fare e si farà. Anche perché sono i numeri a richiederne la costruzione.
Ecco che cosa dice Andrea Allodi, il presidente di Enìa, la società che costruirà l’impianto e che per 35 anni – magnifico paradosso – è stato al fianco di Pietro Barilla, anche in qualità di amministratore delegato. «Le spiego perché il termovalorizzatore è indispensabile – esordisce Allodi, che dal 1 luglio, quando Enìa e Iride si fonderanno, diventerà vicepresidente della nuova società Iren Parma produce 270mila tonnellate di rifiuti all’anno, il 53% dei quali è differenziato. Il resto va smaltito. Come? Qui non ci sono mai state discariche e la Ue ha detto che non se ne possono più fare. I nostri rifiuti vanno ad altri inceneritori con prezzi di smaltimento via via più alti: lo scorso anno la tariffa di smaltimento rifiuti è stata di 160 euro, contro i 105 di Reggio Emilia e i 117 di Piacenza. Fra due anni diventerà di circa 200 euro».
Allodi ha anche portato in gita educativa gli agricoltori di Parma, giornalisti e perfino il re delle conserve Greci, a Bolzano, a visitare il locale termovalorizzatore. «Ho voluto mostrare loro come funziona quell’impianto e soprattutto il controllo fumi, inserito all’interno di una zona agricola prestigiosa che produce le mele dell’Alto Adige, con annesso un laboratorio di analisi chimiche che controlla le emissioni con i dati inseriti quotidianamente su internet per la tranquillità di tutti. Insomma, non ci sono rischi di nessun tipo, come del resto anche Guido Barilla ci dà atto. In effetti il presidente della Barilla parla di impatto emotivo da parte della gente, e lo capisco. Ma ho una certa esperienza, dovuta ai miei 73 anni, e le dico che timori, proteste, perplessità, polemiche alla fine, mano a mano che ci si avvicina alla inaugurazione dell’impianto, svaniscono o si affievoliscono di molto. Voglio rassicurare Guido usando le parole che usava suo papà, Pietro, riferendosi all’azienda: “Non fare mai nulla che non faresti per i tuoi figli».
Ma resta il rischio d’immagine: “camino nero davanti al mulino bianco”. «E’ un’immagine che può sedurre solo degli stupidi. Il nostro impianto, che ovviamente è dell’ultimissima generazione, e che oltre a bruciare rifiuti genera calore che portato nelle case consentirà di dismettere 30mila caldaie altamente inquinanti, immette nell’atmosfera il 67% di azoto atmosferico, 15% di vapore, 9% di ossigeno, 9% di anidride carbonica, i restanti composti (ossidi di azoto e di zolfo, polveri, diossine etc), sono solo tracce. A fronte di 130mila tonnellate di rifiuti, le diossine prodotte in un anno e che tanto spaventano i vari comitati “inceneritore no” non supereranno i 30 milligrammi, una quantità di molto inferiore a quelli di una stufa domestica”.
E mentre le sonde perforano il terreno di Ugozzolo, per le analisi geologiche, Guido Barilla fa un passo avanti: “Ci è stato assicurato che le emissioni non genereranno rischi di contaminazione delle produzioni di Pedrignano e saranno continuamente monitorate. Ma vogliamo assumere un ulteriore impegno verso i nostri consumatori: verificheremo che le condizioni di sicurezza e qualità dei nostri prodotti siano garantite”.

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LETTERA

 

LE MIE ESPERIENZE DI CUOCA MI DICEVANO GIA’ CHE LA CARNE NON ANDAVA BENE

 

Ciao carissimo Valdo, sono una donna di 50 anni e sto seguendo i tuoi consigli da circa 3-4 mesi.

Ti ho conosciuto casualmente o forse no. Il mio percorso salutistico è iniziato anni fa ed è passato in varie fasi. Sentivo da sempre, a livello intuitivo, che certe cose facevano male. Mi bastava vedere il grasso, quando cuoceva la carne, che si raffreddava nei tegami sporcando e contaminando il contenitore, e che anche dentro di me avrebbe prodotto gli stessi deteriori fenomeni, gli stessi miasmi e gli stessi fetori.

HO PRESO COSCIENZA DI ESSERE NEL GIUSTO

Ma quello che ho scoperto con letture e ricerche varie ha solidificato la mia scelta, prima vegetariana e poi vegana. Solo recentemente il mio cammino mi ha portata da te in modo a dir poco illuminante.

Con te ho capito in modo chiaro e forte che ero corretta e saggia nel mio atteggiamento fondamentalista che gli altri criticavano come un gran difetto. Solo tu sei stato determinante nel farmi sentire che ero invece sulla strada giusta.

A quel punto non è stato per nulla difficile abbandonare le ultime incertezze e dedicarmi solo a frutta e a cibo crudo. A volte penso di scrivere un diario, per non perdere i continui miglioramenti e cambiamenti che si verificano nel mio corpo.

Credo che lo farò, se non altro per lasciare ai miei figli un’esperienza decisamente preziosa.

SONO RIMASTA CATTURATA

Che dire poi della scoperta in te di tutte le conoscenze sul club Bilderberg, sull’industria della morte, sul Codex, sulle farmaceutiche, sulla protezione degli animali, sulla difesa della natura e dell’universo tutto, e sulla tua visuale spirituale dell’esistenza. Sono rimasta catturata, io che avevo già scoperto tutto ciò prima di sapere che tu esistessi, e che non potevo parlare facilmente di tutto questo, per non apparire presuntuosa e saccente. Se uno percorre strade poco battute, gli altri gli tirano spesso dei sassi.

Ma è troppo bello essere diversi nella appropriata direzione. Ora più che mai ci sei tu nella mia vita.

DA UNA DIFESA INTUITIVA A UNA DIFESA MOTIVATA DELLA FRUTTA

Da piccola, ricordo discussioni varie in famiglia dove io difendevo la frutta come un elemento importante.

La difendevo in modo intuitivo. Quando ho letto di te e del tuo libro poi, ho capito che già conoscevo il potere di essa. Tu sei solo stato la mia conferma.

Ora dovrei dirti tutto quello che mi è accaduto finora.

Dovrei illustrare come il cibo ci possa trasformare nel corpo e nell’anima.

LA CRONISTORIA DI UN PERCORSO

All’inizio è accaduto tutto per una scelta di salute, cominciando a eliminare la carne e tutti i derivati, poi i dolci, le birre, ecc. E fin qui ci furono già dei miglioramenti, confermati pure dalle analisi del sangue.

In seguito ho conosciuto i cereali integrali e il cibo bio. Poi sono passata a un’alimentazione più frugale, poiché centellinare le quantità ha la sua importanza. Di passo in passo acquistavo sempre più benessere, con tanta energia, migliore umore e gioia di vivere. Il cambiamento era eccellente. Ma non disponevo delle conoscenze attuali. Avevo ancora delle riserve mentali, e questo comportava l’assunzione di integratori vitaminici e di grassi essenziali (vitamina C, omega3, magnesio, ecc) con aumento di peso, depressione, perdita capelli, gengive infiammate, fragilità venosa.

IL SEGRETO DI ESSERE BELLE A CINQUANT’ANNI

Poi, col successivo conoscerti, con più frutta, semi, insalate, germogli, mandorle, ho eliminato anche gli integratori. Nove-dieci porzioni di frutta al giorno e riduzione notevole dell’acqua bevuta. Ho anche un fruttivendolo, che è un tuo fan, e che mi fornisce direttamente a domicilio, portandomi settimanalmente due casse di frutta incluso quella esotica. Arance, banane, mele, kiwi, pompelmi, mango, avocado, meloni, papaia. Mi sento bene, forte, positiva.

Sul mio viso e sulla mia pelle si vedono consistenti risultati. La mia pelle è splendida e levigata. Qualcuno mi chiede il segreto di tanta bellezza alla mia età.

DETOSSIFICAZIONI INIZIALI E RIADATTAMENTI STAGIONALI

Ho avuto solo in fase iniziale un forte e prolungato raffreddore che ha interessato naso e occhi, con fuoriuscita di muco e infiammazione di tutto il viso, cosa che non accadeva da 10 anni. Poi, con l’eliminazione degli integratori, ho avuto la patina sulla lingua per alcune settimane, ed anche una ovvia fiacchezza fisica.

Li assumevo da almeno 4 o 5 anni. Credi si trattasse di crisi eliminativa?

In questo momento primaverile ho un po’ di difficoltà digestiva. Se mangio cibo cotto, o cibo diverso dal solito, mi sento un peso sullo stomaco ed anche un po’ di acidità gastrica.

SONO SULLA VIA DELL’ECCELLENZA

Avevo tanta voglia di scriverti e mi piacerebbe sapere dove trovarti nel caso avessi bisogno di consulti.

Ho regalato il tuo libro ad amici che si stanno avvicinando.

Credo proprio di aver eliminato in modo significativo i veleni del mio corpo col cibo giusto e naturale.

Sento che, dopo anni di incertezze, sono sulla via dell’eccellenza, e ti ringrazio di questo.

Spesso ho avuto l’impeto di abbracciarti.

Mi sento molto vicina a te per quello che fai e come lo fai, elmetto e baionetta, come dici spesso.

IL MIO PIANO ALIMENTARE GIORNALIERO

Ora vorrei elencarti il mio menu quotidiano:

Mattino al risveglio:   Spremuta di un pompelmo, più arancia e mezzo limone

Metà mattina:              Frullato di banana e latte di mandorle (a volte vi aggiungo un kiwi o del mango)

Pranzo:                        Terrina di insalata mista (lattuga, scarola, radicchio), con finocchi, cetrioli,

                                    carciofini, semi di girasole, di zucca, di sesamo, o con frutta secca, uvetta, noci,

                                    pinoli, mandorle, oppure con tofu, seitan, olive, germogli.

Pomeriggio:                 Frutta a volontà (arance, banana, mela, carote, a volte anche pop-corn)

Cena serale:                 Insalatona come a pranzo e poi frutta secca, prugne, fichi o albicocche. A volte

                                    consumo pure del cibo cotto come riso, cereali, legumi.

CONSAPEVOLEZZA E TRASFORMAZIONE SPIRITUALE

Gradirei sapere da te se va bene o se serve qualche correzione.

Sarei felice se tu mi rispondessi.

Sappi che ti voglio molto bene. Sono felice che tu esista a illuminare il mio cammino.

Anche a livello di consapevolezza e spiritualità ci sono state delle metamorfosi.

Guardando indietro non sono più la stessa persona.

Sento di ridiventare quello che sono sempre stata e che mi è stato impedito di essere.

RISULTATI CONCRETI IN SOLI 3-4 MESI DI IGIENISMO

Riepilogo infine i miei risultati in soli 3-4 mesi di igienismo:

–       Capelli sani e luminosi (niente più forfora)

–       Pelle splendida e levigata

–       Occhi brillanti più che mai

–       Gengive non più infiammate

–       Umori fisici inesistenti

–       Niente più dolori articolari

–       Mani e piedi sgonfi

–       Ciclo senza dolori

–       Energia fisica raddoppiata

–       Livello mentale attivo

–       Livello spirituale profondo

–       Che dire ancora? Non sono mai stata meglio di così neppure a 30 anni, e la mia forza vitale si è amplificata nel complesso.

Spero di sentire presto la tua risposta.

Lorella con amore. Grazie.

                                                             *****

RISPOSTA

 

STAI INTERPRETANDO AL MEGLIO L’IGIENISMO NATURALE

 

Ciao Lorella, intanto ti ringrazio per il messaggio importante e dettagliato, oltre che carico di gentilezza, che va ad aggiungersi alle testimonianze positive in arrivo da più parti.

Mi pare che tu non abbia grossi problemi. Sei già brava ad autogestirti e a interpretare correttamente i principi dell’igienismo. Se c’è qualche piccola cosuccia da limare, la puoi trovare facendo un confronto con la tesina “Schema nutrizionale vegano tendenzialmente crudista”, del 16/4, che ti allego.

Ma, tutto sommato, penso che le diversità esistenti siano davvero minime, ed inquadrabili in quel discorso di flessibilità interpretativa, di personalizzazione e di adattamento, che sempre suggerisco ed auspico, in quanto ognuno ha i suoi gusti, i suoi tempi e le sue esigenze particolari.

IL CORPO ALLEGGERITO PORTA SEMPRE ALLA DETOSSFICAZIONE

Il forte raffreddore che hai sperimentato in fase iniziale era chiaramente una classica ed inevitabile crisi detossificante, che è servita ad espellere l’acidificazione accumulata e il relativo muco di accompagnamento.

La patina bianca alla lingua e la stanchezza fisica, conseguenti alla rinuncia degli integratori, rappresentano pure esse chiari sintomi eliminativi.

PIU’ FRAGOLE, ASPARAGI ED ERBE SELVATICHE IN ATTESA DELLE CILIEGIE

Le difficoltà digestive causate dai cibi cotti, in questo frangente di forte variazione climatica stagionale, sono pure comprensibili. Ti consiglio di incrementare il consumo di fragole e kiwi, di asparagi e di erbe selvatiche (selene, tarassaco, acetosa, ortiche, crescione, punte di luppolo, punte di pungitopo, punte di felce, ecc). Il tutto in attesa dei primi regali che la natura ci sta confezionando, e mi riferisco all’uva ribes, alle more di gelso, ai lamponi, alle fragoline di bosco, alle ciliegie e alle albicocche.

NESSUN PROSELITISMO, MA IL BUON ESEMPIO CULTURALE E PRATICO SI’

Posso solo dirti che questa tua importante esperienza, questo tuo percorso lungo la strada dell’eccellenza, deve giustamente responsabilizzarti.

Hai la possibilità di fare del bene non solo in famiglia, ma anche nei riguardi di chi ti sta intorno.

Senza diventare fanatici o missionari, è giusto dare il buon esempio, ma solo a chi è pronto a riceverlo.

Il nostro è un importante lavoro culturale, e niente abbiamo a che fare con sette o con organizzazioni religiose che fanno opera di proselitismo.

Ma anche qui non servono grandi raccomandazioni.

Sei troppo squisita e intelligente per darti indicazioni stilistiche o comportamentali.

Valdo Vaccaro  (AVA-Roma e ABIN-Bergamo)

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LETTERA   1

GIORGIO CALABRESE E UMBERTO VERONESI  SOLIDALI CONTRO IL VEGANISMO

 

Ciao dr Vaccaro, il disinformatore di regime dr Calabrese parla spesso di danni a distanza per carenza di B12 e di ferro, e in particolar modo di danni al sistema nervoso ed ematopoietico.

Ma anche il professor Veronesi non scherza in fatto di terrorismo antivegano!

Riporto una sua dichiarazione alla domanda “I vegani che evitano ogni cibo di origine animale, sono da considerare esagerati?”. La risposta di Umberto Veronesi non si è fatta attendere.

“Filosoficamente i vegani vanno oltre la solidarietà e la non violenza”. “Dal punto di vista della salute, penso che le uova, il latte e i suoi derivati, incluso il miele, siano utili all’organismo”.

“Porto rispetto per la posizione dei vegani, ma non mi sentirei di promuovere il veganismo presso tutta la popolazione, come invece penso sia giusto fare con il vegetarianesimo”.

Cosa ne pensa?

Corrado

RISPOSTA   1

 

DELUSO DALL’INCOERENZA ANIMALISTICA DEL PROFESSOR VERONESI

 

Ciao Corrado, detto velocemente, Calabrese non mi sorprende.

Veronesi invece mi delude. Forse mi attendevo troppo lui, nonostante gli OGM e nonostante il nucleare.

Un buon maestro a metà non è un buon maestro. E’ antipatico giudicare. Ma mi sento in questo caso di sottolineare una sua evidente incoerenza. Come fa a parlare di animalismo, a vantare di essere in armonia con la natura, ad invocare un mondo privo di crudeltà verso gli animali, e ad ammettere nel contempo i latticini, intimamente legati alla carne?

LATTE, SANGUE, UOVA SONO SULLO STESSO PIANO. ALIMENTI CARICHI DI CRUDELTA’.

Il latte, lo sappiamo tutti, fa da battistrada al sangue dei macelli. Viene munto da donne a quattro zampe ingravidate in continuazione, derubate dei loro piccoli e destinate ben presto alla trafila dell’esecuzione sommaria, senza giudice e senza prete per l’estrema unzione, dato che si tratterebbe di creature senz’anima, essendo l’anima di esclusiva pertinenza dei bipedi esecutori.

Le uova fanno da battistrada all’industria avicola, quella che decapita o schiaccia orrendamente i pulcini maschi non appena aprono gli occhi e fanno pio-pio.

LETTERA    2

 

HA SENSO PENSARE A UN PROFESSOR VERONESI AFFETTO DA INCOMPETENZA?

 

Grazie dr Vaccaro!

Però mi viene spontaneo pensare alcune cose. Il professor Veronesi ha 80 anni suonati, non rischia condanne e quindi potrebbe dire liberamente tutto quello che gli passa per la testa. Un po’ come fanno gli ex-ufficiali dell’esercito in pensione, quando parlano di basi segrete, scie chimiche e HAARP.

A questo punto si mette in discussione non l’onestà intellettuale, bensì l’incapacità professionale.

Ovvero, dopo quasi un secolo di studi, il professor Veronesi sarebbe comunque rimasto un incompetente.

Tutto è possibile. L’umanità ne ha passate di cotte e di crude.

NON LE VIENE MAI IL DUBBIO DI ESSERE IN TORTO?

Però adesso non si incavoli se faccio una piccola considerazione.

Non l’ha mai sfiorata il sospetto che anche qualcuna delle sue convinzioni potrebbe rivelarsi inesatta?

Io non sono per i sillogismi ad ogni costo.

Se il dr Vaccaro segue una dieta vegano-crudista e gode di ottima salute, non è detto che chiunque segua quella dieta goda di ottima salute. Stessa cosa per mio zio carnivoro che ha 90 anni e sta in salute. Non significa che tutti i carnivori possano arrivare in salute a 90 anni come lui.

Se è vero che siamo tutti uguali e allo stesso tempo tutti diversi, c’è da chiedersi se esista davvero il modo standard di raggiungere l’equilibrio assoluto.

RESTO DELL’IDEA CHE I SUOI CONSIGLI SIANO VALIDISSIMI

Mi chiedo in base a quali dati in suo possesso Veronesi possa dire che il latte e le uova aiutano la salute.

Lei conosce questi dati, visto che avete avuto qualche confronto?

Li ritiene sballati?

Oppure parte dal presupposto che, se uno ha ragione l’altro deve avere per forza torto?

A scanso equivoci, dal basso della mia ignoranza, rimango dell’idea che i suoi consigli siano validissimi.

NON RIESCO ANCORA A CREDERE AI MIEI OCCHI SUI TANTI MIGLIORAMENTI OTTENUTI

Anche se probabilmente non diventerò mai un vegano crudista, nel mio piccolo, riconosco che, da quando ho modificato la mia alimentazione, ho avuto e sto avendo molti benefici!

Ancora non riesco a credere che il neo sulla spalla e quello sulla fronte siano letteralmente spariti dopo diversi anni.

Ancora non riesco a credere che la mia pressione sanguigna sia tornata normalissima.

Che la trentennale sudorazione blu sia di colpo svanita.

Che i miei capelli non cadano più come prima.

Che la respirazione nasale sia tornata ottima.

Che la mia pelle sia diventata molto più liscia e compatta.

Che lo stress ansioso sia notevolmente diminuito.

UNICO PROBLEMA RIMANE LA FOSFATASI ALCALINA ALTA

Unica magagna le ossa. Ho la netta sensazione che siano diventate più fragili rispetto a qualche mese fa.

Ogni piccolo movimento degli arti, e quindi mani incluse, mi provoca delle leggere fitte o dolorini, che comunque se ne vanno in due o tre giorni. Ieri, per caso, stavo provando a fare degli esercizi fisici e qualche salto. Non l’avessi mai fatto! Ho sentito un notevole dolore in basso, dietro la schiena, in zona renale. Non vorrei dipendesse da una carenza di calcio, dato che, dalle ultime analisi effettuate a dicembre 2010, la fosfatasi alcalina risultava leggermente fuori limite (287 U/L, contro i valori normali 94-266). Prima d’ora non ho mai avuto alterazioni legate alla fosfatasi e, quando provavo a fare esercizi, non avevo particolari problemi. Immagino sia sommerso dalle email. Può rispondermi anche tra una settimana. Attenderò. Un caro saluto.

Corrado

 

RISPOSTA  2

 

OGNUNO BALLA CON SUA ZIA

 

Ciao Corrado, premesso che gli avversari vanno rispettati, non sto a commentare le posizioni di Giorgio Calabrese, che sono poi in linea con i suoi sponsor dell’Agroalimentare Italiano e della Dieta Mediterranea, nonchè col Ministero delle Politiche Agricole, e quindi con la Monsanto, con la McDonald’s, la Cremonini e la Pfizer.

Troverei perlomeno strano che un Radetzky definisse sani ed auspicabili la Carboneria e i moti rivoluzionari dell’Ottocento, o che uno Stalin avesse parole di incoraggiamento verso la libertà di parola, o che un macellaio esponesse fuori del suo truce negozio un manifesto di invito a consumare tanti pomodori e niente bistecche.

Ognuno balla con sua zia, dicono dalle mie parti.

Conosciamo le “zie” di Calabresi, e le abbiamo appena citate.

BANDIERA ITALIANA DEL VEGETARIANISMO

Il caso del professor Umberto Veronesi è più delicato. Parliamo di una bandiera del vegetarianismo. Parliamo di un ex-ministro della salute. Parliamo di un presidente della Lega Europea Anticancro. Parliamo di un ottantacinquenne che fa ancora bella figura e che, nonostante alcune contraddizioni, trasuda saggezza e buon senso,  sorretti poi da modi educati e forbiti.

Lo vediamo anche nella risposta che hai citato.

Un altro avrebbe magari dichiarato che i vegani sono fuori di testa.

Lui ha detto, più pacatamente, che non si sentirebbe di promuovere il veganismo presso tutta la popolazione. Molto equilibrato e molto diplomatico.

SPONDA DI CONTENIMENTO ALL’INVADENZA PROTEICA

Che piaccia o no, Veronesi è una valida ed autorevole sponda di contenimento contro l’invadenza del becero carnivorismo italiano.

Già affermare, in questa Italia tutta speck-trippa-prosciutto, che si può sopravvivere sani e a lungo senza toccare carne, ha una sua grande validità, soprattutto se arriva da un personaggio di tale caratura, e di 85 anni portati egregiamente.

Tutto sommato provo per lui più simpatia che avversione, pur rispettando le opinioni che ognuno ha il diritto di farsi in proposito.

NESSUN PRECONCETTO NEGATIVO

Ogni volta che mi è capitato di parlare del professor Veronesi in senso positivo, mi sono piovute delle critiche. Chi lo accusa di essere uno sperticato interventista nei tumori, e quindi di essere legatissimo a Big Pharma. Chi lo accusa di essere caro e venale nelle sue parcelle (ma la legge della domanda e dell’offerta non l’ha inventata lui).

Chi lo accusa di essere a favore degli OGM. Chi lo accusa infine di essere a favore del nucleare.

Non voglio entrare in queste polemiche.

Il professor Veronesi ha diritto comunque di avere le sue opinioni. Saprà pure difendersi da tali punzecchiate, se lo desidera. Mi limito dunque a commentare la sua risposta sul veganismo, senza pregiudizi personali nei suoi riguardi.

 

CONSIGLIA AGLI ALTRI QUELLO CHE LUI STESSO FA

 

Consiglia alla gente latte, uova come alimenti utili? Probabilmente ne è convinto, in quanto lui stesso li assume. Fa un po’ quello che ho fatto io stesso per troppi anni, trovando nelle uova e nel formaggio dei comodi sostituti proteici alla carne. Trovando in essi la sostanza e il sostentamento, senza fare alcun legame e alcuna connessione con la violenza che c’è dietro tali prodotti.

Probabilmente ne è convinto in termini di salute e di efficienza.

Il fatto di essere arzillo a 85 anni gli è da supporto.

BUON SAPORE NON SIGNIFICA NECESSARIAMENTE SALUTE

In termini di sapore poi, è noto che il formaggio piace. In più sazia e contrasta efficacemente la fame.

Quanto a far bene per la salute, questo è tutto un altro discorso.

Acidificare il sangue e creare osteoporosi non è cosa da niente.

Compromettere l’assimilazione degli altri alimenti non è cosa da niente.

Creare allergie a ripetizione non è cosa da niente.

UN VERONESI VEGANO STAREBBE ANCORA MEGLIO

Ma il caso singolo, pur avendo indubbia rilevanza individuale, non significa niente in termini statistici, dove vige la legge dei grandi numeri. E poi manca sempre la controprova.

Se Veronesi si comportasse da vegano starebbe di sicuro ancora meglio di come sta adesso, e potrebbe puntare ancora più in alto dei cent’anni in termini di span vitale.

Le valutazioni vanno fatte sempre su basi scientifiche, su osservazioni concrete, su campioni nazionali o tribali, su ragionamenti logici, su trasparenti e indipendenti prove di laboratorio.

IL PROFESSOR VERONESI E’ DIVENTATO OBSOLETO, NON PER I SUOI 85 ANNI MA PER LA STATICITA’ DELLE SUE POSIZIONI

Una cosa è certa. Le sue posizioni, che un tempo erano sicuramente avanzate, sono oggi diventate di retroguardia, e questo mi dà sincero dispiacere. Una storica icona del vegetarianismo, che viene corrosa e sgretolata per banale mancanza di aggiornamento, o per qualche interesse di troppo, o per qualunque motivo ci sia sotto, mi provoca delusione e malessere.

La vera lotta non è più tra vegetarianesimo e onnivorismo.

Questa è una contrapposizione di maniera, una contrapposizione obsoleta e superata.

La reale competizione è oggi tra vegetarianismo e veganismo.

LA CARNE E’ SCIENTIFICAMENTE PERDENTE, COME LO SONO GLI ORPELLI A SUO FAVORE

La scienza ha già ampiamente sconfitto la carne, le proteine nobili, la B12, il ferro-eme, gli Omega3 da pesce, e tutte le varie bufalesche amenità inventate a salvataggio delle stalle e dei macelli.

La stessa OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) riconosce oggi che 30 grammi di proteine al giorno

(raggiungibili ampiamente con una qualsiasi saziante dieta crudista vegana) sono ottimali per sopravvivere, senza entrare in zona acidificazione.

Il vero nodo filosofico della questione è quello del sangue umano alcalino. Il nostro pH è 7.30-7.50, prova inequivocabile che siamo esseri non onnivori e non vegetariani, ma esseri vegani.

LE PROTEINE ANIMALI SONO DA SEMPRE UNA SVENTURA PER L’UMANITA’

Ogni proteina animale manda il sangue in acidificazione, manda il sistema immunitario in leucocitosi digestiva, e manda il colon in miasma putrefattivo, in disbiosi intestinale.

Servono batteri buoni e aerobi,  simbiotici e saprofiti, derivanti da disgregazione di materia prima vegetale. Coi prodotti animali, inclusi i formaggi e le uova, ci riempiamo di batteri cattivi e anaerobi, che vivono e si propagano a miliardi in assenza di ossigeno, devastando il basso intestino. Parliamo di batteri disbiotici e putrefattivi, che causano le peggiori patologie del corpo umano.

DELUDENTE VEDERE IL PROFESSOR VERONESI SCHIERATO COI PROTEINOMANI

La proteinomania è scientificamente sconfitta, anche se serviranno anni per cancellare l’ipnosi, il terrorismo, l’incredibile condizionamento che intrappola e schiavizza la popolazione mondiale.

Oggi la vera contrapposizione è tra vegetarianismo e veganismo. Vedere un professor Veronesi schierato con la mediocre retroguardia dei proteinomani è un vero peccato, un’occasione persa.

Significa che, nonostante la sua lunga militanza animalistica, nonostante la sua indubbia freschezza mentale ed intellettuale, si è sclerotizzato, suo malgrado, su posizioni di comodo e di convenienza.

Il migliore augurio è che faccia un ulteriore salto di qualità. E’ giovane. Fa ancora in tempo a ravvedersi.

HAI OTTENUTO STRABILIANTI RISULTATI MA IL TARLO PROTEICO E’ SEMPRE LI’

Tu stesso, Corrado, lasciatelo dire, sei la prova vivente di questo condizionamento.

Riconosci i tanti risultati straordinari che hai ottenuto dal veganismo crudista adottato negli ultimi mesi a intermittenza. Riconosci con stupore che ti sono scomparsi i nei sulla fronte e sulla spalla. Riconosci che hai riequilibrato la pressione, che hai risolto una trentennale sudorazione, che hai ringiovanito l’epidermide e che hai rinforzato finalmente i capelli. Ma tiri fuori il limite di qualche dolorino provato alle ossa. Il tutto sulla base di una fosfatasi alcalina fuori-norma (287 U/L contro la gamma normale che non è poi quella che hai segnalato, ma è compresa invece tra 50 e 190 U/L).

L’IMPRINTING DELLA SOSTANZA LATTEA E DELLA MAMMELLA

E covi pure il sospetto che Veronesi possa aver ragione, per cui servirebbero anche a te delle uova e del latte per risolvere un immaginario difetto osseo.

La realtà è che hai bisogno di caldo e di sole come tutti, di frutta viva, di more, lamponi, ciliegie e fragole come tutti, di verdure di campo come tutti, di sesamo e crema di avena come tutti.

Solo che, dentro di te, marchiato a fuoco, sta l’imprinting infantile della proteinomania.

Hai avuto prove a iosa e a ripetizione che i colori della frutta ti hanno beneficiato. Ma non ti basta.

I DISAGI DI TIPO OSSEO

Ora non voglio affatto sottovalutare i tuoi disagi di tipo osseo ed articolare.

Una fosfatasi alcalina eccessiva può dipendere da diversi fattori, come l’assunzione di sulfamidici e di farmaci contenenti testosterone, alfametildopa, metinazolo, come l’intossicazione da vitamina D sintetica, o può rivelare problemi di cirrosi epatico-biliare, alcolismo, artrite deformante, cortisolismo, sindrome di Cushing (ipertensione, rossori al viso, cefalea, sete continua), malattia di Paget (deformazione ossea), trattamenti antinfiammatori, uso di cortisone o prodotti simili ad esso.

Per togliere dubbi e timori, meglio fare in questo caso un’accurata visita medica.

CONTINGENZA STAGIONALE E CRISI ELIMINATIVA

Non so in realtà come ti sia nutrito in dettaglio. Non so se tu abbia rispettato ad esempio le esigenze caloriche del tuo corpo. Ad ogni modo l’andamento del tuo peso dovrebbe dirti se lo hai bistrattato o se lo hai rispettato, se hai perso peso dove e quando non serviva.

In linea generale, non è pensabile che il tuo corpo abbia subito tutti quei miglioramenti a scapito della debolezza ossea. La salute è equilibrio coerente e si rivela su tutti i fronti.

Tendo a pensare semmai che la tua debolezza ossea (se è di questo che si tratta) sia dovuta più alla contingenza stagionale, che ad altri fattori. Non escluderei persino una forma costruttiva di crisi eliminativa, temporaneamente fastidiosa, ma ugualmente preziosa e riequilibrante, tesa a stoppare od esorcizzare qualche insidioso pendente malanno.

DUBBI NE HO IN CONTINUAZIONE, MA STO IN UN SENTIERO RASSICURANTE

Quanto alle tue considerazioni filosofiche sui sillogismi, sono d’accordo con te sulla necessità di non essere dogmatici. Il sospetto che le mie convinzioni non siano esatte ce l’ho eccome. Ogni considerazione che faccio è indirizzata non solo al pubblico ma anche a me medesimo.

So però di essere in linea con un filone storico di pensiero che è molto più rassicurante di tutti gli altri, senza offesa per chi sta su percorsi diversi dal mio. Sapere di essere in pieno accordo con Pitagora, Ippocrate, Marco Aurelio, San Francesco, Dante, Leonardo, Paracelso, Voltaire, Max Pettenkofer, Tilden, Ehret, Kuhne, Shelton, mi consola e mi rasserena non poco.

BASILARMENTE FUNZIONIAMO ALLO STESSO MODO

Non sono invece d’accordo sulla diversità umana. Siamo diversi nei dettagli, nei segni zodiacali, nelle impronte digitali, nei gusti, nella religione, nella sessualità.

Ma, nelle funzioni fondamentali e nelle esigenze basilari del corpo, siamo fatti assolutamente in fotocopia.

Fatte salve disfunzioni e perversioni, abbiamo tutti lo stesso pH, lo stesso tipo di organi, le stesse necessità di digerire rapidamente, di respirare a fondo, di assorbire luce solare, di voler bene a noi stessi e agli altri, di accarezzare e proteggere i deboli, gli anziani, i bambini e gli animali, di rispettare il prossimo, di vivere sereni e in piena salute psicofisica e spirituale.

Valdo Vaccaro  (AVA-Roma e ABIN-Bergamo)

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Alberi di viale Toscanini, l’appello di Legambiente e Ada

Legambiente e l’Associazione donne ambientaliste di Parma chiedono al Comune di fermare il progetto dei box commerciali in via Romagnosi, per realizzare i quali è previsto l’abbattimento degli alberi in viale Toscanini.

“Dalle notizie in possesso – si legge nel comunicato delle due associazioni – sembra che il cantiere per l’adeguamento di via Romagnosi, con l’apertura diretta del collegamento con la piazza Ghiaia, avrà inizio lunedì. Legambiente e ADA chiedono formalmente rassicurazioni al sindaco che il cantiere riguardi solo l’apertura del collegamento col ponte romano e che non venga toccato il fronte alberato. Al contempo chiedono all’Amministrazione Comunale di esplorare nuove possibili soluzioni alternative per gli spazi commerciali da realizzare per i boxisti ora sistemati nelle casette che, assieme agli ambulanti, si sono sempre opposti alla soluzione di via Romagnosi.

L’alberatura del lungoparma Toscanini riveste un’importanza unica per il verde in centro a Parma, data la sua variegata composizione. Stiamo parlando di un faggio, caso più unico che raro in pianura, attorniato da sei gincko biloba e da sei cedri. Questi tredici alberi hanno un valore naturalistico, paesaggistico e simbolico. Il loro taglio equivarrebbe ad una perdita secca per il centro storico che non può essere accettata.

Legambiente e ADA danno atto all’Amministrazione Comunale di aver mutato il progetto originario che prevedeva l’abbattimento completo dell’alberatura per un nuovo progetto che preserva cinque esemplari. Tuttavia l’essenza più importante in questo contesto, il faggio, ne risulterebbe comunque molto compromessa. Inoltre, a differenza di quanto attestato nella perizia disposta dal Comune, le associazioni ambientaliste hanno motivate ragioni tecniche per ritenere che tutte le tredici piante godano di buona salute e che, quindi, non sussistano problemi di pericolosità o esigenze fitosanitarie per il taglio di nessun esemplare.

Legambiente e ADA, in rappresentanza degli interessi diffusi della collettività tesi alla tutela dell’ambiente, sono disponibili ad un confronto – assieme a tutti gli altri soggetti coinvolti, dai commercianti all’impresa che sta lavorando alla realizzazione della nuova Ghiaia – affinché si valutino progetti alternativi meno invasivi e più rispondenti alle necessità del commercio e alla salvaguardia del verde pubblico”.


Via Toscanini sentenza di morte per 13 alberi

Dalla “Città cantiere” a “Parma: un modo di vivere” non si interrompe, anzi si accentua,l’accanimento della Giunta contro l’arredo arboreo della città ed in particolare del centro storico.
Le motoseghe telecomandate da Amministratori che nutrono disamore per gli alberi sono pronte a compiere un ulteriore misfatto ambientale. La sentenza pronunciata dalla Giunta comunale è così motivata: approvazione del progetto esecutivo riqualificazione via Romagnosi e creazione di area mercatale. Per i tredici alberi di viale Toscanini – prossimità ponte di Mezzo – nessuna possibilità di appello.
La Giunta ha deciso! La pervicace volontà di imporre la realizzazione di un intervento edilizio che comporta una spesa di oltre duemilioni di euro per realizzare negozi sotterranei in via Romagnosi di cui la città non avverte necessità e i commercianti, che a dire della Giunta, dovrebbero utilizzarli non manifestano interesse a trasferirvi le loro attività.
Ancora una volta, la Giunta che si regge sempre di più sull’idea del cementificare e dell’inquinare senza pensare al futuro delle nuove generazioni privilegia la realizzazione di una opera pubblica destinata ad aumentare gli spazi commerciali in un’area già più che satura e, quindi, con prospettive di scarsa redditività commerciale e non riserva alcuna attenzione al valore che il complesso arboreo preesistente ha per il paesaggio urbano (anche in termini di memoria storica) e per la pubblica fruizione dell’area alberata.
La relazione analitica sullo stato di salute degli alberi condannati a morte allegata al progetto evidenzia che tutti i tredici alberi hanno un valore di rilievo stante la loro localizzazione. L’affermazione che i tredici alberi (e non sono pochi!) non abbiano attualmente rilevanza monumentale (opinione non del tutto condivisibile almeno per alcuni di essi) è irrilevante agli effetti del loro mantenimento nell’area di dimora, in quanto il loro interesse è legato al significato paesaggistico e storico oltre che al valore che essi hanno.
Nessun albero presenta attacco da parte di funghi e i difetti strutturali osservati sono imputabili al fatto che nel tempo gli alberi non sono stati gestiti correttamente. Le condizioni generalmente buone degli alberi, nonostante il loro radicamento in zona urbana ad alto traffico, sono elementi importanti per la loro conservazione ove sono ubicati.
Dalla relazione emerge inoltre chiaramente che non esistono motivi obiettivi per il trapianto e/o l’abbattimento degli alberi in questione, se non la volontà di realizzare un interventourbano di nessuna utilità, anzi dannoso e unicamente destinato a beneficiare solo il soggetto realizzatore. In sede di localizzazione dell’intervento non si è colpevolmente tenuto conto dellapreesistenza del complesso arboreo che si è così deciso di eliminare, quasi che gli alberi non sianoparte integrante della storia locale e fonti di disinquinamento ambientale.
L’infausta scelta sconfessa le ambizioni ambientalistiche del nostro Sindaco sempre che, comeauspico, non si ravveda, assicuri ancora lunga vita agli alberi e risparmi alla città una “ferita” a caro prezzo e di nessuna utilità. Gli uccelli(che, però, non votano… ma che lì hanno i nidi e lì si riproducono) e soprattutto le cittadine ed i cittadini che amano il verde (e che votano) gli saranno grati.
Marco Ablondi Gruppo P. R. C.

Dopo il calorosissimo abbraccio della città, che pochi giorni fa aveva attirato l’attenzione dei più sull’eventualità del loro abbattimento, gli alberi «della discordia» di viale Toscanini per un paio d’ore, ieri, sono stati nuovamente protagonisti, richiamando l’interesse di chi si trovava nel caotico viavai mattutino del centro. Le piante in questione sarebbero bersagli di una politica sbagliata, secondo le associazioni che ieri hanno improvvisato un banchetto per la raccolta firme da inviare al sindaco «perché riveda il progetto di tagliare otto delle tredici piante storiche di viale Toscanini per far spazio ai lavori di ampliamento commerciale della zona Ghiaia». E per rendere l’idea dei bersagli, Legambiente, Associazione Donne Ambientaliste, Comitato il Muro e Coordinamento Niente Voragini, hanno anche affisso ai tronchi immagini di cerchi concentrici, tipici del gioco delle freccette. «In sole due ore abbiamo raccolto oltre trecento firme – spiega Francesco Dradi, presidente di Legambiente Parma -, siamo molto soddisfatti perché da parte della gente c’è stato un reale interesse sull’argomento. Nella speranza di poter essere ricevuti al più presto dall’amministrazione così da trovare con loro soluzioni alternative, continueremo a raccogliere firme. Ci pare d’aver capito che non ci sia una totale chiusura da parte del sindaco sulla questione: noi andiamo avanti».
I volontari chiedono all’amministrazione comunale di fermare il progetto dei box commerciali in via Romagnosi, per i quali è previsto l’abbattimento degli alberi soprastanti, in viale Toscanini: otto dei tredici presenti, per la precisione, tra cedri e gingko biloba, più un rarissimo faggio cittadino. «Dopo lo shock dell’abbattimento dei sei alberi di piazzale Salvo D’Acquisto ci siamo dati da fare per cercare di coinvolgere il più alto numero di persone possibile – dichiara Nicola Valenti, del Coordinamento Niente Voragini -. Molti cittadini concordano con noi sul fatto che questo sarebbe un ennesimo errore da parte dell’amministrazione; questi alberi sono un patrimonio della città, un pezzo importante dello skyline del Lungoparma che non ci possiamo permettere di perdere semplicemente per costruire altri negozi. Molti si chiedono perché, con tanti negozi vuoti, se ne debbano realizzare dei nuovi». I volontari assicurano che, nei prossimi giorni, ripeteranno altri banchetti improvvisati: «Continueremo finché non si arriverà a una soluzione – spiegano -: bisogna trovare un’alternativa che consenta di salvare questi alberi».

Firma la Petizione al Sindaco

www.associazionedonneambientaliste.it/piante-di-via-toscanini

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Se ieri abbiamo dato la notizia del livello 7 della scala INES raggiunto nell’ impianto di Fukushima I, sempre ieri una comunicazione del ministero della scienza giapponese ha informato che, per la prima volta dacchè è scattata l’emergenza nucleare, sono state ritrovate tracce di stronzio radioattivo(90Sr) nel suolo e nelle piante anche oltre la zona fatidica dei 30 chilometri intorno alla centrale.

 

Ufficialmente non ci sono dei limiti riconosciuti per stabilire un grado di maggiore o minore pericolosità nell’esposizione allo stronzio radioattivo, ma il governo di Tokyo ha voluto rassicurare i suoi cittadini sostenendo che le quantità minime che sono state segnalate non costituiscono pericolo alcuno per la salute umana.

Notiziario giapponese

Cionondimeno alcuni esperti hanno espresso preoccupazione per il rischio che un eccessivo accumulo di stronzio radioattivo potrebbe avere, causando danni notevoli se in quantità crescenti: lo stronzio infatti si deposita nelle ossa causando tumori alle ossa stesse e leucemie.

 

 

Resta peraltro (vuoi per scelta, vuoi per scarsa, oggettiva, capacità conoscitiva) un margine alquanto nebuloso nelle comunicazioni fornite tanto dalla TEPCO, gestore dell’impianto di Fukushima Daichi, quanto dal governo nipponico che non aiutano certo a chiarire i rischi effettivi e la gravità della situazione in corso; a testimonianza di ciò solo oggi la Tepco ha potuto ufficialmente confermare ildanneggiamento alle barre di combustibile esausto presenti nel reattore numero 4 (quello che era spento al momento del sisma dell’11 marzo).

 

 

Dopo che per il disastro nucleare in corso a Fukushima Daiichi (guarda caso il giono dopo le elezioni nelle prefetture e in importanti città del Giappone) è stato dichiarato il livello 7, il massimo della scala Ines dell’International nuclear energy agency (Iaea), sembra ci sia ora una corsa a minimizzare la gravità che sta nella stessa dichiarazione del livello 7 Ines.

Ieri il capo di gabinetto del governo giapponese, Yukio Edano, ha detto che «Non si avrannio cambiamenti nel modo in cui la crisi è gestita nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi» e che la decisione di elevare da 5 a 7 il livello di gravità dell’incidente «Non si tradurrà in un aggravamento della crisi. Non è dovuto ad una nuova emergenza, ma è basato sulle ultime analisi dei dati».

Un equilibrismo dialettico che è stato subito messo in luce dal corrispondente dell’Economist in Giappone che ha detto ad Edano che se il Giappone vuole essere credibile «Dovrebbe comunicare più informazioni al mondo attraverso i media stranieri» e ha deplorato il fatto che i politici giapponesi abbiano centellinato le dichiarazioni ai media dopo la catastriofe.

Ma la confusione è grande sotto il cielo nucleare del Giappone: Edano veniva smentirto praticamente in diretta da un rapopresentante della Tepco, che in un’altra conferenza stampa,, affermava : «Le conseguenze dell’incidente di Fukushima 1 potrebbero essere più gravi di quelle della catastrofe di Chernobyl del 1986. Le fughe radioattive non sono state ancora completamente bloccate e la nostra preoccupazione è che la quantità delle sostanze radioattive emesse possano finire per raggiungere, e forse eccedere, quelle emesse a Chernobyl».

Da Vienna l’International atomic energy agency smentisce la Tepco (che oggi fa una timida marcia indietro) e avalla le conclusioni del governo : «Anche se il Giappone ha elevato il livello di allarme per la sicurezza della centrale n. 1 di Fukushima, la crisi che la colpisce è molto differente dall’incidente di Chernobyl nel 1986». Il direttore aggiunto dell’Iaea, Denis Flory, ha rivelato alla stampa un’ovvietà: «I meccanismi di questi incidenti sono completamente differenti. Mentre l’incidente di Chernobyl ha implicato un’esplosione nel cuore del reattore e che l’incendio ed i vapori prodotti hanno riversato una grande quantità di sostanze radioattive nell’aria e nelle zone intorno, le esplosioni alla centrale di Fukushima hanno avuto luogo al di fuori della protezione contenente il nocciolo del reattore».

Che nessuno sappia dopo più di un mese quale sia la situazione reale all’interno di 4 reattori sembra un dettaglio trascurabile… Ma Flory si accontenta del fatto che «L’Autorità per la sicurezza nucleare giapponese ha stimato che la quantità di sostanze radioattive liberate nell’atmosfera dalla centrale di Fukushima rappresentano intorno al 10% di quelle liberate dall’incidente di Chernobyl».

A questo punto non si capisce perché le autorità giapponesi, con il consenso dell’Iaea, abbiano elevato a livello 7, il massimo possibile, l’incidente “moderato” di Fukushima, un livello Ines che prevede «Una liberazione importante di sostanze radioattive con un impatto esteso sulla salute e l’ambiente, che necessita della messa in opera di contromisure preparate e prolungate», come scrive l’Iaea in un comunicato. E’ evidente che, se la pericolosità è passata tutto un tratto da 5 a 7 qualcosa è cambiato, a meno che il governo giapponese, che ora lo nega, non sia in mano ad allarmisti irresponsabili o ad un manipolo di no-nuke.

La situazione nucleare giappoonese dunque preoccupa sempre di più i Paesi alleati e vicini.
L’ammiraglio Usa Robert Willard, comandante in capo della zona Pacifico ha detto davanti alla Commissione forze armate del Senato Usa che «Gli Stati Uniti condividono col Giappone ed altri Paesi le foto ed i dati di osservazione relativi ai reattori danneggiati della centrale Fukushima Daiichi». I dati vengono raccolti dai droni che sorvolano ogni giorno la centrale nucleare giapponese. Willard ha precisato che «Gli aerei senza pilota registrano le fluttuazioni delle temperature presso i reattori e scattano foto. Grazie ai dati raccolti attraverso dei detector a bordo degli aerei, i militari americani tracciano delle carte dei livelli di radioattività vicino al complesso di Fukushima».

Dall’altra parte del Mar Cinese Occidentale, il governo di Pechino si sta sforzando di non far salire le preoccupazione tra un’opinione pubblica fino ad ora quasi totalmente filo-nucleare, per la sicurezza delle centrali nucleari cinesi, nel Paese che ne sta costruendo di più al mondo.

Il governo della regione autonoma del Guanxi Zhuang ha organizzatoi un incontro a Fangchenggang, il capoluogo, per dire che le installazioni atomiche sono sicure. I governanti cinesi sono terrorizzati perchè sull’onda di Fukushima potrebbe subire ritardi il progetto di costruire proprio sulla costa di Fangchenggang una mega-centrale nucleare con 6 reattori. Un responsabile del governo, ripreso dall’agenzia ufficiale Xinhua, ha detto che «Diverse voci si stanno diffondendo in Cina dopo l’incidente alla centrale di Fukushima» e ha sottolineato «Il bisogno di fornire all’opinione pubbolica delle informazioni basate scientificamente al riguardo».

Peccato che le uniche informazioni scientifiche al riguardo possibili in Cina siano quelle filo-nucleari, infatti a Fangchenggang, sono apparsi manifesti che spiegano che la futura centrale cinese non rischia di essere colpita da un terremoto o da uno tsunami. Attualmente in Cina ci sono 13 centrali nucleari operative (alcune vecchissime e che hanno subito danni da terremoti) e 28 in costruzione e il governo ha confermato che continuerà la sua politica atomica.

Il premier cinese Wen Jiabao ieri ha telefonato al primo ministro giapponese Naoto Kan per esprimergli tutta «L’inquietudine del governo e del popolo cinese di fronte allo sversamento da parte del Giappone dell’acqua contaminate dal nucleare nel Pacifico», chiedendo al governo di Tokyo «Di fare molta attenzione agli effetti che questo potrebbe avere sull’oceano e sui Paesi vicini». Poi ha chiesto al Giappone di «Rispettare strettamente il diritto internazionale collegato a questa situazione, a prendere delle misure preventive ed efficaci e ad informare rapidamente e precisamente la Cin»».

Kan ha ringraziato Wen per aver inviato subito una squadra di soccorso e si è scusato per l’incidente nucleare, promettendo che «Il Giappone informerà rapidamente ed esattamente la comunità internazionale, compresa la Cina, farà in modo che la trasparenza prevalga, indagherà sulle ragioni dell’incidente e contribuirà alla cooperazione mondiale oper la sicurezza nucleare». Il premier giapponese ha aggiunto che «Al Giappone piacerebbe collaborare con la Cina per rafforzare la comunicazione e la cooperazione tra i due Paesi sulla prevenzione delle catastrofi e i soccorsi, la sicurezza nucleare e l’energia pulita».

L’altro vicino di oltre mare del Giappone, la nucleare Corea del sud, ha rilevato tracce di particelle radioattive in 40 campioni di prodotti agricoli. Secondo il ministero dell’alimentazione, agricoltura, pesca e foreste di Seoul, «Delle tracce di iodio e di cesio radioattive sono state rilevate in tre tipi di prodotti alimentari: la lattuga coltivata nell’isola meridionale di Jeju, gli spinaci di Tongyeong e di Namhae, sulla costa sud-est».

I livelli non sarebbero preoccupanti per la salute umana e nessun tipo di radiazione è stata trovata nel latte crudo nell’isola di Jeju e nei 23 campioni di frutti di mare controllati nel Paese. Il ministero si è comunque impegnato ad aumentare i controlli di fronte alla crescente preoccupazione dei sudcoreani per quel che sta accadendo nel vicino Giappone.

 

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Le due vite di Elsa

Sono emozionato, finalmente avremo il terzo nato…. me lo sono già prenotato
e non vedo l’ora di leggere la tua nuova creatura. Mi sono riletto La sorella e Dumas, sempre
due romanzi emozionanti pieni di fascino e musica. Attendo emozionato come la prima volta che ti ho letto. a presto cF

 

Elsa non si è mai sentita parte della sua famiglia. Forse perché è una ragazza difficile, fragile; almeno questo è ciò che le hanno sempre detto. Troppo timida e debole di nervi rispetto a loro, gli eredi risoluti e arroganti di una delle famiglie più in vista della Roma fascista. Fino ai vent’anni Elsa ha seguito docilmente il volere del padre e della zia, facendo sempre ciò che ci si aspettava da lei, anche quando si trattava di esporsi alla derisione e allo scherno, salendo sul palco di un teatro per interpretare il ruolo di Anita Garibaldi in un’orribile pièce voluta dal regime. Tuttavia, proprio grazie al teatro e, soprattutto, al personaggio di Anita, Elsa scopre una se stessa che non pensava esistesse. L’incontro con quella donna impavida, forte, bella, la cambia nel profondo. Anita è tutto ciò che lei non è mai stata, ma Elsa sente che tra loro c’è un legame. Ogni notte, la timida Elsa abbandona le proprie insicurezze per diventare Anita, l’eroina dei due mondi. Grazie a quei sogni si trasforma e comincia a fare cose che non aveva mai fatto prima: fugge di casa, cammina scalza per le strade di Roma e grida tutto il dolore che ha racchiuso in sé per troppo tempo. Per la sua famiglia, però, questo non è accettabile. La ragazza deve essere allontanata, perché le sue non sono più stramberie, è pazza, e potrebbe rovinarli. Nell’ospedale svizzero in cui viene rinchiusa, Elsa scopre le sbarre, il torpore malsano dei medicinali e l’assenza di libertà, ma riesce anche, grazie all’aiuto di un giovane medico, a comprendere i motivi della propria sofferenza e a liberarsi di una famiglia che l’ha sempre oppressa. Scoprendo forse anche quell’amore che da sempre le è stato negato.

 

PREZZO DI LISTINO:
€ 18,00

EditorePiemme
Data uscita 05/2011
Pagine 336, brossura Lingua Italiano
EAN 9788856612370

 

 

Autore: Morgan Palmas

Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinata alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.

Se parliamo di scrittura letteraria e pubblicata, alla bella età di quarant’anni! Prima avevo scritto sceneggiature e articoli su riviste, soprattutto di teatro. L’idea di scrivere romanzi mi aleggiava nella mente, ma mi mancava il coraggio di cimentarmi. La spinta definitiva me l’ha data, più che il caso, la disperazione. Avevo provato per anni a promuovere un progetto cinematografico basato sulla vita della sorella di Wolfgang Amadeus Mozart e nonostante il mio soggetto avesse vinto un premio europeo, le cose arrivavano sempre a un passo dal quagliare e poi andava tutto a monte. Allora ho deciso di elaborare un romanzo sull’argomento, con il seguente spirito: se anche questa iniziativa non va in porto, vuol dire che non era destino; io ho fatto tutto quel che potevo. Per fortuna le cose sono andate bene e il libro è stato pubblicato e tradotto in varie lingue. Già mentre lo elaboravo, d’altra parte, progettavo di proseguire su questa strada, scrivendo romanzi le cui protagoniste si trovano a fronteggiare – e superare – grandi avversità.

Se consideriamo come estremi l’istinto creativo e la razionalità consapevole, lei collocherebbe il suo modo di produrre scrittura a quale distanza dai due?

Per quanto mi riguarda, le due componenti sono intrecciate e difficilmente separabili. La prima intuizione attiene senz’altro alla sfera emotiva; a volte si tratta di un’immagine, a volte di una possibile dinamica relazionale, a volte di un argomento che mi sembra importante. Poi, nel momento della strutturazione della storia e dell’identificazione dei temi centrali, subentra un atto di tipo più logico, che identifico nella ricerca di una relazione causa-effetto tra gli eventi. E ancora, quando si tratta di scrivere le pagine immagino si debba soprattutto lasciarsi andare, per poi rileggere, limare, consapevolizzare. In generale non credo molto nella dicotomia tra sentimento e ragione; penso che la vita sia un continuo lavoro di gestione di spinte di diversa provenienza. Non so se sono sempre in grado di identificare quali provengano dalla sfera emotiva e quali dalla sfera intellettuale; nella maggior parte dei casi si tratta di un misto.

Moravia, cascasse il mondo, era solito scrivere tutte le mattine, come descriverebbe invece il suo stile? Ha un metodo rigido da rispettare o attende nel caos della vita un’ispirazione? Ce ne parli.

Per ottenere un minimo di risultato un qualsivoglia metodo è indispensabile. Moravia era un grandissimo scrittore e anche per questo viveva di letteratura; poteva quindi dedicare un’ampia parte della sua giornata, sempre la stessa, alla scrittura. Naturalmente per la mia piccola persona, nonché per la maggior parte degli scrittori che conosco, non è così. Bisogna svolgere un altro lavoro per vivere; magari attinente, o magari completamente diverso. Di conseguenza gli spazi per scrivere sono circoscritti a un periodo sabbatico, o di vacanza, o a un momento specifico che si riesce a ritagliarsi. Per quanto mi riguarda, io passo più tempo a riflettere su cosa scrivere che non a scrivere. Posso impiegare anche un paio d’anni, a spizzichi e bocconi, a fare ricerche di tipo storico ma soprattutto a interrogarmi sull’evoluzione psicologica dei miei personaggi, finché non ho un quadro chiaro. Quindi arriva il tempo della scrittura – normalmente nei mesi estivi – e in quel periodo è una “full immersion” di 8, 9, anche 10 ore al giorno…

Di che cosa non può fare a meno mentre si accinge alla scrittura? Ha qualche curiosità o aneddoto da raccontarci a riguardo?

Fino ad oggi non sono riuscita a fare a meno dell’isolamento. Nei periodi intensi di scrittura mi sono sempre chiusa in casa, con il telefono staccato e la connessione Internet perennemente spenta. Non volevo vedere né sentire nessuno. Adesso però sto cominciando a pensare che vi fosse qualcosa di autopunitivo in questo modo di procedere e che, nell’inseguire il desiderio di scrivere per vivere, stessi in realtà smettendo di vivere per scrivere. Quindi cerco un minor rigore e un’attitudine che non mi impedisca del tutto il contatto con il mondo. Per il resto, so che alcuni autori amano scrivere ascoltando musica; per me la musica rappresenta invece una distrazione, nel senso che rischio di perdermi tra le note e dimenticare l’esistenza delle parole. A meno che quel che sto scrivendo non riguardi uno specifico brano musicale; a meno che, in sostanza, io non stia cercando di trasferire l’esperienza della musica sulla pagina scritta. In quel caso programmo la ripetizione continuata del brano musicale sullo stereo, mi siedo al pianoforte e suono qualche nota, poi torno al computer e butto giù a ruota libera le immagini visive ed emotive che mi appaiono davanti agli occhi… e spesso mi sciolgo in lacrime.

Wilde si inchinò di fronte alla tomba di Keats a Roma, Marinetti desiderava “sputare” sull’altare dell’arte, qual è il suo rapporto con i grandi scrittori del passato? È cambiata nel tempo tale relazione?

Più che con Marinetti, io sono con Oscar Wilde – un grandissimo ingegno che avrebbe potuto lasciarci molte altre splendide opere e che invece abbiamo perso precocemente per l’ipocrisia e la stupidità degli umani. Proprio di recente ho visitato il cimitero acattolico di Roma dove riposa John Keats e, se non mi sono inchinata davanti alla sua tomba, mi sono comunque profondamente commossa. Ho immaginato che il suo bruciante spirito poetico aleggiasse ancora in quel luogo – e come potrebbe non essere così, visto che la sua lapide riporta soltanto le parole “Qui giace uno il cui nome fu scritto nell’acqua”? I grandi artisti del passato sono numi tutelari, geni che continuano a proteggerci, figure fondamentali di riferimento senza le quali la vita di ognuno di noi, oggi, non sarebbe ugualmente ricca.

L’avvento delle nuove tecnologie ha mutato i vecchi schemi di confronto fra centro e periferia, nonostante ciò esistono ancora luoghi italiani dove la letteratura e gli scrittori si concentrano? Un tempo c’erano Firenze o Venezia, Roma o Torino, qual è la sua idea in merito?

Le grosse case editrici sono tutte a Milano, mentre a Roma negli ultimi anni sono sorte diverse realtà molto interessanti… gli scrittori, a quanto ne so, abitano un po’ dappertutto. E ogni tanto si incontrano in qualche fiera o festival, ma generalmente non mi sembra che facciano troppo corpo tra di loro. Quando il mio primo romanzo è stato pubblicato negli Stati Uniti sono entrata improvvisamente a far parte di un club, il che mi ha lasciata stupefatta: il club delle autrici di romanzi storici che parlano di donne. Una scrittrice di bestseller (Michelle Moran) ha un blog nel quale ospita interviste ad autrici, e mi ha intervistata. Un’altra scrittrice (Susanne Dunlap) mi ha intervistata per una rivista; ci siamo incontrate, quando sono andata a New York, e lei mi ha dato una grossa mano per una ricerca. Gli scrittori americani usano Facebook per mantenere i contatti tra di loro e sostenersi a vicenda; noi per farci pubblicità. Non è curioso?

Scrivere le ha migliorato o peggiorato il percorso di vita? In altre parole, crede che la letteratura le abbia fornito strumenti migliori per portare in atto i suoi desideri?

Scrivere per me è anche uno strumento per fare il punto su me stessa. Mi sono resa conto, talvolta a posteriori, che l’evoluzione psicologica delle mie protagoniste aveva molto a che fare con la mia personale evoluzione. Alcuni anni fa, in un periodo nel quale ero piuttosto depressa, vidi un filmetto del quale non ricordo neppure il titolo. Non c’erano grandi attori, registi o sceneggiatori; era un film semplice, che raccontava in modo onesto la storia di un personaggio che aveva un problema simile al mio. Mi identificai nel protagonista e alla fine della visione mi sentii confortata. E allora capii non solo che volevo scrivere, ma anche perché volevo farlo: per creare, nel mio piccolo, storie nelle quali altre persone potessero rispecchiarsi. Per ottenere questo risultato, e cioè condividere efficacemente emozioni e pensieri, è inevitabile interrogarsi su di sé. Solo in questo modo si può arrivare a toccare quella parte profonda che ci accomuna tutti.

La ringrazio e buona scrittura.

Grazie a lei per le belle domande!

Rita Charbonnier è nata a Vicenza nel 1966. Il suo primo romanzo, “La sorella di Mozart” (Corbaccio, 2006), è stato tradotto in inglese, francese, tedesco, spagnolo e olandese e pubblicato in 12 nazioni, tra le quali gli USA. Il secondo, “La strana giornata di Alexandre Dumas”, è uscito nell’aprile 2009 per i tipi Piemme. Il suo saggio “Donne, romanzi, fantasie. Divulgare la musica di Mozart attraverso un romanzo” è stato pubblicato all’interno del volume “Perti, Martini e Mozart” curato dalla R. Accademia Filarmonica di Bologna (Pàtron Editore, 2008).
Diplomata nel 1988 presso la Scuola di Teatro dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, giornalista pubblicista dal 1998, ha frequentato il Corso di formazione e perfezionamento per sceneggiatori della RAI. Ha svolto un’intensa attività di attrice e cantante in teatro per poi dedicarsi prevalentemente alla scrittura.

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LETTERA

OPERARSI O NON OPERARSI?

Ciao Valdo, alla compagna di un mio amico hanno diagnosticato la malattia di Paget al seno.

Entro questo mese deve decidere se farsi operare oppure seguire un’altra terapia. Aspetto una tua riflessione. E Scaffidi quali consigli proporrebbe? LB da Parma

 

*****

RISPOSTA

RIFLESSIONI PERSONALI SULL’ARGOMENTO

Ciao Luigi, non sono in concorrenza con Scaffidi ma al contrario in ottimo rapporto di amicizia e collaborazione. Se lo vuoi contattare, il suo tel è 035-340208 o 338-9222610.

Avevi chiesto la mail del dr Riccardo Giuliana, che è raggiungibile al r.giuliana@me.com.

Mi hai però sollecitato ad esprimere delle riflessioni personali e non mi sottraggo.

Ti allego pure le tesine sull’argomento specifico, che ho scritto negli ultimi due anni, incluso “Il calvario femminile del nodulo al seno”, dell’1/1/11, il cui titolo rende fin troppo bene l’idea su cosa stiamo parlando.

 

UNA CAMPAGNA TERRORISTICA SENZA PRECEDENTI

 

Gli ingrossamenti tumorali e simil-tumorali al seno sono molto diffusi.

Trentamila casi anno all’incirca in Inghilterra, con costante crescita annua. Stessa cosa grossomodo in Italia

Ma almeno il 90% dei casi è di tipo benigno, per cui sarebbero risolvibili senza alcuna operazione.

Le raccomandazioni sanitarie di farsi visitare su basi mensili, di farsi prelevare e analizzare dei tessuti (biopsie), e di curarsi prontamente (asportazioni parziali o totali), fanno parte di una campagna mondiale tesa a terrorizzare la donna, rendendola insicura, vulnerabile e medico-dipendente.

In tali campagne non si spende una parola per dire che le diete alto-grasse, alto-proteiche e basso-carboniche, alto-sodiche e basso-potassiche, simili alla Zona, alla Atkins e alla stessa Mediterranea, sono le prime responsabili di tutti i carcinomi al seno, Paget e non-Paget.

UN SITO TUTT’ALTRO CHE RILASSANTE

 

Le notizie più curiose che ho raccolto stanno su un sito che si chiama paradossalmente RILASSIAMOCI FORUM, e che ha per simbolo il buon Paperino che sonnecchia placido su un’amaca.

Solo che, anziché rilassare, il buontempone o il sarcastico autore del pezzo che si firma Nuvola, parte a spron battuto con una grinta terroristica mai vista, perché, dice, è nato un nuovo tipo di tumore al seno, chiaramente di tipo maligno.

Cito questo fatto perché rappresenta al pari di uno specchio, il modo medico di presentare le cose.

 

UN TAM-TAM INDIRIZZATO ALLE DONNE DEL MONDO INTERO

 

“Trasmettete questo messaggio a tutte le donne che conoscete. A vostra madre, alle vostre figlie, alle sorelle, alle zie, alle amiche. Mettetele tutte sull’allerta!”.

E racconta per filo e per segno la storia di una donna che, dopo essersi fatta curare con antibiotici un’eruzione cutanea al seno (mammografia iniziale negativa), continua a star male e, a una seconda mammografia, seguita da biopsia, scopre che quella sua tumefazione nascondeva un tumore molto maligno, denominato malattia di Paget.

 

UNA STORIA FUNEREA MA ALQUANTO ISTRUTTIVA

 

La stessa donna, dopo un ciclo di chemioterapia per ridurre la grandezza del tumore, subisce una mastectomia (asportazione completa del seno) seguita da chemioterapia e radioterapia.

Nel giro di 9 mesi di trattamento, il tumore sparisce (trionfalismo sanitario).

Nell’anno successivo la donna vive ogni suo giorno al massimo (capirai che massimo, con un seno in meno). Ma il tumore riappare in zona fegato. Subisce 4 trattamenti e poi decide di non sottoporsi ad ulteriori chemio che le rendono la vita impossibile. Gode di altri 5 mesi, con uso di morfina per attenuare i dolori, e poi se ne va all’altro mondo con tanto di onoranze.

 

UN TESTAMENTO IN PERFETTA LINEA CON LE POLITICHE SANITARIE

 

Come non bastasse, lascia di suo pugno un messaggio-testamento e chiede che sia trasmesso all’universo femminile.

“Donne, fate molta attenzione se notate qualcosa di anormale ai vostri seni. Insistete per ottenere un trattamento rapido. La malattia di Paget colpisce il capezzolo. Si tratta di una forma rara di tumore del seno che appare all’esterno della mammella, fra il capezzolo e l’areola. Appare come un’eruzione cutanea e si trasforma in una lesione che dà luogo a una crosta, con del prurito e del dolore, ma niente di più. Sintomi quasi insignificanti tipo rossore persistente, sensazione di forte calore, trasudazione.

Ho subìto megadosi di chemio, 28 trattamenti di radioterapia, nonché cure a base di tamoxifene. Se il mio tumore al seno fosse stato diagnosticato più velocemente, forse non si sarebbe propagato”.

 

UN RACCAPRICCIANTE INNO ALLA MENOMAZIONE

 

Perché riportare questa storia? Mica vorrò pure io creare panico e insano terrorismo medico?

Mica vorrò contestare l’ultima volontà di una poveretta che ha subito tutte quelle torture per poi finire nel peggiore dei modi, con la morfina? Può essere benissimo che il messaggio sia autentico.

La descrizione del suo male è precisa, dettagliata, attendibile. La signora scomparsa non parlava però certamente con la sua testa e la sua lingua, ma piuttosto con la testa dei medici che le stavano appresso, soprattutto nelle sue considerazioni terapeutiche.

Mai pensato o sentito in vita sua che, oltre alla chirurgia medica, esistono pure l’igienismo e le cure naturali, tanto per dirne una. Non una parola sull’alimentazione e sugli stili di vita, ma solo un raccapricciante invito a giocare d’anticipo, a farsi menomare agli albori del male.

 

DEFINIZIONE TECNICA DELLA MALATTIA AL SENO DI PAGET

 

Lasciamo stare questa tristissima vicenda e veniamo a noi.

L’inglese James Paget (1814-1899) è considerato assieme a Rudolf Virchow come uno dei fondatori della patologia medica. Viene ricordato per le sue ricerche oncologiche sul cancro alla mammella

(o meglio al capezzolo), definito anche malattia di Paget.

L’alterazione consiste in un tumore duttale infiltrante che si sviluppa dalle principali strutture duttali (dotti galattofori), per infiltrarsi e crescere poi progressivamente sotto la cute del capezzolo e dell’areola, mentre il tessuto mammario circostante è caratterizzato da edema ed iperemia.

Spesso è presente un’essudazione linfatica o purulenta, con fuoriuscita di siero ematico dal capezzolo.

La lesione è clinicamente simile a un eczema del complesso areola-capezzolo, oppure a un’ulcera crostosa e desquamante. Sembra un’eruzione cutanea, ma in realtà si tratta di una forma tumorale rara ed insidiosa. Cause della malattia? Sconosciute, idiopatiche, forse iatrogene, dicono i medici.

 

OPERARSI SIGNIFICA FARMACI PRIMA, DURANTE E DOPO L’OPERAZIONE. OPERARSI E’ SPESSO PROFANAZIONE DEL CORPO, NONCHE’ FALLIMENTO DELLA MEDICINA.

 

Quale messaggio posso dare, da istruttore igienista, a una giovane donna che si trova di fronte al bivio tra operazione e non operazione, tra cure mediche o soluzioni di tipo igienistico?

Un uomo non può facilmente calarsi nei panni di una donna.

Ma se fossi io non mi operei nel modo più assoluto. Gli interventi chirurgici hanno senso esclusivamente nelle gravi emergenze.

Direi questo anche se fossi a digiuno di cultura igienistica. Già soltanto la lettura della storia iniziale, firmata Nuvola, basterebbe a rendermi refrattario a qualsiasi soluzione chirurgica.

 

L’ENORME VANTAGGIO DEI METODI NATURALI

 

“Il cancro (se poi di vero cancro si tratta), in qualunque parte del corpo faccia la sua apparizione, è molto difficile da trattare. Il successo dipende largamente dal paziente. Non esistono soluzioni magiche e nemmeno trattamenti infallibili o privi di gravi conseguenze collaterali. Si sa soltanto che i metodi naturali, in termini di risultati, sono di gran lunga superiori agli interventi asportativi, con relative terapie farmacologiche e chemio-radiologiche. Il loro enorme vantaggio sta nel fatto che non causano effetti collaterali”.

Questo è l’autorevole parere di Stan Malstrom, medico statunitense autore di un famoso best-seller dal titolo “Own you own body” (Possiedi il tuo corpo).

 

IMPORTANZA FONDAMENTALE DEL CRUDISMO NELLE CURE ANTI-TUMORALI

 

Quanto ai rimedi, Malstrom, in perfetta linea con l’oncologo Max Gerson, e col celebre zurighese Max Bircher-Benner (medico personale degli zar di Russia), propone una dieta drasticamente crudista, che parte con meloni o succo d’uva a colazione, e che dà spazio a tutte le verdure crude possibili da sistemare come primo piatto di esordio tra pranzo e cena, inserendo generose quantità di frutta a metà mattina e metà pomeriggio, alternabili con centrifugati di carote, sedani, ananas e altre combinazioni del genere (con tuberi misti a mele, ananas e papaia, i soli frutti a non fermentare velocemente).

LE OPERAZIONI AL SENO NON SONO UNA PASSEGGIATA

 

Le opinioni mie personali stanno soprattutto in due tesine come “Zona Tumore e Zona Cancro” (18/1/09), e “Lipotoxemia ed Emoviscosità, ovvero Cancro”, del 19/1/10. Ma non esito a ribadire qui di seguito le posizioni e le preziose esperienze di Graham, Trall, Tilden e Shelton, sintetizzando un testo classico dal titolo “Tumori e Cancri – Loro sparizione naturale per autolisi”.

Le operazioni al seno non sono affatto semplici e prive di rischi, come la medicina chirurgica vuole far credere. Comportano frequentemente conseguenze gravissime. Spesso i tumori sono recidivi. Se un seno viene asportato, compare un tumore anche nell’altro. Il dolore provocato da queste menomazioni è così intenso che le pazienti diventano ben presto schiave dei narcotici, alla ricerca di un minimo sollievo.

 

NON MANCANO LE MENZOGNE SISTEMATICHE SULLE RECIDIVE

 

I chirurghi non pensano mai alle cause dei tumori. Li trattano come fossero idiopatici, cioè esistenti di per sé, senza matrici, senza precursori e senza storia evolutiva. Non migliaia, ma decine e centinia di migliaia sono i seni che vengono asportati ogni anno a causa di semplici croste, poiché i medici sono ossessionati e vedono il cancro dappertutto, anche dove non esiste. Si asporta un seno incrostato e, dopo qualche mese, si incrosta pure l’altro. Il medico assicura la paziente che il trattamento chemio-radioterapico impedirà una recidiva, ma egli sa bene che si tratta di una illusione, o meglio di una farsa.

 

PROPAGANDA E INFORMAZIONE SONO COSE MOLTO DIVERSE

 

La propaganda medico-chirurgia fa credere diverse cose che non sono affatto vere:

 

1)    Fa credere che basti avere una ghiandola linfatica infiammata (al seno o anche altrove) per parlare

di tumore o di cancro (per cui la paziente non ha più pace finchè non si rimuove la ghiandola stessa, mentre il più delle volte l’infiammazione non è tumorale e non serve operare).

2)    Fa credere che, rimuovendo in parte o in toto una mammella, si risolva la crisi e tutto finisca lì, mentre dopo pochi mesi appaiono le recidive sulla parte operata, sull’altro seno o altrove.

3)    Fa credere che l’operazione serva a far stare meglio una persona che soffriva magari di una innocente ciste o di un tumore difensivo e disgregabile, mentre ogni operazione si trasforma in una autentica batosta psicologica, fisica ed emotiva, in una mazzata per la donna e per la stessa famiglia.

4)    Fa credere che l’operazione serva a risolvere e sradicare un eventuale carcinoma, potenzialmente o effettivamente canceroso e maligno, mentre se le cose stanno davvero così (spesso i patologi sbagliano), l’operazione non può che affrettare la morte della paziente (le statistiche americane sul cancro in generale provano che gli operati maschi-femmine sopravvivono in media 3 anni, mentre i non operati durano 11 anni).

 

VIVERE NELL’ANSIA E NEL TIMORE DELLA MALATTIA SIGNIFICA AMMALARSI

 

La realtà è che, contrariamente a quanto si predica, si insegna e si pratica in medicina, i gonfiori, le cisti e i tumori, spariscono il più delle volte senza bisogno di mammografie e di cure mediche.

Sbagliatissimo dunque vivere nell’ansia e nel terrore. Il gonfiore e l’incrostazione a una delle ghiandole o ai canali del seno di una madre che allatta, il gonfiore e l’incrostazione che possono apparire durante il ciclo di una donna giovane e sessualmente attiva, ed anche il gonfiore e l’incrostazione riguardanti una donna meno pimpante, vanno tutti affrontati in piena serenità, e non certo in stato d’ansia, di allarme e di allerta, visto che i traumi emotivi sono essi stessi fattori causativi di neoplasie.

IMPARIAMO A DETOSSIFICARCI E A VIVERE IN ARMONIA CON LA NATURA E COL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO

 

Il gonfiore ed il dolore alle mammelle vanno e vengono ad ogni mestruo e, a seconda del grado individuale di tossiemia e di sensibilità personale al tatto, si va da un dolore leggero a un dolore acuto.

Ma spariscono anche con facilità. Non esistono donne cancerogene e donne sane.

Esistono donne che si ammalano per causa del loro sistema immunitario indebolito, e donne che auto-guariscono in forza del loro sistema immunitario efficiente.

 

SANGUE LIPOTOSSICO E DISBIOSI INTESTINALE CAUSE PRIME DEI GONFIORI AL SENO

 

Più che parlare di malattia di Paget, in riferimento a un modello tipico e standard di patologia, sarebbe appropriato parlare di gravi squilibri metabolici che non richiedono altra cura urgente se non quella di una modifica radicale degli stili di vita, se non quella di un’alimentazione sobria e corretta.

Più che parlare terroristicamente di malattia di Paget, pensiamo a una drastica soppressione di sali ed integratori, di chewing-gum e sigarette, di gelati commerciali e cocktail, di the e caffè, di cole e alcolici.

Più che parlare di Paget impostiamo un regime esistenziale meno stressante, basato sulla respirazione, sull’entusiasmo, sulla vitalità, sul movimento fisico ed aerobico.

La pronta e drastica correzione del modo di vivere significherà una chiusura inesorabile del rubinetto veleni, e porrà fine alla grave tossiemia in corso (avvelenamento del sangue) e alla grave disbiosi (intossicazione dell’intestino), che sono le prime cause provocatrici dei gonfiori al seno e ai capezzoli.

 

MANCANDO LA CULTURA IGIENISTICA, LA GENTE NON SA PIU’ COME DIFENDERSI

 

Occorre dire tuttavia che i medici hanno parzialmente ragione nel loro scetticismo, nel pensare che l’auto-guarigione sia una chimera, e che chi non fa alcuna cura finisca pure male.

Hanno ragione perché troppo spesso la gente è diseducata e disorientata, e non sa prendere cura di sé.

In questa nostra società della sopraffazione e dell’imbroglio, retta dalle multinazionali della carne e del latte, dai colossi dell’alimento morto e delle bevande in lattine, dai giganti della chemo-farmaceutica, non c’è spazio per una cultura scomoda e ingombrante come quella igienistica. La cultura medica è invece difesa a spada tratta, essendo essa collusa da decenni con Big Pharma e il potere.

 

ECCESSO DI CLORO E DI SODIO, E PENURIA DI POTASSIO E DI MAGNESIO ORGANICATI

 

Troppo amore per il prosciutto e il grana, il dolce ed il salato, i manicaretti e i latticini, le mentine e le liquirizie, le bollicine e le cole, i the ed i caffè, gli alcolici e i digestivi.

Troppo sodio e troppo cloro nelle nostre diete che contengono sovrabbondanti cloruri di sodio (sale da cucina, inorganico), cloruri di magnesio e di potassio (integratori inorganici), con un contenuto sodico-inorganico quadruplicato rispetto a 50 anni fa, e con un pericoloso accorciamento della quota di potassio-organicato, di magnesio organicato e di boro organicato (frutta e verdura crude).

 

EQUILIBRIO IDRICO ED EQUILIBRIO MINERALE

 

La presenza del potassio è fondamentale nel regolare il contenuto sodico e l’equilibrio dei minerali nelle cellule, nel sangue e nelle urine, nel frenare l’ipertensione, nella stitichezza, nei crampi e nei dolori muscolari, nel vomito e nella diarrea, nelle allergie, nel diabete, nelle nefriti, nelle tiroiditi, nelle malattie autoimmuni, nei carcinomi al seno Paget e non-Paget.

Il potassio organicato stimola la biosintesi dell’aldosterone e delle secrezioni surrenali, aumenta la diuresi eliminando il sodio in eccesso, regola l’equilibrio idrico e combatte la ritenzione.

Il boro-organicato è importante per la salute riproduttiva. Il magnesio è basilare nei processi metabolici.

 

I GROSSI LIMITI DELLE STAMPELLE CHIMICHE

 

Il consumo di farmaci prescritti e da banco, di aspirine e lassativi, di cortisoni e steroidi, di statine e tachipirine, di antiacidi e di antidepressivi, di antibiotici e vaccini, rappresenta un attacco micidiale alla già ridotta presenza di potassio.

I medici sono venuti a conoscenza di questa cosa e cecano di risolverla col metodo delle stampelle chimiche, prescrivendo regolarmente il cloruro di potassio e il cloruro di magnesio.

Trattasi ovvamente di integratori inorganici che nel breve periodo fungono da acceleratori cardiaci illudendo di risolvere il problema, ma nel lungo periodo falliscono.

I cloruri citati sono sempre e solo sali inorganici e quindi armi a doppio taglio, sono cioè veleni che causano dispepsia, bruciori gastrici, pirosi, ulcera gastrica intestinale, ipertensione, nefrite e crisi cardiovascolare.

 

LA NON-CURA DEVE ESSERE ACCOMPAGNATA DA RIGOROSE SCELTE IGIENISTICHE

 

E’ giusto dunque dubitare sulla non-cura come fanno i medici? In parte sì.

Se le abitudini quotidiane della paziente, quelle che stanno causando gonfiori e incrostazioni al seno, non vengono rapidamente corrette, e se non si provvede anche a una drastica detossificazione del sangue e del colon (digiuno ad acqua e riposo totale, seguito da intermezzo totalmente crudista, e da dieta vegana e marcatamente crudista), la situazione peggiorerà anche stando al largo dalla sala operatoria.

Se l’indurimento e gli altri fenomeni anormali al seno non scompaiono dopo la detossificazione ciclica mestruale, ma tendono piuttosto ad aumentare e a diventare sempre più dolorosi al tatto, i medici lo chiamano cancro senza tante storie, e ne consigliano l’ablazione immediata.

 

SI FACCIA FORZA. LEI HA UN CARCINOMA DA TOGLIERE!

 

Dire a una donna che ha un cancro, poco importa se con modi freddi e brutali, o con giri diplomatici di parole, significa prendere un martello e colpirla sul cranio, significa gettarla in un baratro di paura, di angoscia e di sconforto. Significa annientarla psicologicamente, trasformarla in una persona sbandata e disperata. Solo le donne che hanno subito queste menomazioni, restando in vita solo grazie alla loro forte scorza, sono in grado di esprimere quello che hanno provato.

Già dire a una donna che ha un cancro, un carcinoma, un tumore potenzialmente maligno ed inguaribile, significa portarla all’autodistruzione e a una fine accelerata.

 

LE GHIANDOLE ESISTONO PER INFIAMMARSI E DISINFIAMMARSI

 

Torniamo però al comune e banale caso di una donna con una ghiandola mammaria infiammata, e magari in lista di attesa per farsi massacrare il seno, ovvero il simbolo della sua femminilità.

Nessun chirurgo al mondo si pone mai una domanda tanto semplice quanto fondamentale: “Perché mai ha una ghiandola infiammata?” Il fatto che per anni la paziente abbia consumato cibi proteici (proteine nobili solo di nome), e abbia pure mangiato al di là delle proprie capacità digestive ed assimilative, e che sia rimasta cronicamente avvelenata da tali abusi e da tali eccessi, non è di alcun interesse professionale per i chirurghi.

 

I CHIRURGHI DEVONO FARE IL LORO LAVORO

 

Il fatto che ad ogni mestruo i seni fossero dolenti al tatto, e che tale stato sia diventato cronico per incuria alimentare, è totalmente estraneo al loro pensiero.

I cerusichi hanno in mano un reperto del patologo e ciò che vedono è solo una tumefazione sospetta da asportare. La loro responsabilità è quella di aprire, recidere, rimuovere e ricucire, cose che sanno fare alla perfezione. Eppure i sintomi rivelatori non mancano.

 

VIETATO FAR DIGIUNARE LE DONNE, SAREBBE UN ATTENTATO ANTISANITARIO

 

Questa donna è così colma di detriti accumulati che dal suo alito, e da suoi prodotti di escrezione, emana un gran fetore. Ma i medici normalmente fumano e bevono caffè, per cui non sniffano come facevano i bravi medici condotti dei tempi andati.

In pratica, se si facesse digiunare tale donna fino alla sparizione totale di tale olezzo, anche la sua infiammazione ghiandolare e le sue incrostazioni sparirebbero, e non vi sarebbe bisogno di tagliare alcunché.

C’è un però. Se un medico ospedaliero si azzardasse ad agire in questo modo, l’ospedale lo licenzierebbe in tronco, per comportamento scorretto e anti-aziendale.

Un chirurgo esiste in funzione del taglio e della sutura. Punto e basta.

 

FINCHE’ C’E’ SANGUE CIRCOLANTE C’E’ SPERANZA

 

John Tilden, uno dei classici dell’igienismo, scrive che “Se il tumore non raggiunge lo stato di indurimento che impedisce alla circolazione del sangue di ripulire il suo centro, significa che quel tumore è disgregabile ed auto-guaribile”. Dunque, se il tumore non rimane isolato dal circuito sanguigno e non è avvenuta ancora in esso una decomposizione sistematica, la salvezza è vicina, a condizione che la paziente si detossifichi immediatamente e cambi del tutto i suoi stili di vita.

 

LA DISPERAZIONE DELLA CACHESSIA E DELLA METASTASI

 

Quando invece il centro del tumore rimane privo di liquido metabolico (del sangue che alimenta e ripulisce) entra in fase di decomposizione strutturale. A quel punto il passaggio del materiale purulento nel resto dell’organismo produce una rapida cachessia. La cachessia è disperazione.

Quando una qualsiasi malattia raggiunge questo stadio, non vi è purtroppo speranza.

Più tagli e più ricresce in diverse parti del corpo. Siamo in fase di metastasi generalizzata.

Il corpo non va mai contro se stesso. Manda segnali e spie rosse in abbondanza. La natura non è avara di avvertimenti. Se non sappiamo ascoltarli e interpretarli, se non vogliamo bene a noi stessi, la colpa è soltanto nostra.

 

LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI TUMORI AL SENO SCOMPAIONO DIGIUNANDO

 

Eppure la medicina ufficiale si ostina a non voler studiare le condizioni patologiche originarie, quelle che conducono alla formazione dei tumori e dei cancri. “Quando un cancro al seno scompare digiunando, in un lasso di tempo compreso tra 3 giorni e 2 settimane, e spesso l’ho visto accadere, vuol dire che non si trattava di cancro”, scrive Herbert Shelton.

Fatto sta che nella stragrande maggioranza dei casi, le pazienti vengono operate quando non servirebbe farlo. I decessi dovuti a operazioni inutili e sbagliate sono innumerevoli. Se si facesse una ricerca statistica accurata e indipendente ne salterebbero fuori delle belle.

SOVRALIMENTAZIONE PROTEICA E CANCRO

 

Il cancro non è una identità a sè, non è un corpo indipendente, ma un processo evolutivo che si sviluppa coerentemente all’interno dell’organismo.

La sovralimentazione proteica è un tipico precursore del cancro. Corrompere il proprio pH e il proprio disegno creativo significa mettersi sulla strada del cancro.

Le prove ce le offrono le statistiche. Ma anche gli animali ci aiutano a capire. Per molti animali vegani come scimmie, cavalli, asini, bovini e conigli, il cancro è un problema sconosciuto.

Gatti, cani, belve, aquile e condor, avidi consumatori di carne, sono invece tartassati regolarmente dal cancro.

 

INDEBOLIRE, IRRITARE, INFIAMMARE, ULCERARE SIGNIFICA TUMORIZZARE

 

La continua irritazione dei seni, delle ovaie, dell’utero, del rene, del fegato e di altri organi, a seguito di una tossiemia intensa e prolungata, è senza ombra di dubbio un fattore cancerogeno della massima importanza.

Ogni scelta di vita inadatta e tale da alterare emotivamente o biochimicamente lo stato di salute di un individuo, può contribuire all’insorgenza di un processo tumorale.

Il tumore è per i medici una malattia. Ma già questo li mette fuori strada.

Il tumore è piuttosto il traguardo di una corsa patologica la cui linea di partenza può risalire alla prima infanzia, se non oltre.

 

SERVE PREVENZIONE. SERVONO SCELTE IGIENISTICHE A 360 GRADI.

 

Fare ricorso a mezzi spicci, quali la chirurgia e la chemio-radioterapia, senza tener conto di tutti gli elementi che costellano la vita odierna e passata della paziente, non può risolvere il problema.

Nessun intervento dell’ultima ora potrà mai essere di utilità.

Più che rimedi e correttivi serve prevenzione.

La prevenzione è semplice e banale. Si tratta di fare scelte igienistiche a 360 gradi.

 

SOLO IL PIU’ STUPIDO DEI SOMARI PUO’ PENSARE CERTE COSE

 

Soltanto il più stupido dei somari può credere che una malattia sia guarita ed estinta quando si è asportato la parte terminale e visibile della malattia stessa.

Asportare un tumore non significa affatto asportare la causa del tumore.

Le cause del cancro non sono note ai medici di oggi più di quanto non lo fossero 50 o 500 anni fa.

Se poi c’è di mezzo l’aggravante di non voler capire le cause reali, si comprende come la medicina continui a brancolare nel buio.

 

DETOSSIFICARSI MEDIANTE LE FEBBRI E LE INFLUENZE, QUELLA E’ LA SALVEZZA

 

Ogni cattiva abitudine, mentale o fisica, riduce le riserve di energia nervosa, comportando il rallentamento della funzione eliminativa, e quindi l’accumulo patologico e la ritenzione di residui cellulari nell’organismo, con tossiemia, ovvero con acidificazione, viscosità e lipo-tossicità del sangue.

Quando tale tossiemia supera i limiti di tolleranza, si produce una crisi nell’organismo, una febbre o un’influenza. Lo stop fisico a quel punto è provvidenziale e serve a mobilitare tutte le energie corporali per eliminare l’eccesso di spazzatura.

Ma la gente, malconsigliata dalla medicina, combatte le malattie e non accetta la detossificazione.

LE DIGESTIONI DIFFICILI PRODUCONO SANGUE TOSSICO E INTESTINO STITICO

 

Si ha a questo punto un processo di ovvio indebolimento organico o di enervazione (processo 1).

Poiché le cause della tossiemia non vengono eliminate, le crisi si susseguono e da acute diventano croniche.

Subentra allora nell’organismo un processo di irritazione (processo 2). Irritazione su irritazione e i tessuti vanno in processo di infiammazione (processo 3), che dà luogo alla stragrande maggioranza delle malattie acute, alle cosiddette “iti” (gastrite, colite, appendicite, tonsillite, vasculite, otite, ecc).

 

DALLE INFIAMMAZIONI AL TUMORE

 

Continuando con le infiammazioni, prendendo inutilmente farmaci antinfiammatori anziché cambiare strada e stili di vita, si arriva per logica a una perforazione dei tessuti infiammati, ovvero a un processo di ulcerazione (processo 4). Il sistema immunitario a quel punto deve correre ai ripari e deve metterci delle toppe con un processo di indurimento (processo 5), dove più strati di pelle vanno a coprire lo strappo ulceroso.

Continuando la perversione e il surriscaldamento dei tessuti, intorno a quegli indurimenti epiteliali avviene un processo di tumefazione, una creazione tumorale capace di raccogliere l’eccesso di tossicità in arrivo (processo 5) e, dal tumore trascurato, il passo verso la cancerizzazione (processo 6) il passo può essere breve.

 

RESTRINGIMENTO DEI VASI SANGUIGNI

 

Il cancro è uno stato patologico caratterizzato anche dal restringimento graduale dei vasi sanguigni, fenomeno che può arrivare fino alla occlusione completa dei vasi stessi nella zona interessata, causando asfissia cellulare, cachessia e metastasi.

Un neoplasma che si metta a crescere sul seno, per degenerare nell’orrenda massa putrescente chiamata cancro ha, come si vede, un’origine molto banale chiamata digestioni difficili in serie e stato lipotossico del sangue.

Quando un tumore ha una capsula spessa e resistente, il suo contenuto tende a raggiungere una tale densità che i capillari e le piccole arterie finiscono per risultare completamente ostruiti.

Il tumore si trova a quel punto sempre più tagliato fuori dal circuito sanguigno e finisce per fallire come neoformazione riparativa, morendo di asfissia.

 

AVVELENAMENTO SETTICO DEL SANGUE

 

Il nucleo del tumore, non più nutrito e ripulito, smette di crescere ed entra in decomposizione, producendo pus. Questo comporta un avvelenamento settico del sangue, una setticemia cronica che dà luogo alla cachessia generalizzata.

Quando il processo appena descritto avviene in un qualsiasi tumore, si ha il diritto di chiamarlo cancro.

Ma la medicina definisce ormai cancro anche una semplice ed innocente verruca.

 

ASFISSIA CELLULARE

 

La trasformazione di un tumore innocente, benigno e reversibile, in un tumore maligno è avviata dunque dalla ostruzione del circuito sanguigno e dall’asfissia cellulare che ne consegue.

L’indurimento delle ghiandole linfatiche vicine al tumore costituisce il primo segno della sua evoluzione maligna.

“Che il cancro sia mortale e terminale non ha nulla di particolarmente strano e incomprensibile”, scrive Tilden. “Il cancro non è altro che sepsina,  ossia il prodotto mortalmente virulento della putrefazione dei tessuti, quello che si trova anche nelle ferite infette e nelle appendiciti mal curate.”

 

I MIRACOLI DEL DR MAX GERSON

 

E’ lecito dire in generale che, quando un tumore benigno è diventato maligno o canceroso, la guarigione è impossibile, anche se in certi casi estremi il dr Max Gerson è riuscito con dieta 100% fruttariana a recuperare dei cancerosi terminali.

Tutti i palliativi, tutti i farmaci, tutte le operazioni, le chemio e gli altri tipi di cure mediche imbastite intorno a questi pazienti, sono da considerarsi crudeli ed inumani, ovvero autentici casi di accanimento terapeutico.

 

TUTTO E’ CANCRO, TUTTO E’ SUSCETTIBILE DI DIVENTARE CANCRO

 

La tendenza della medicina moderna non è affatto di distinguere i tumori, ma piuttosto quella di appiattirli e di considerarli tutti maligni. E’ noto che l’America, battistrada mondiale delle tendenze sanitarie, non usa termini tipo tumefazioni, cisti, enfiagioni, ma chiama tutto col nome unificato di cancro, o con quello di neoformazioni suscettibili di trasformarsi in cancro.

Non si tratta di inezie terminologiche. Chiamare cancro qualsiasi cosa, significa semplicemente attribuirsi un alibi sanitario per asportare e distruggere i tumori sulla base di un semplice sospetto.

 

LA MENTALITA’ DI ERODE

 

La mentalità medica è quella di Erode. Non sapendo con sicurezza quali tumori siano maligni e quali no,

li distrugge tutti, nella speranza che tra di essi si trovi anche quel 5% di tumori davvero maligni.

Ed è per questo che esistono le campagne terroristiche in favore delle mammografie e dei controlli mensili, al fine di individuare prontamente degli stati di anormalità.

Pronta individuazione per i medici non significa certo cambiamento di dieta e buoni consigli, ma soltanto pronta operazione, pronta cauterizzazione e pronta chemioterapia.

 

LE OPERAZIONI ACCORCIANO LA VITA

 

Queste campagne terroristiche portano un numero crescente di donne a farsi operare senza la minima necessità, se non addirittura a farsi asportare il seno come aberrante atto di prudenza anticipata (vedi ad esempio caso segnalato nella tesina “Asportazione preventiva e raccapricciante del seno”, del 26/2/11).

Si vogliono riempire gli ospedali di donne disperate, e si vuole far lavorare più intensamente le onoranze funebri, questa è la realtà dei fatti. ”Sono almeno 50 anni che i chirurghi sanno che le operazioni accorciano la vita, e che chi non si sottopone a cure vive quattro volte più a lungo”, conclude Shelton.

 

LE CRESCITE TUMORALI SONO LE PRIME A DISGREGARSI

 

Il dr Russell Thacker Trall sottolineava come tutte le crescite anormali possiedono una vitalità inferiore a quelle dei tessuti normali del corpo, e che pertanto sono più facili da distruggere.

Le crescite tumorali non sono provviste di riserve nervose e sanguigne. Tale mancanza di sostegno le rende vulnerabili ai processi autolitici e detossificanti del corpo, le rende disgregabili da parte del riposo fisiologico totale, con digiuno igienistico e rigido confinamento alimentare ad aria ed acqua, o a sole, aria ed acqua, se il clima lo permette.

SBARAZZARSI DEI TUMORI, DELLE CISTI E DELLE TUMEFAZIONI MEDIANTE IL DIGIUNO

 

Il processo autolitico è di grande utilità pratica per sbarazzarci dei tumori, delle cisti e delle tumefazioni. I tumori sono fatti di carne, di sangue e talvolta pure di osso. Un osteoma è costituito da tessuto osseo, un mioma da tessuto muscolare, un neuroma da tessuto nervoso, un fibroma da tessuto fibroso e un lipoma da un tessuto grasso.

I fenomeni di questo tipo sono tecnicamente noti come neoplasmi (nuove crescite), per distinguerli dalle semplici infiammazioni ipertropiche o dalle tumefazioni.

 

GHIANDOLE INFIAMMATE SIGNIFICA SOLO ECCESSO DI TOSSINE NEL CORPO

 

Una grossa massa nel seno può derivare dal semplice gonfiore delle ghiandole linfatiche mammarie.

Tale alterazione, anche se a volte molto fastidiosa e dolorosa, può benissimo non avere nulla a che fare con un neoplasma.

Le ghiandole sono strumenti del sistema immunitario, e sono costruite apposta per ingrossarsi quando esiste un processo intossicativo.

 

RIDUZIONE E TOTALE SCOMPARSA DELLE CRESCITE TUMORALI

 

Essendo costituiti da tessuti, i tumori sono soggetti a disintegrazione autolitica, come e più dei tessuti normali. Come il digiuno riduce la quantità di grasso corporeo e il volume dei muscoli gonfiati, così è in grado di ridurre le dimensioni di un tumore o di provocarne la totale e definitiva scomparsa.

Non esiste cambiamento del metabolismo più profondo di quello provocato dal digiuno.

La rapidità di disgregazione e riassorbimento dei tumori varia a seconda di fattori noti ed ignoti, che sono lo stato generale del paziente, l’età, la quota di tossicità interna, la durezza del tumore, l’ubicazione del tumore.

I gonfiori mammellari, somiglianti a tumori, hanno dimensioni che variano da quelle di un pisello a quelle di un uovo d’oca, e si disgregano regolarmente in tempi brevi che vanno dai 3 giorni alle 3 settimane.

 

UNA PALLA DA BILIARDO DISGREGATA IN TRE GIORNI DI DIGIUNO

 

Un caso notevole ed istruttivo, tra i tanti citati, è quello di una giovane americana di 21 anni con gonfiore al seno destro, duro e grosso come una palla di biliardo.

Consultò un primo medico, un secondo, un terzo e un quarto. Tutti e quattro in pieno accordo sulla diagnosi di cancro e sull’intervento immediato di asportazione.

La ragazza volle sentire anche Shelton. La giovane, sana e reattiva, digiunò, respirando, riposando e bevendo acqua. Dopo appena 3 giorni il “cancro” e tutti i dolori spariti nel nulla.

Dopo 23 anni dall’episodio, la stessa donna venne ad abbracciare il dr Shelton, sana come un pesce, senza alcuna ricaduta.

 

TROPPO SPESSO I CANCRI ASPORTATI NON SONO TUMORI E NON SONO CANCRI

 

“Migliaia di casi simili mi hanno convinto che, molti dei tumori e dei cancri asportati dai medici, non siano né tumori né cancri. Non tutto scompare. Le verruche in genere sì, ma non i nei. Un tumore difficile può richiedere due o tre sedute di digiuno per autolidersi del tutto”, conclude Shelton.

Le cliniche igienistiche americane non accettano però pazienti con tumore in fase metastasizzante, visto che il digiuno, in quel caso, abbrevia le sofferenze e accorcia la vita.

SE NON C’E’ CAPACITA’ DI METASTASIZZARE NON SI TRATTA DI CANCRO

 

Il dr Giuseppe Nacci, nel suo testo “Diventa medico di te stesso”, cita l’incredibile testimonianza del medico newyorkese Irvin Brass (dal volume “Cancro: se vuoi la vita prepara la verità” di Phillip Day).

Quando un patologo diagnostica una lesione del tipo “tumore al seno in stadio iniziale”, nel 50% e più dei casi fa un errore clamoroso, in quanto non si tratta per niente di tumore al seno, anche se al microscopio illuminato assomiglia al tumore e al cancro.

Esistono enormi possibilità che tale tumore non abbia la capacità di metastasizzare, tipica del cancro vero e proprio.

 

IL SOLCO DIVISORIO TRA MEDICINA E IGIENE NATURALE

 

Non è facile fare gli oncologi e nemmeno fare i chirurghi.

Ancor meno è facile mettersi in lista di attesa per un intervento in sala operatoria.

Questo articolo non intende demonizzare nessuno, per quanto dure e polemiche appaiano le sue posizioni.

Ho cercato di sintetizzare le posizioni dell’igienismo naturale su questi delicatissimi argomenti, non per accentuare il solco divisorio tra posizioni mediche ed igienistiche, ma per evidenziarne oggettivamente gli aspetti e tentare qualche forma di composizione, nell’interesse della medicina e delle pazienti.

Fondamentale è in ogni caso la prevenzione, le scelte di vita che si fanno quotidianamente.

 

QUESTO E’ SOLO UN LAVORO DI DIVULGAZIONE IGIENISTICA

 

L’opzione del digiuno rappresenta sicuramente un’alternativa estrema, rivoluzionaria e quasi insanabile, rispetto alle cure mediche attuali.

Introdurre in sede ospedaliera il concetto di niente bisturi e niente farmaci sarebbe equiparabile, per troppa gente e troppi interessi, all’ingresso del diavolo con le corna in sagrestia.

Ma chi deve invece decidere se operarsi o meno, ha il diritto di farlo nella massima libertà possibile, in piena coscienza e conoscenza delle varie prospettive disponibili, senza ansia e senza pressioni psicologiche di alcun genere, prendendosi pure in proprio tutte le responsabilità.

Chi scrive non è medico e non è guaritore. Fa soltanto un lavoro di libera e indipendente divulgazione igienistica.

 

 

Valdo Vaccaro  (AVA-Roma e ABIN-Bergamo)

 

 

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PITAGORA, LE FAVE E LA DIETA DEL PALEOLITICO

Caro Vaccaro, sono interessato a capire come i Pitagorici giunsero ad essere vegetariani, quando alla loro epoca dominava ancora la Dieta del Paleolitico. Lei ha informazioni che possano motivare l’estremismo alimentare maturato da Pitagora e seguaci? Inoltre, ha una motivazione del loro rifiuto per le fave che non sia di tipo mistico?

La ringrazio. Saluti.

Nicola A. Uccella

MA, PhD (Cantab), CChem, FRSC (London)

Science Faculty, organic chemistry full professor

Royal Society of Chemistry Fellow

NY Academy of Sciences Member

IRESMO Foundation, Institute for Research in Europe on Molecular Science

c/o Chemistry Department, Calabria University, Rende (CS) Italy

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RISPOSTA

SULLA LINEA DI PARACELSO

Ciao Professore, complimenti intanto per l’alto rango scientifico che ti contraddistingue, e che va ben oltre le nostre frontiere.

Mi sono posto la regola di dare del tu a chiunque mi scriva, sia anche il Padreterno in persona, e pertanto non faccio eccezione con te, sicuro di non contrariarti.

Mi sento onorato che un Membro dell’Accademia delle Scienze mi contatti per dei chiarimenti, dimostrando apertura mentale e ricettività-accademica non comuni, ossia disponibilità a raccogliere informazioni anche fuori dai circuiti obbligati e preferenziali della cultura ufficiale universitaria.

Un po’ sulla linea del grande Paracelso, che non esitò a dichiarare di aver imparato le cose più preziose non dalla medicina universitaria, ma piuttosto dagli zingari, dai vagabondi, dai barbieri e dai boia.

STIZZA E GELOSIA DELLA CHIESA CATTOLICA CONTRO IL GRANDE PITAGORA

Per colpa dell’accanimento religioso contro gli scritti di Pitagora, regolarmente finiti sui falò dell’Inquisizione Cattolica, non abbiamo grandi documenti su cui basarci, e possiamo solo fare un lavoro interpretativo, cercando di entrare nella sua mente e sfruttando i commenti che i filosofi di Roma Antica ci hanno lasciato sul grande Maestro di Crotone.

Rispondo subito alla domanda sulle fave, che rientrano nella classe dei legumi. La motivazione del divieto pitagorico verso questo tipo di alimenti trova a mio avviso due spiegazioni logiche.

ECCESSO DI PROTEINE NELLE FAVE E NEI FAGIOLI

La prima, quella più tecnica, riguarda la dichiarata preferenza di Pitagora per le diete basso-proteiche.

Oggi, 2500 anni dopo, i maggiori studiosi trasparenti del pianeta (quelli non collusi e non venduti a determinate industrie e centri di potere) sanno che, dai 25 grammi di proteine al giorno in avanti, il corpo umano, disegnato per la frutta, va automaticamente in crisi di acidificazione, causando terrificanti effetti collaterali di lungo periodo, chiamati malattie.

Pitagora, pur privo di bilancini e di microscopi, di nozioni sul pH del sangue, di dati e nozioni precise sui micronutrienti della frutta e della verdura, sapeva per certo che il cibo frugale, quello rappresentato dalla frutta al naturale, dalle verdure, dai semi e dalle radici, e da un tozzo di pane casareccio, fosse quanto di meglio esistente al mondo per la salute del corpo e della mente, ed anche per una buona disposizione verso la conoscenza scientifica.

Fave e fagioli, pur essendo un innocente cibo della natura, contenevano proteine naturali in eccesso, causando evidentemente uno sforamento proteico nella dieta fruttariana ed equilibrata degli allievi.

POCA SIMPATIA PER I FRUTTI MUSICALI

La seconda spiegazione sta nel fatto che tutti i legumi, specie nella loro versione invernale (e non fresca), sono noti produttori di flatulenze e di cattivi odori, per cui rappresentavano per Pitagora strumenti di evidente imbarazzo sociale nell’ambito delle sue classi, dove tra l’altro, per la prima volta nella storia, ragazzi di entrambi i sessi studiavano fianco a fianco.

E’ vero che le fave sono dei frutti. “Peccato che siano dei frutti musicali”, risponderebbe oggi il Grande Maestro. Quindi un discorso di tipo pratico e sociale nel contempo.

NIENTE FAZIOSITA’ E NIENTE ESTREMISMI

Per quanto concerne invece il veganismo di Pitagora, è necessario riandare un po’ alla storia.

Nato nel 570 a.C nell’isola di Samo, ricevette la migliore educazione possibile ai suoi tempi presso la scuola di Talete (a Mileto) e presso la scuola di Perecide di Syros, dove apprese le dottrine della metempsicosi o della rencarnazione.

La sua insaziabile sete di conoscenza lo portò a viaggiare e a studiare nelle scuole dei saggi dell’antico Egitto, della Fenicia, della Caldea, della Mesopotamia, della Persia e dell’India.

Venne pure in contatto col Gautama Buddha, dove apprese la dottrina del vegetarianismo e della compassione universale per tutti gli esseri viventi senza distinzioni.

Pitagora non era fazioso e tanto meno era un estremista. Egli insegnò moderazione più che eccesso in tutte le cose, ma anche rigore e rispetto maniacale delle regole fondamentali per la scalata a una vita di  saggezza e di conoscenza. Pitagora vedeva nella discordia familiare e nella sedizione popolare le maggiori sventure e calamità umane. Pitagora imponeva ai suoi allievi di non diffamare e non calunniare nessuno, nemmeno il peggiore nemico.

RIGORE, SOBRIETA’, RISPETTO, AMORE PER TUTTE LE CREATURE

Più che estremismo ed esaltazione, Pitagora insegna al mondo il rigore e l’austerità, l’essenzialità, la frugalità e la sobrietà, la coerenza e la precisione, ma soprattutto la salute, il grande rispetto per la donna, la parità di diritti tra uomo e donna (quando il diritto di voto alle donne arriverà a partire dal 1893, col suffragio universale introdotto in Nuova Zelanda, primo paese al mondo), la salute e l’amore verso tutti gli esseri e tutte le creature viventi.

Ed è una straordinaria coincidenza che, nella storia delle idee morali, i due maggiori saggi e profeti dell’Occidente (Pitagora) e dell’Oriente (Buddha) fossero contemporanei.

LA DIETA DEL PALEOLITICO CON ERA AFFATTO CARNIVORISTICA

Parlare di estremismo vegano da parte di Pitagora, ovvero parlare di una scuola che porta avanti teorie in forte contraddizione con l’ambiente sociale circostante, caratterizzato da diete carnivore del Paleolitico, mi pare una forzatura e uno stereotipo.

Le ricerche più recenti da parte del maggior esperto mondiale di alimentazione paleolitica, il professor Boyd Eaton, rivelano una realtà ben diversa. Eaton (Emory University of Atlanta-Georgia, Department of Anthropology and Radiology), coadiuvato da un team di assistenti, ha visionato sistematicamente i maggiori siti archeologici, analizzando i resti e le feci dei villaggi paleolitici coi metodi del carbonio radioattivo, scoprendo non solo che non esistevano tracce di carnivorismo spinto (se non casuale o rituale o di fortuna), ma che la dieta basilare di quei tempi verteva su 12 pasti di frutta e noci al giorno.

Non esistevano maxi-stalle. I bovini erano considerati sacri non solo in India ma in tutta la regione Mediterranea.

TROPPO SODIO, TROPPE PROTEINE E TROPPI CEREALI, OSSIA VIA LIBERA

ALL’ACIDIFICAZIONE E AL CANCRO

Un clamoroso twelve-per-day che mette addirittura in ridicolo il five-per-day vegano proposto dagli esperimenti di Cambridge 2000. In pratica, niente pranzo e niente cena a base di cereali, ma un pasto saziante ogni due ore, partendo dalle prime luci dell’alba e finendo al tramonto del sole, con un intervallo digestivo di altre due ore, logico e sufficiente per cibi naturali e per lo più crudi.

Un certo incremento nell’assunzione di cereali avveniva saggiamente durante le stagioni fredde.

Il rapporto tra sodio e potassio nei cibi era comunque molto bilanciato, e il consumo di sodio era un quarto di quello attuale. L’agricoltura stabile e l’incremento dei cereali, fino a provvedere dal 40 al 90% del fabbisogno calorico umano come succede nei degenerati tempi attuali, ha chiaramente spiazzato e messo da parte la frutta e la verdura cruda, ovvero gli alimenti veri che garantiscono all’uomo libertà dall’ipertensione, dal diabete, dai problemi renali, dalle epatiti, dalle rettocoliti e dai vari tipi di tumore.

Confinare la frutta e la verdura cruda in ruoli subalterni ai cibi proteici e ai cibi cotti, è stato l’errore più grave e più carico di conseguenze patologiche della civiltà umana.

IL MONDO ANTICO ERA MOLTO PIU’ SAGGIO E MISURATO DI QUELLO ODIERNO

Per quanto concerne l’ambiente culturale esterno alla Scuola di Crotone, la situazione non era poi caratterizzata da drammatiche contraddizioni tra vegetarianismo e carnivorismo.

Il vegetarianismo, cioè l’astinenza dai prodotti animali e soprattutto dalla carne, costituiva già da secoli la base del Brahmanesimo e dei Veda, massimi vangeli della civiltà indiana ed orientale.

La Scuola Pitagorica fondata a Crotone fu la prima confraternita vegetariana nel mondo occidentale, se si eccettua quella di Orfeo, di alcuni secoli prima.

L’ERA DI PERICLE E DEI GENI

Pitagora accese una fiamma che, cento anni dopo, si sviluppò ad Atene con la civiltà greca dell’era di Pericle, dove ebbe luogo la più alta concentrazione di geni della storia umana, ivi inclusi Socrate, Platone ed Aristotele, che furono tutti vegetariani e tributari del grande maestro Pitagora.

Pitagora differenziava drasticamente l’apprendimento acquisito da parenti, libri e insegnanti (cultura di seconda mano), dalla conoscenza diretta accumulata mediante osservazioni, prove, esperienze, invenzioni, creazioni e intuizioni (cultura di prima mano). La saggezza per lui non era altro che l’essenza distillata delle cose apprese di persona nella vita. I Pitagorici degli anni e dei secoli successivi si trovarono sì a dover combattere contro resistenze esterne, ma il loro vegetarianismo non appariva poi così strano ed estremistico, se non agli occhi della chiesa cattolica, storico baluardo mondiale dell’anti-animalismo e del carnivorismo, nonostante i suoi tanti santi vegetariani e dissidenti.

IL VERO SPIRITO DELL’OCCIDENTE E’ INTRISO DI PITAGORISMO

Copernico si ispirò a Pitagora per le sue teorie rivoluzionarie sulla rotazione della Terra intorno al Sole, e così pure fece Galilei. Ma, mentre essi riuscirono a salvare la pelle per il rotto della cuffia, Giordano Bruno, un pensatore che il mondo intero ci invidia al pari di Leonardo, venne arso vivo a Campo de’ Fiori in Roma nel 1600.

Come Platone diede credito a Pitagora per le sue idee filosofiche, così Ippocrate fece altrettanto per la scienza medica, basata integralmente sulle ricerche di Pitagora in fisiologia, igiene e nutrizione.

Pitagora fu originatore del sistema di guarigione senza l’uso di pozioni e di operazioni. Sistema che prevalse in concreto nella civiltà greca fino a Galeno, che riconobbe di essere fortemente debitore verso Pitagora per tutte le sue conoscenze.

Sarà utile ricordare che Roma Antica visse per 600 anni sul crudismo e sul vegetarianismo prevalenti, e senza la presenza di un solo medico, essendo tale professione rigorosamente vietata dalla legge.

Le terapie naturali di Pitagora vennero adottate in blocco non solo dai Terapeuti, dagli Esseni e dai primi Cristiani, ma anche molti secoli dopo dalla celebre e potente Scuola Medica Salernitana.

I VERI ESTREMISTI, I VERI SBANDATI, SIAMO NOI E NON IL NOSTRO GRANDE MAESTRO

Posso comprendere che nella cultura prevalente contemporanea, il veganismo di Pitagora e dei suoi seguaci possa apparire come estremistico.

In realtà gli estremisti siamo noi che abbiamo subito nel corso dei secoli scorsi, ma soprattutto negli ultimi 50 anni un attacco proditorio contro la nostra salute, portato da carni e latticini, da sale e zucchero, da the e caffè, da bevande gassate e dolcificate, da cibi cotti e inscatolati, da farmaci, integratori e vaccini. Abbiamo da un lato prolungato la vita media, grazie all’acqua corrente, ai ripari dal freddo, alle fognature. Ma ci siamo nel contempo rovinati, rendendo drammatico il nostro vivere quotidiano, il nostro ammalarsi e il nostro passare di mano alle nuove generazioni.

CERCASI EDITORE PER I QUADERNI DI HYGEA

Molte delle notizie che ho qui riportato sono incluse nel mio testo inedito “I quaderni di Hygea”, che non sono in grado di inviarti in omaggio come vorrei, perché non esiste in versione computerizzata.

Lo farò non appena qualche editore volonteroso, sulla scorta delle tante richieste che mi arrivano per tale opera, si farà vivo con una proposta concreta di pubblicazione.

Valdo Vaccaro  (AVA-Roma e ABIN-Be

 

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L’incidente nucleare di Fukushima, in Giappone, rende di nuovo attuale il disastro del 26 aprile 1986 a Chernobyl, l’unico finora classificato con il livello più grave della scala INES. SassariNotizie ha intervistato una donna che vive in un paese a 500 km da Chernobyl, per capire cosa significa veramente per un essere umano. Anche a 25 anni di distanza.

SASSARI. Oksana, 41 anni, ha problemi alla tiroide, come sua sorella. Sua figlia, diciassette anni, ha problemi di tiroide. Nel suo villaggio i più fortunati hanno questa malattia, gli altri sono quasi tutti morti di tumore. Oksana è ucraina, vive a Sassari da qualche anno, ma la sua casa è in un villaggio a cinquecento chilometri da Chernobyl. Quando il 26 aprile 1986 ci fu l’incidente al reattore 4 lei aveva 16 anni. Finora si tratta dell’unico disastro nucleare ad essere stato classificato come livello 7, il massimo livello della scala INES.

Oksana guarda i telegiornali, commenta le notizie. Quando però parlano del Giappone e della centrale nucleare di Fukushima, tace, poggia il mento sulla mano e si sporge verso la televisione, stringe gli occhi, forse per concentrarsi di più. Lei, ingegnere ucraino trapiantato in Sardegna, capisce meglio di chiunque altro davanti a quel televisore quale sia il valore di quelle notizie.

«Nel nostro paese abbiamo saputo cosa fosse successo a Chernobyl più di due settimane dopo che era avvenuto l’incidente» racconta. Ma non sono state le autorità a dare la notizia: «In Ucraina arrivavano le informazioni da una radio canadese, la bbc. In Canada, infatti, la comunità ucraina è largamente rappresentata. Riuscivano a ottenere notizie dall’Urss, eventi di cui nel Paese non si poteva parlare, e poi le trasmettevano di notte tramite le frequenze di questa radio, che il regime non riusciva a oscurare». Erano le 4 del mattino quando sulla radio canadese hanno dato la notizia dell’incidente nucleare. Erano passate quasi tre settimane. «La popolazione dopo che ha saputo cos’era successo ha iniziato a protestare contro il Governo e a chiedere di venir informato.Il Governo soltanto a quel punto ci ha detto di mettere dei teli di plastica sui pozzi dell’acqua».

In realtà “l’Ombra”, come Oksana chiama la nube radioattiva, nel suo villaggio non è arrivata subito. Il vento l’ha prima mandata in Bielorussia e soltanto in un secondo momento nelle loro campagne. «Ci avevano detto di stare tranquilli, che per noi non c’era nessun pericolo perché ormai le radiazioni si erano diradate. Ma noi abbiamo voluto comunque che venissero a esaminare il territorio». A questo punto il racconto si interrompe per un attimo, lei scoppia a ridere per qualche secondo e poi continua: «Sono scesi dal pullman con degli strumenti per misurare la radioattività. Questi cosi hanno subito iniziato a emettere rumori assordanti e sono diventati tutti rossi. Abbiamo chiesto cosa significasse. Ma i tecnici ci hanno risposto che non c’era niente da dire, sono risaliti sul loro pullman e sono spariti».

«Quell’anno le fragole si sono ammalate e anche i cetrioli. Non si è salvato nulla nell’orto e neppure i funghi. Il latte non si poteva bere perché nel frattempo le mucche avevano già brucato l’erba radiottiva. L’acqua non si poteva usare: era contaminata anche se la falda si trovava a 9 metri sottoterra».

Dal suo villaggio quindici persone sono partite per lavorare a Chernobyl. Quattordici sono morte: «Sono diventate tutte nere e poi sono morte». Soltanto una è ancora viva: «Non è mai tornato come prima. Ora è un alcolizzato che vive come un randagio. Ai tempi si diceva che ai lavoratori di Chernobyl il Governo desse da bere tanto alcol spiegando che faceva bene per non ammalarsi. Ma io non so se sia vero. La gente a volte inventa».

Da quell’aprile 1986 i decessi nel villaggio di Oksana sono avvenuti quasi tutti per tumore. Per nove anni non c’è stato l’inverno: «Si usciva in ciabatte, non si usavano più gli stivali. C’era sempre caldo e non scendeva più la neve». Gli alberi si sono ammalati e molti sono morti. Dal 26 aprile 1986 sono passati quasi 25 anni. L’inverno è tornato e le fragole hanno riniziato a crescere ma, tra gli abitanti del paesino situato a più di 500 chilometri da Chernobyl, l’incidenza di tumori, soprattutto alla tiroide, è ancora molto alta.

 

 

La catastrofe della centrale nucleare di Fukushima causata dal terremoto in Giappone e dallo Tsunami con onde alte 23 metri che hanno ucciso oltre 15 mila persone, potrebbe diventare un incubo atomico ben peggiore di Chernobyl. Forse, il peggior disastro nucleare di tutti i tempi, con effetti per centinaia di anni. I vertici della Tepco ammettono che la situazione nella centrale è totalmente fuori controllo e promettono che lo stabilimento sarà smantellato. Paolo Ruffati, ingegnere che negli anni Settanta guidò l’officina meccanica dell’Ansaldo nucleare, spiega che l’impianto giapponese è molto simile a quello italiano di Caorso.

Il sistema di raffreddamento di Fukushima, però, sarebbe addirittura “meno evoluto” di quello di Caorso. Riguardo al rischio “fusione” del nucleo atomico, Ruffati afferma a Il Fatto Quodiano “che i noccioli dei reattori siano fusi è garantito, in tutti e tre i reattori attivi”. Sarebbero bastate soltanto 12 ore di surriscaldamento a dare il via alla fusione dei noccioli.

 

Terremoto Giappone, Tokio: ultime notizie terremoto e centrale nucleare Fukushima, giovedÏ 31 marzo 2011 – Alla fine Ë stata presa l’unica decisione possibile in questa che Ë uno dei peggiori disastricreati dall’umanit‡: lo smantellamento dell’impianto nucleare di Fukushima, che si Ë rivelato una vera e propria mostruosit‡. Naoto Kan, premier del Giappone, ha dato la sua rassicurazione in merito all’intenzione di smontare definitivamente i reattori. Ma il problema non Ë cosÏ semplice da risolvere e bisogner‡ vedere quando, in che modo e con quali costi tutto questo verr‡ portato a termine.

Intanto la radioattivit‡ si espande ovunque, attraverso il suolo, l’acqua e il mare. Proprio nel mare, a 300 metri dalla costa, Ë stato rilevato un tasso di iodio 4.835 volte superiore al limite consentito. E continua a crescere, dando cosÏ conferma che la centrale continua a riversare materiale radioattivo nell’oceano. Ma la Tepco e l’Agenzia per la sicurezza nucleare del Giappone, ci fa sapere che il tasso di iodio radioattivo si ‘diluisce’ in mare  senza danni per  i pesci e le alghe. Ci chiediamo naturalmente come sia possibile non incorrere in rischi. Sempre La Tepco fa sapere che la carne bovina proveniente da Fukushima Ë contaminata e contiene livelli  esorbitanti di Cesio.

Terremoto Giappone, Tokio: ultime notizie terremoto e centrale nucleare Fukushima, domenica 27 marzo 2011 – La situazione nell’impianto nucleare giapponese Ë ormai gravissima. Il reattore 2 Ë stato sgomberato a causa della radioattivit‡ mostruosa, circa 100 mila  volte superiore alla norma. i dati sono stati resi noti dall’Agenzia per la sicurezza nucleare.

Terremoto Giappone, Tokio: ultime notizie terremoto e centrale nucleare Fukushima, sabato 26 marzo 2011 Non si sistemano i problemi e le falle dei reattori dell’impianto nucleare di Fukushima e la valutazione dell’incidente Ë salito a livello 6. Secondo quanto comunicato dal gestore della centrale, Tepco, la vasca che contiene le barre del combustibile del reattore 3 potrebbe essere seriamente compromessa.

Le forti radiazioni dell’acqua contenuta nei reattori 1 e 2 stanno impedendo i regolari lavori, che al momento restano sospesi.

Sono tre i tecnici della centrale nucleare di Fukushima ricoverati in ospedale perchÈ contaminati dalla radioattivit‡ della centrale nucleare. L’agenzia giapponese per la sicurezza nucleare fa sapere che le condizioni dei dipendenti della centrale “sono stabili”, ma non si sa nulla di pi˘ sul loro reale stato di salute.

E anche il mare nei dintorni di Fuskushima Ë risultato contaminato con valori che superano di 147 volte quelli normali fissati dalla legge. Da Tokyo, fonti istituzionali fanno sapere che il livello di Iodio-131 nell’acqua Ë diminuito.

Per quanto riguarda il cibo, molti paesi hanno bloccato l’importazioni di frutta e verdura provenienti dal Giappone, in seguito ai controlli effettuati, che evidenziavano contaminazioni da radioattivit‡. Stati Uniti, Canada, Francia, Australia e Hong Kong hanno sospeso le importazioni di prodotti alimentari, in particolare quelli provenienti da Fukushima, Gunma, Ibaraki e Tochigi.


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